Fondazioni: Germani ci riprova

In questo Blog abbiamo già parlato delle splendide iniziative di Germani, in questo post del 27 maggio di quest'anno relative a fondazioni e iniziative culturali. Ma il nostro, evidentemente non ancora soddisfatto, ci riprova. Dal cilindro delle sue vulcaniche iniziative ora estrae una nuova meritoria iniziativa: La Fondazione Innova
Il pirotecnico ex presidente della Fondazione Circuito Teatrale del Piemonte, riparte lancia in resta per una nuova, fiammante operazione. 
" Vogliamo far riscoprire il patrimonio artistico e culturale della collina chivassese .  Ci sono luoghi di una bellezza eclatante quanto sconosciuti che non vanno trascurati.    Penso ad esempio al Ricetto di Brusasco, Industria a Monteu, al borgo antico di Brozolo dove Garibaldi radunò i cacciatori delle Alpi, al centro storico di Lauriano e alla Rocca di Verrua".

Bravo, bella iniziativa. Che fin da subito si caratterizza per la spartanità del lavoro impostato: la prima uscita è un convegno dal titolo altisonante: Quale innovazione per la sanità?
Ospiti di rilievo, come il dottor Baudolino Massa, dall'università degli studi di Torino e un Bocconiano, il Dottor Federico Lega. Ma il colpaccio del nostro è sicuramente la prima uscita del novello Assessore Alla Sanità della regione Piemonte la PDellina Caterina Ferrero. 
E fa bene, visto che tra le competenze dell'Assessora non risulta  la sanità, come da curriculum, almeno da quello pubblicato sul sito della Regione:
42 anni, vive a Leinì, sposata, è mamma di Pietro, Lidia e della piccola Clara.
Laureata in Economia e Commercio, ha svolto l'attività di Dottore Commercialista e Revisore dei Conti.
Impegnata in politica dal 1995, dove, a soli 27 anni è stata eletta in Consiglio Regionale.
Nella settima legislatura, dal 4 luglio 2001 al 30 marzo 2005,è stata assessore regionale ai Lavori pubblici, Tutela del suolo, Protezione civile,Patrimonio.
Nelle elezioni del 2010 è stata rieletta in Consiglio regionale e il 16 aprile è stata nominata Assessore alla Tutela della salute e sanità, politiche sociali e politiche per la famiglia.

Insomma, viste le competenze, sembra più adatta a tagliare i bilanci della Sanità che ad organizzare la tutela della salute dei cittadini.

Ma il motivo che mi ha spinto a scrivere questo post è un'altro, più venale. 
Il convegno si terrà presso il centro congressi "Il Cerello", che sta sulla strada provinciale per Bosconero. Un bel posto, pieno di fascino e di storia locale. Ma quanto costerà? 
Ecco, la mia era solo una richiesta di attenzione, al Sig. Germani: okkio alle spese. In questo periodo di sacrifici, e con le esperienze passate, sarebbe meglio puntare su location magari meno pittoresche, ma con attenzione ai costi. Un consiglio? magari l'ex caserma Giordana, dove l'amministrazione ha gia speso molti soldi, e che attualmente avrebbe bisogno di produrre reddito. E non sempre ci sono i soldi pubblici a ripianare i deficit. A meno che l'ospitalità presso la splendida magione sia gratuita. Se così fosse me ne scuso, ma sa, a pensar male spesso ci si prende.

Massimo Zesi

33 commenti:

Giacomo Teutoni ha detto...

Questa iniziativa ha un pregio e un merito, che durante la giornata farà il catering l'Associazione Foravia, esempio di imprenditoria cultural-gastronomica che ha riscosso anche molti complimenti su questo blog.
A Germani sta molto a cuore questa Associazione, infatti già gli ha elargito un finanziamento per l'organizzazione di alcune repliche di spettacoli presso il Teatrino Civico durante la passata stagione.
Ringraziamo l'Assessore Germani così sensibile alle esigenze delle Associazioni culturali che lavorano sul territorio calusiese.
Giacomo Teutoni

saturninox ha detto...

quando il dito indica la luna, lo stupido guarda il dito. vero Giacomo?

Giacomo Teutoni ha detto...

