Via libera alle gare di fuoristrada... la natura ringrazia...


Il Consiglio Regionale del Piemonte ha approvato il 26 maggio, con un emendamento alla legge Finanziaria 2010, un emendamento che consentirà ai Comuni di autorizzare, in deroga, eventi e gare motoristiche fuoristrada.
(Qui l’esultante comunicato stampa della Regione dal titolo “Salve le gare motoristiche fuoristrada”: http://www.fmipiemonte.it/NewsCore/REG_PIEMONTE_salve_gare_fuoristrada.pdf : è curioso notare come questo comunicato stampa ufficiale si trovi sul sito della Federazione Motociclistica e NON su quello della Regione Piemonte…)

Leggiamo, da questo comunicato,  le dichiarazioni dei nuovi Assessori Regionali al Turismo/Sport ed all’Ambiente, perché sono illuminanti rispetto alle “priorità” e agli interessi che la nuove Giunta intende privilegiare.

"La Fínanziaria 2009, approvata dal Governo Bresso, aveva apportato delle modifiche alla legge 32 per la tutela ambientale, che di fatto bloccavano le principali gare motoristiche fuoristrada - dichiara Alberto Cirio, assessore al Turismo e Sport della Regione - Con questo emendamento riteniamo di aver dato immediata soluzione a una problematica che stava penalizzando tutti i motoclub piemontesi, senza contare i danni all’indotto commerciale del settore nonché al turismo sportivo.Mi preme sottolÌneare – conclude Cirio - che l'emendamento e' stato predisposto nel rispetto e nella piena tutela dell'ambiente. ".

La deroga è limitata ad un massimo di due manifestazioni all’anno, per un massimo di tre giorni di durata, ed obbliga gli organizzatori al ripristino dei luoghi utilizzati, con sanzioni, per chi non rispetterà l’indicazione, proporzionate all’entità dell’evento ed al numero dei partecipanti.

"L'emendamento approvato nella seduta odierna del Consiglio Regionale – dichiara I'assessore all'Ambiente, Roberto Ravello - va incontro alle richieste avanzate dai motoclub piemontesi. Mi preme sottolineare che, prima della presentazione dell'emendamento,è stato effettuato un attento lavoro di verifica del rispetto delle normative sulla tutela ambientale. I comuni, infatti, potranno valutare l'autorizzazione della deroga per eventi e gare motociclistiche fuoristrada soltanto nel rispetto di alcuni prerequisiti indispensabili. Ad esempio - conclude l'Assessore Ravello - glí organizzatori delle manifestazioni motociclistiche devono impegnarsi a ripristinare lo status quo delle zone su cui si svolge l'evento stesso."

L’emendamento di cui parla il comunicato regionale riguarda nello specifico l'attività AGONISTICA fuoristrada. Considerare queste deroghe come un vantaggio per l’intero settore del “turismo sportivo”, come fa l’Assessore Cirio, significa intendere questo settore in modo assai limitativo: forse che i trekking e le escursioni, che all’attività fuoristrada motorizzata sono alternativi in termini di fruizione del territorio, non rientrano in questa definizione? 
Che l’autorizzazione a gare motociclistiche fuoristrada sia rilasciata “nel rispetto e nella piena tutela dell’ambiente”, è concetto talmente assurdo che non merita neppure l’onore di un commento.

Suona poi assai triste, soprattutto nelle parole di un Assessore all’Ambiente, il riferimento all”'obbligatorio ed immediato ripristino dei luoghi da parte degli organizzatori dell'evento"; solo un ingenuo od un ipocrita può considerare "reversibile" quel che avviene in un bosco dopo una gara motociclistica, quindi il "ripristino" nel senso di "ritorno alle condizioni originarie" è oggettivamente impossibile.
Può una legge richiedere una cosa impossibile a farsi?

E' ovvio che non solo sei giorni l'anno (il due volte per tre giorni che concede l’emendamento), ma anche un solo giorno di manifestazione agonistica fuoristrada crea danni irreparabili all'ambiente: questo comma è quindi in contraddizione palese con le finalità stesse della legge regionale 32/82 (Art.2 : La Regione, in attuazione dell'art. 5 dello Statuto, interviene nel recupero di ambienti lacustri e fluviali, nella individuazione, recupero e ripristino di aree degradate, nella tutela della flora spontanea, di alcune specie di fauna minore, dei prodotti del sottobosco e regola interventi pubblici e privati connessi a tali beni al fine di garantire la conservazione del patrimonio naturale e dell'assetto ambientale.)
Può una legge contenere un comma in contraddizione evidente con le finalità della legge stessa?

Oltre all’emendamento in questione, si sta riaprendo in generale anche il tema di chi, al di fuori dell’ambito agonistico/sportivo, percorre le piste con mezzi motorizzati.

L'articolo 11 della LR 32/82 (quello che viene modificato dall’emendamento) recita:
Su tutto il territorio regionale e' vietato compiere, con mezzi motorizzati, percorsi fuoristrada.
Tale divieto e' esteso anche ai sentieri di montagna e alle mulattiere, nonche' alle piste e strade forestali che sono segnalate ai sensi della legge regionale 12 agosto 1981, n. 27.
I Comuni, sentite le Comunita' Montane, individuano, entro 180 giorni dalla entrata in vigore della presente legge, in prima applicazione della legge, percorsi a fini turistici e sportivi, opportunamente segnalati, anche in deroga a quanto disposto dai commi 1 e 2 del presente articolo.
Le Amministrazioni Provinciali ed i Comuni possono interdire il transito ai mezzi motorizzati, su strade di loro competenza, qualora sia ritenuto opportuno ai fini di tutela ambientale.
E' vietato parcheggiare veicoli nei prati, nelle zone boschive, in terreni agricoli; e' vietato calpestare i prati destinati a sfalcio, nonche' i terreni sottoposti a coltura anche se non cintati e segnalati, fatta salva la normativa della L.R. 17 ottobre 1979, n. 60.
Sono esclusi dal divieto di cui ai commi precedenti i mezzi impiegati nei lavori agro-silvo-pastorali, nella sistemazione di piste sciistiche, nelle opere idraulico-forestali, nelle operazioni di pronto soccorso, di vigilanza forestale, antincendio, di pubblica sicurezza, nonche' i veicoli utilizzati per servizio pubblico.
L'esercizio dello sci d'erba e' consentito soltanto nelle aree a cio' destinate.

Il problema è che cambiano i tempi, e cambiano anche le percezioni di ciò che è giusto e possibile fare: oggi il concetto è che è concesso tutto ciò che non è esplicitamente vietato.
E' istruttivo leggere a tal proposito i forum dei fuoristradisti.

In essi, in sostanza, si sostiene la legittimità di considerare "strada" qualsiasi porzione di territorio che presenti una traccia di percorribilità (si salvano da questa interpretazione mulattiere e sentieri di montagna, nonchè piste e strade forestali citate esplicitamente dal comma 2 della LR 32/82, anche se soggette a possibili deroghe secondo il comma 3 - ed ora con il 5 bis - per le sole attività agonistiche), e di considerare percorribile qualsiasi strada su cui il percorso non sia esplicitamente vietato tramite l'esposizione di cartelli previsti dal Codice della Strada.

Che lo sostengano i fuoristradisti è nell’ordine (in)naturale delle cose e delle lobbies, ma che la Regione e molti comuni inizino ad appoggiare entusiasticamente queste tesi ci sembra (ahinoi) un ulteriore e drammatico segno dei tempi...
Emmezeta.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Poveri sfigati... nn riuscirete mai a fermare noi trialisti!!!