Caro Saturnino, dare dello stupido è molto facile, ma credere nella buona fede di certi atteggiamenti è difficile. Fino allo scorso anno il presidente dell'Associazione Foravia era uno dei coordinatori della stagione teatrale-culturale del Comune di Chivasso, nonchè responsabile della sezione teatrale dell'associazione Contatto. L'Associazione Contatto lasciò la direzione della stagione teatrale, ma rimane tuttora in quella musicale. L'Assessore Germani pur non essendoci più la sezione del Contatto all'interno della Stagione Teatrale, non varia il contributo, e ne aggiunge uno all'Associazione di Galati che fa la stessa identica cosa al di fuori della stagione con il nome di Foravia (un ristorante molto apprezzato pare, ma pur senpre un risorante e non una associazione teatrale), insomma i contribuenti gli stessi spettacoli li pagano due volte.
Insomma per Germani le associazioni dove partecipa Galati devono essere sempre finanziate, non so perchè, ma è cosi, basta dare un'occhiata alle delibere, relative alle stagioni teatrali e alla cultura in genere.
Chissà perchè?
Saturnino, chi è lo stupido?
Facciamo attenzione che forse a furia di indicare la luna e guardare per aria viene a mancarci la terra da sotto i piedi.
Giacomo Teutoni

Anonimo ha detto...

Però, a prescindere dall'imprenditore di catering e dal suo fortunato "rapporto speciale" con l'amministrazione chivassese (quanto lo invidio! non tutti sono capace di raggiungere questi risutalti, almeno riconosciamogli questa abilità imprenditoriale e "entratoria", anche per vivere di soldi pubblici per eventi inutili ci vuole un certo talento), sarebbe interessante sapere quanto costa il servizio. E in genere tutti i costi dell'inziativa. E il costo della sede della Fondazione Innova, Piazza San Carlo 197 a Torino. A chi chiedere? A Germani? Alla Ferrero? Propongo una lettera aperta del Centro Otelli inviata a tutti, medici compresi. Chiediamo loro se credono che sia morale, in un momento come questo, spendere soldi - probabilmente pubblici - in questo modo. La lettera potrebbe venire indirizzata anche alle autorità che porteranno il saluto, vale a dire probabilmente Matola.
Una lettera aperta, da mandare ai giornali.
pm

Anonimo ha detto...

Insomma, il dito più che un dito è un ditone, e in quanto tale meritevole di considerazione al pari della luna.
A Saturninox si potrebbe rispondere: io accolgo il tuo implicito suggerimento di guardare la luna, ma tu in cambio presta un po' più di attenzione ai ditoni.
Sulla base alla mia (poca) esperienza, devo dire che studiare accuratamente i ditoni porta spesso a scoperte interessanti, quasi come luna. Il sottoboisco della politica è fatto di ditoni (e di drittoni).
pm

Giacomo Teutoni ha detto...

Le dita indicano la Luna, ma chi si interessa di politica a Chivasso dovrebbe iniziare a fare un giro ad esempio presso il Campus delle associazioni per vedere e capire un po' di più, del rapporto Germani-Matola- Associazioni Culturalsportive, parlare un po' con i soci delle Associazioni e capire che fanno e come si rapportano con i "poteri forti" chivassesi.
Sarà stupido, ma. . .

saturninox ha detto...

Io produco bottoni. Ora il sindaco di chivasso ha deciso di cambiare i bottoni di tutte le divise del comune. Ma siccome sono di sinistra io non fornirò i miei prodotti alla destra! Così i loro pantaloni cadranno e potremo fare la rivoluzione.
Per carità, va benissimo guardare dietro alle cose, ma il lavoro è lavoro, e per chi lavora con il pubblico non è possibile non farlo con l'interlocutore che è al governo. Un conto è essere critici sui contributi a pioggia, un altro è criticare a prescindere. Se chi lavora con le pubbliche amministrazioni dovesse applicare il metodo che "non si collabora con il nemico" ad ogni elezione una parte smetterebbe di lavorare.
Tra l'altro il metodo germani non mi pare che sia una novità, ma che non sia altro che laprosecuzione di quanto è stato fatto ( e spesso continua ad esserlo) da amministrazioni di Sx. Non ricordo però che ci siano state contestazioni su questo. O forse alcuni comportamenti vanno bene se li fa la sinistra e non vano se li fa la destra?. Mi sembra che come Otelli si sia cercato spesso di ragionare sulle sese culturali, ma le responsabilità non sono di chi lavora, ma di chi ha impiantato questo sistema, ovvero i politici. Ricordo che Puppo è venuto a chivasso con il marchietto della regione e della provincia, con amministrazioni di sinistra. Certo prendersela con Foravia è facile, ma come mai non ho mai visto un commento su Oliva, ad esempio?

Giacomo Teutoni ha detto...

Io posso produrre bottoni, vendere i bottoni a l'ente pubblico, senza chiedere favori e dichiarare in giro di essere un "Grande elettore di Germani", poi non mi pare che sul blog non ci siano state critiche a Oliva, ma piuttosto sono state fatte tacere.
Molte delle Assiociazioni, tra cui Foravia, Faber, Uni3,Contatto sono, inoltre Associazioni, non di professionisti, ma di persone che hanno già un lavoro anche ben ritribuito e che spesso cade in conflitto di interessi.
Ecco il piccolo dito, tra poco il piccolo dito vi accecherà completamente
Giacomo Teutoni

saturninox ha detto...

Le affermazioni vanno dimostrate. Quella su oliva dov'è? Resta un fatto, che su un post dedicato a germani, l'unica critica riguarda Foravia. Interessante.

Giacomo Teutoni ha detto...

Non riguarda Foravia, ma i rapporti di clientele che Germani ha con un certo numero di associazioni, che gli garantiscono alcune cose.
Ogni volta che si è messo in campo le porcate di Oliva, ad esempio a proposito dei Luoghi delle Parole, gestito da Comuni vari tra cui Chivasso, Fondazione 900, in collaborazione con diverse Associazioni del territorio ad esempio Uni 3 e Premio Carla Boero, sul Blog non c'è stata discussione a parte la clamorosa presenta del nazista Puppo.
Mi pare non ci sia la capacità di capire che sta avvenendo nella "cultura" di Chivasso, se invece si capisce e si mette a tacere perchè le elezioni sono vicine e anche a sinistra non si vogliono rompere equilibri e magari perdere un pugno di voti allora è cattiva fede.
Ripeto studiate un po' come vengono distribuiti i finanziamenti alle Associazioni e gli spazi e poi capirete, perchè Germani ha fatto un Campus delle Associazioni e a chi ha assegnato questi spazi?

Centro Otelli ha detto...

"Ogni volta che si è messo in campo le porcate di Oliva, ad esempio a proposito dei Luoghi delle Parole, gestito da Comuni vari tra cui Chivasso, Fondazione 900, in collaborazione con diverse Associazioni del territorio ad esempio Uni 3 e Premio Carla Boero, sul Blog non c'è stata discussione a parte la clamorosa presenta del nazista Puppo."
Cioè ci accusi di aver sollevato il problema, sia pure di fronte alla "clamorosa" iniziativa di Puppo. Scusa ma mi fai un esempio concreto di qualcun altro che a chivasso abbia sollevato il problema? Poi francamente è fastidioso che su qualsiasi tema si posti sul blog l'unica risposta sia "voi che coprite germani..ecc, ecc.." Questo blog posta su temi diversi, come ambiente, trasporti e altro. Scusa ma è possibile avere anche risposte sul tema che si tratta, o pensi che tutto il mondo giri attorno a quello che fa germani?. Altra domanda: prima che ci fosse questo blog, dove sono le proteste sui comportamenti dei nostri politici? Ti ricordo che stiamo scrivendo su un post che riguarda germani, c'è qualche altro posto a chivasso dove questo succeda? Abbiamo certo dei limiti, ma questo continuo minestronismo in cui tutti sono uguali, francamente serve solo a non discutere le cose. Ripeto: dov'è un documento, una dichiarazione, due righe, un pizzino contro Oliva, scritto da qualcuno che non sia un blogger del paolo otelli o che non sia statoscritto nel blog?
Per favore smentiscimi, e mandami il link che chiedo.

Anonimo ha detto...

Avete ragione ne parleremo dopo le elezioni del 2011.

Anonimo ha detto...

Io so
di Pier Paolo Pasolini
Io so.
Io so i nomi dei responsabili di quello che viene chiamato "golpe" (e che in realtà è una serie di "golpe" istituitasi a sistema di protezione del potere).
Io so i nomi dei responsabili della strage di Milano del 12 dicembre 1969.
Io so i nomi dei responsabili delle stragi di Brescia e di Bologna dei primi mesi del 1974.
Io so i nomi del "vertice" che ha manovrato, dunque, sia i vecchi fascisti ideatori di "golpe", sia i neo-fascisti autori materiali delle prime stragi, sia infine, gli "ignoti" autori materiali delle stragi più recenti.
Io so i nomi che hanno gestito le due differenti, anzi, opposte, fasi della tensione: una prima fase anticomunista (Milano 1969) e una seconda fase antifascista (Brescia e Bologna 1974).
Io so i nomi del gruppo di potenti, che, con l'aiuto della Cia (e in second'ordine dei colonnelli greci della mafia), hanno prima creato (del resto miseramente fallendo) una crociata anticomunista, a tamponare il '68, e in seguito, sempre con l'aiuto e per ispirazione della Cia, si sono ricostituiti una verginità antifascista, a tamponare il disastro del "referendum".
Io so i nomi di coloro che, tra una Messa e l'altra, hanno dato le disposizioni e assicurato la protezione politica a vecchi generali (per tenere in piedi, di riserva, l'organizzazione di un potenziale colpo di Stato), a giovani neo-fascisti, anzi neo-nazisti (per creare in concreto la tensione anticomunista) e infine criminali comuni, fino a questo momento, e forse per sempre, senza nome (per creare la successiva tensione antifascista). Io so i nomi delle persone serie e importanti che stanno dietro a dei personaggi comici come quel generale della Forestale che operava, alquanto operettisticamente, a Città Ducale (mentre i boschi italiani bruciavano), o a dei personaggio grigi e puramente organizzativi come il generale Miceli.
Io so i nomi delle persone serie e importanti che stanno dietro ai tragici ragazzi che hanno scelto le suicide atrocità fasciste e ai malfattori comuni, siciliani o no, che si sono messi a disposizione, come killer e sicari.
Io so tutti questi nomi e so tutti i fatti (attentati alle istituzioni e stragi) di cui si sono resi colpevoli.

Anonimo ha detto...

Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi.
Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà, la follia e il mistero.
Tutto ciò fa parte del mio mestiere e dell'istinto del mio mestiere. Credo che sia difficile che il mio "progetto di romanzo", sia sbagliato, che non abbia cioè attinenza con la realtà, e che i suoi riferimenti a fatti e persone reali siano inesatti. Credo inoltre che molti altri intellettuali e romanzieri sappiano ciò che so io in quanto intellettuale e romanziere. Perché la ricostruzione della verità a proposito di ciò che è successo in Italia dopo il '68 non è poi così difficile.
Tale verità - lo si sente con assoluta precisione - sta dietro una grande quantità di interventi anche giornalistici e politici: cioè non di immaginazione o di finzione come è per sua natura il mio. Ultimo esempio: è chiaro che la verità urgeva, con tutti i suoi nomi, dietro all'editoriale del "Corriere della Sera", del 1° novembre 1974.
Probabilmente i giornalisti e i politici hanno anche delle prove o, almeno, degli indizi.
Ora il problema è questo: i giornalisti e i politici, pur avendo forse delle prove e certamente degli indizi, non fanno i nomi.
A chi dunque compete fare questi nomi? Evidentemente a chi non solo ha il necessario coraggio, ma, insieme, non è compromesso nella pratica col potere, e, inoltre, non ha, per definizione, niente da perdere: cioè un intellettuale.
Un intellettuale dunque potrebbe benissimo fare pubblicamente quei nomi: ma egli non ha né prove né indizi.
Il potere e il mondo che, pur non essendo del potere, tiene rapporti pratici col potere, ha escluso gli intellettuali liberi - proprio per il modo in cui è fatto - dalla possibilità di avere prove ed indizi.
Mi si potrebbe obiettare che io, per esempio, come intellettuale, e inventore di storie, potrei entrare in quel mondo esplicitamente politico (del potere o intorno al potere), compromettermi con esso, e quindi partecipare del diritto ad avere, con una certa alta probabilità, prove ed indizi.

Anonimo ha detto...

Ma a tale obiezione io risponderei che ciò non è possibile, perché è proprio la ripugnanza ad entrare in un simile mondo politico che si identifica col mio potenziale coraggio intellettuale a dire la verità: cioè a fare i nomi.
Il coraggio intellettuale della verità e la pratica politica sono due cose inconciliabili in Italia.
All'intellettuale - profondamente e visceralmente disprezzato da tutta la borghesia italiana - si deferisce un mandato falsamente alto e nobile, in realtà servile: quello di dibattere i problemi morali e ideologici.
Se egli vien messo a questo mandato viene considerato traditore del suo ruolo: si grida subito (come se non si aspettasse altro che questo) al "tradimento dei chierici" è un alibi e una gratificazione per i politici e per i servi del potere.
Ma non esiste solo il potere: esiste anche un'opposizione al potere. In Italia questa opposizione è così vasta e forte da essere un potere essa stessa: mi riferisco naturalmente al Partito comunista italiano.
È certo che in questo momento la presenza di un grande partito all'opposizione come è il Partito comunista italiano è la salvezza dell'Italia e delle sue povere istituzioni democratiche.
Il Partito comunista italiano è un Paese pulito in un Paese sporco, un Paese onesto in un Paese disonesto, un Paese intelligente in un Paese idiota, un Paese colto in un Paese ignorante, un Paese umanistico in un Paese consumistico. In questi ultimi anni tra il Partito comunista italiano, inteso in senso autenticamente unitario - in un compatto "insieme" di dirigenti, base e votanti - e il resto dell'Italia, si è aperto un baratto: per cui il Partito comunista italiano è divenuto appunto un "Paese separato", un'isola. Ed è proprio per questo che esso può oggi avere rapporti stretti come non mai col potere effettivo, corrotto, inetto, degradato: ma si tratta di rapporti diplomatici, quasi da nazione a nazione. In realtà le due morali sono incommensurabili, intese nella loro concretezza, nella loro totalità. È possibile, proprio su queste basi, prospettare quel "compromesso", realistico, che forse salverebbe l'Italia dal completo sfacelo: "compromesso" che sarebbe però in realtà una "alleanza" tra due Stati confinanti, o tra due Stati incastrati uno nell'altro.
Ma proprio tutto ciò che di positivo ho detto sul Partito comunista italiano ne costituisce anche il momento relativamente negativo.
La divisione del Paese in due Paesi, uno affondato fino al collo nella degradazione e nella degenerazione, l'altro intatto e non compromesso, non può essere una ragione di pace e di costruttività.
Inoltre, concepita così come io l'ho qui delineata, credo oggettivamente, cioè come un Paese nel Paese, l'opposizione si identifica con un altro potere: che tuttavia è sempre potere.
Di conseguenza gli uomini politici di tale opposizione non possono non comportarsi anch'essi come uomini di potere.

Anonimo ha detto...

Nel caso specifico, che in questo momento così drammaticamente ci riguarda, anch'essi hanno deferito all'intellettuale un mandato stabilito da loro. E, se l'intellettuale viene meno a questo mandato - puramente morale e ideologico - ecco che è, con somma soddisfazione di tutti, un traditore.
Ora, perché neanche gli uomini politici dell'opposizione, se hanno - come probabilmente hanno - prove o almeno indizi, non fanno i nomi dei responsabili reali, cioè politici, dei comici golpe e delle spaventose stragi di questi anni? È semplice: essi non li fanno nella misura in cui distinguono - a differenza di quanto farebbe un intellettuale - verità politica da pratica politica. E quindi, naturalmente, neanch'essi mettono al corrente di prove e indizi l'intellettuale non funzionario: non se lo sognano nemmeno, com'è del resto normale, data l'oggettiva situazione di fatto.
L'intellettuale deve continuare ad attenersi a quello che gli viene imposto come suo dovere, a iterare il proprio modo codificato di intervento.
Lo so bene che non è il caso - in questo particolare momento della storia italiana - di fare pubblicamente una mozione di sfiducia contro l'intera classe politica. Non è diplomatico, non è opportuno. Ma queste categorie della politica, non della verità politica: quella che - quando può e come può - l'impotente intellettuale è tenuto a servire.
Ebbene, proprio perché io non posso fare i nomi dei responsabili dei tentativi di colpo di Stato e delle stragi (e non al posto di questo) io non posso pronunciare la mia debole e ideale accusa contro l'intera classe politica italiana.
E io faccio in quanto io credo alla politica, credo nei principi "formali" della democrazia, credo nel Parlamento e credo nei partiti. E naturalmente attraverso la mia particolare ottica che è quella di un comunista.
Sono pronto a ritirare la mia mozione di sfiducia (anzi non aspetto altro che questo) solo quando un uomo politico - non per opportunità, cioè non perché sia venuto il momento, ma piuttosto per creare la possibilità di tale momento - deciderà di fare i nomi dei responsabili dei colpi di Stato e delle stragi, che evidentemente egli sa, come me, non può non avere prove, o almeno indizi.
Probabilmente - se il potere americano lo consentirà - magari decidendo "diplomaticamente" di concedere a un'altra democrazia ciò che la democrazia americana si è concessa a proposito di Nixon - questi nomi prima o poi saranno detti. Ma a dirli saranno uomini che hanno condiviso con essi il potere: come minori responsabili contro maggiori responsabili (e non è detto, come nel caso americano, che siano migliori). Questo sarebbe in definitiva il vero Colpo di Stato.

Centro Otelli ha detto...

bella citazione. E quindi?

Anonimo ha detto...

Vi ricordo che Il Partito della Rifondazione Comunista di cui molti blogger facevano e fanno parte sono stati in giunta con Oliva e hanno appoggiato la campagna elettorale della Bresso alle ultime elezionio con un "molto coraggioso" patto "tecnico-elettorale"
Quindi non c'è bisogno di grandi commenti cari "COMPAGNI"

Anonimo ha detto...

L'asse Oliva-Germani è stato sdoganato anche da Rifondazione.

Anonimo ha detto...

http://www.teatroacanone.it/files/riflessioni_sulla_cultura_a_chivasso.pdf

Centro Otelli ha detto...

e a parte le dichiarazioni roboanti, rispetto a questo blog hai dei fatti concreti, a conferma di quanto dici? Mi segnali un qualsiasi tornaconto da parte dei blogger del paolo otelli? E perchè non chiedi conto anche a quelli del PD dei comportamenti di oliva, o della lunetta, voluta dal loro assesore? Il problema è che l'unico posto dove hai spazio è questo, e lo usi solo per spandere letame. Mi viene da pensare che questo sia il tuo scopo.

Anonimo ha detto...

Ma cavolo Saturninox, non abbiamo mai criticato Oliva?????? Ma le leggi "La Voce"? Lo leggi il blog? Quante volte ho scritto della Fondazione Circuito Teatrale del Piemonte e del comportamento di Oliva? Quante volta ho scritto che Oliva continua a collaborare, con soldi pubblici, con Germani e quindi è complice di quello che fa Germani? Quante volte ho scritto che Oliva non poteva non sapere del Grinzane? E che quinid si doveva dimetter da assessore? E QUANTE VOLTE QUALCUNO MI E' VENUTO DIETRO? CHI E QUANDO E DOVE? RISPOSTA: quasi nessuno e quasi mai. L'unico che l'ha fatto è quel matto (Teutoni, ecc.) che ora stai criticando. E adesso devo leggere che nessuno ha mai criticato Oliva??????
blog?
pm

saturninox ha detto...

non era per te. era per gli anonimi che continuano a identificare il centro con rifondazione, per fare un esempio. Sai bene quali siano leposizioni personali e quali siano i problemi che ci sono trai dirigenti locali e quelli regionali. Io non ho problemi a dire che su diversi temi rifondazione ha lavorato male. Sanità, cultura ad esempio. Ma sai anche quali erano i rapporti di forza nella giunta bresso, e come sono andate le cose. Quello che contesto è lo scaricare su rifondazione di chivasso responsabilità che sono evidentemente su altri livelli. Quello che mi chiedo è come mai le obiezioni che vengono poste su questi temi non arrivano mai in pubblico, a chi ha responsabilityà chiare e dirette su questi temi. mi spieghi come mai nessuno ha mai rotto le palle al PD per la lunetta, tranne i comitati e il centro? Scusa ma a questo "fan tutti schifo" personalmente non ci sto.
Non penso che l'otelli se lo meriti.

Anonimo ha detto...

D'accordo, caro Saturninox, allora rinnovo la proposta che ho già avanzato in un post precedente: il Centro Otelli scriva una lettera aperta agli organizzatori del convegno del 25 giugno sulla sanità, che è promosso dalla Fondazione Innova e che si terrà alla Tenuta Cerello. Chiedendo: se gli organizzatori, e le "autorità" (Matola?) che porteranno il loro saluto, non ritengano uno "schiaffo alla miseria" quel convegno. Pochi giorni fa, su “La Voce”, Benito Belpanno ha lanciato un allarme – molte famiglie non riescono a sopravvivere – e un appello alle autorità: aiutateci rapidamente. Ed ecco la pronta risposta delle autorità, o meglio della “castina” che governa Chivasso e la Regione: un convegno in un luogo lussuoso e all’ora di cena un buffet “di prodotti del territorio canavesano”. Se avessero un minimo di sensibilità sociale, i convegnisti potrebbero adottare una formula meno costosa. Come ha scritto Massimo Zesi, avrebbero potuto venire ospitati gratuitamente dal Comune in una delle sale di Palazzo Einaudi (Canavese Sviluppo). E, aggiungo, all’ora di cena avrebbero potuto pagarsi di tasca propria una sobria cena in qualche pizzeria o locale del centro.
Nella lettera aperta si possono porre almeno altre tre domande: 1. Quanto costa l’organizzazione del convegno; 2. chi paga; 3. chi finanzia la Fondazione Innova. Premetto che si tratterebbe di uno schiaffo alla miseria e una manifestazione di scarsa sensibilità anche se i convegnisti pagassero tutto di tasca propria, proprio perché – per mostrare di voler condividere i sacrifici richiesti a chi ha meno soldi di loro - avrebbero potuto scegliere una formula meno costosa. Resta comunque interessante conoscere i costi del convegno e chi li pagherà. Questa mattina ho telefonato alla Tenuta Cerello per sapere quanto costerà alla Fondazione Innova l’affitto dei locali e di eventuali servizi: il mio interlocutore mi ha prima risposto che forse i locali saranno messi a disposizione gratuitamente, poi che di questo argomento preferisce parlare a voce, invitandomi a concordare un appuntamento. Ho poi telefonato alla Fondazione Innova: mi è stato risposto dalla sede di Chivasso di Via Momo 5 (la sede torinese è in Piazza San Carlo 197). Non hanno saputo dirmi nulla di preciso: al momento non sanno ancora quanto il convegno verrà a costare. Ho chiesto chi finanzia la Fondazione. Ho fatto presente che altre fondazioni (ad esempio quella di Umberto Veronesi) adottano un principio di trasparenza e indicano sul sito i nomi dei finanziatori, ma che al momento questo genere di informazioni non si possono ricavare dal sito della Fondazione Innova perché è ancora in costruzione. L’interlocutore mi ha detto i finanziatori coincidono all’incirca con i soci fondatori, i quali sono politici e amministratori, uomini di cultura e imprenditori. Gli ho chiesto chi sono gli imprenditori, ma non ho avuto risposta. Infine, ho telefonato all’impresa che provvede al buffet, per conoscerne il costo: mi è stato detto che il presidente non c’era, ma che mi avrebbe telefonato. Continuerò a telefonare e a scrivere ai soggetti e persone che partecipano al convegno, e vi terrò al corrente. Ma siccome credo che avrò qualche difficoltà a ottenere delle risposte precise (siamo in una democrazia, no? Il sistema politico che si ispira al principio di trasparenza, o no?), torno ad avanzare la proposta di una lettera aperta che ponga queste domande a chi conosce sicuramente le risposte.
Ancora una cosa. Siccome ho scritto che i convegnisti sarebbero in grado di sostenere di tasca propria i costi del convegno, indico almeno i relatori i cui nomi compaiono nel programma: l’ingegner Alessandro Germani, presidente della Fondazione, il professor dottor Baudolino Mussa, Facoltà di medicina dell’Università di Torino, il professor Federico Lega, dell’Università Bocconi, l’ingegner Alessandro Zeppegno, Facoltà di medicina dell’Università di Torino, la dottoressa Caterina Ferrero, assessore alla sanità della Regione Piemonte.
Piero Meaglia

Anonimo ha detto...

Da: http://centrotelli.blogspot.com/search/label/Gambero
Il Gambero nudo - Gennaio 2010.
"FORAVIA"
in via Duca d'Aosta 38
a Vallo di CALUSO (To).
Recensione a cura di mr.Gastrikus.
Ci sono stato per la prima volta per una cena di mezz'inverno. Il posto è carino: una vechia casa di campagna alle porte della frazione Vallo, ad un paio di chilometri da Caluso, l'inizio del Canavese.
Credo proprio che ci tornerò in questo posticino dal nome azzeccato. Foravia, in piemontese, vuol dire un posto un po' diverso dal consueto, come il Foravia di Vallo per l'appunto. Qui semplicità fa rima con ricercatezza. Nei cibi e nei vini proposti, come nel sobrio ma gradevole arredamento.
Io ci ho mangiato degli strudel al radicchio con gorgonzola: originali e molto saporiti. L'altro antipasto proposto era un classico del Canavese: il mitico salam 'd patate di produzione artigianale, servito con dei fragranti crostini di pane alla segale. Come piatto unico, che ha fatto da primo da secondo, una bella polenta con spezzatino e salciccia, accompagnato da patate e verdure in giardiniera. Una salciccia davvero speciale che merita essere assaggiata.
Per finire un ottimo dessert: un flan all'arancia che, oltre ad essere sfizioso, si presentava molto bene alla vista. Da bere del Rosso del Canavese e per finire caffè e grappino.
Il tutto ad un prezzo piu' che onesto.

Il Foravia è affiliato all'ACSI (Assoc.cultura e sport Italia), ed organizza anche corsi di cucina, anche a domicilio e servizio di catering. Fatevi un giro sul loro vulcanico sito: www.foravia.com per scoprire tutte la attività proposte.

Anonimo ha detto...

Come potete leggere anche dalla recensione del nostro amato Blog il Foravia fa servizio Catering.
E' particolarmente indicato per convetion e convegni di fondazioni vecchie e nuove

Anonimo ha detto...

Discussione scomoda e sulla "sinistra germanica", quindi è meglio non metterla in evidenza, ORA TUTTI CONCENTRATI A DISCUTERE DEL CANDIDATO A SINDACO e delle schifezze bipartisan silenzio che si potrebbe urtare la sensibilità dei tanti professionisti imprestati alla politica.
Pare che anche sul blog non ci sia molta voglia di lavare i panni sporchi e far sapere che ci sono panni sporchi.
Forse sbaglio, ma a me pare così.

Anonimo ha detto...

Le notizie riferite ieri dalla stampa aggiungono un altro tocco di squisita sensibilità sociale al convegno sulla "sanità" organizzato dalla Fondazione Innova il 25 giugno e che si terrà nella elegante Tenuta Cerello con "buttet di prodotti tipici cavavesani". La Repubblica di ieri 8 giugno stima in 7,5 milioni di euro il "taglio" che Cota infliggerà alla sanità pubblica, in particolare al settoere della prevenzione. Ulteriori sacrifici richiesti ai cittadini, ulteriore abbassamento del livello di protezione sanitaria garantita dal servizio pubblico. In questa situazione, è molto fine che la Fondazione Innova spenda, per un convegno sulla sanità, soldi che potrebbe risparmiare organizzando il convegno in un locale comunale ottenuto gratuitamente e lasciando che i convegnisti si paghino la cena. Se i soldi della Fondazione sono in parte privati, i soci potrebbero devolvere il risparmiato a qualche associazione di volontariato. Se sono pubblici, potrebbero rimanere nelle casse pubbliche. La logica della Fondazione Innova sembra simile a quella esposta da un mio compagno di collegio, una perfida e cinica linguaccia, che affacciandosi alla mensa dei superiori si faceva una domanda e si rispondeva da solo. Domanda:"In Africa si muore di fame. Tu che fai?". Risposta: "Mangio per loro".
pm

Anonimo ha detto...

PERCHE' IL LINK DI QUESTA INTERESSANTE DISCUSSIONE E' SCOMPARSO DALL'HOME PAGE? NON SI POTREBBE CONTINUARE QUI LA DISCUSSIONE DEL CANDIDATO SINDACO E SULLA LISTA CIVICA?

Centro Otelli ha detto...

il link non è mai stato nell'home, e i processi alle intenzioni li lasciamo a chi vuole farli. Questa discussione è nata da un post di un blogger del Paolo Otelli, mica da interventi esterni. Strano modo per non parlarne in pubblico, vero anonimo?

Giacomo ha detto...

Blog dell'Otelli con grandi pregi, ma con la coda di paglia su alcuni argomenti in particolare quelli che riguardano i partiti politici, c'è paura di urtare le sensibilità degli esponenti politici del centrosinistra. Esponenti che hanno poco seguito e i nervi a fior di pelle, quindi non li si può attaccare e quando si dice qualcosa che urta, si tratta di processi alle intenzioni e autolesionismo.Sarà così? Non mi pare forse la discussione potrebbe far si che Matola non vinca al primo turno.

Anonimo ha detto...

quello che farà vincere matola è l'incapacità di trovare coesione da parte del centrosinistra, non certo il nervosismo di qualcuno.

Anonimo ha detto...

Aggiungo una osservazione. Il titolo del convegno è il seguente:
“Quale innovazione per la sanità? Evoluzione del management e della tecnologia per la sanità del futuro?”
Mi chiedo allora, leggendo un titolo così generico, se si tratta di un vero convegno di studi o semplicemente di un happening di politici a spese del contribuente. Nella mia esperienza di ricercatore – non di medicina - ho letto molti titoli di convegni, ed erano di solito più precisi. Ad esempio, in questo caso, mi sarei aspettato un riferimento a un particolare settore della medicina, a qualche specifica disciplina, alle innovazioni tecnologiche nella cura di determinate malattie o nell’organizzazione di determinate strutture, ecc. Invece il titolo mi ricorda “brevi cenni sull’universo”. Insomma, che ci faranno alla Tenuta Cerello quegli illustri signori della casta politico-baronale? E’ un convegno di studi sulla medicina o un incontro di politici, di una corrente, di una cordata, ecc.? Nel secondo caso non avrebbero potuto vedersi a casa loro, comunque a loro spese? E quali credenziali ha il presidente della Fondazione Innova, il vicesindaco di Chivasso Alessandro Germani? E’ un medico? No, è un ingegnere. Una laurea in una branca di ingegneria che può riguardare la medicina? No. È un ingegnere aerospaziale. Forse però ha maturato col tempo competenze in materie come la medicina e la amministrazione della sanità? No, da quel che risulta dal suo sito personale si è prevalentemente occupato, come amministratore, di politiche culturali: assessore alla cultura a Chivasso dal 2002 al 2006, nuovamente assessore alla cultura dal 2006 a oggi, oltre che al commercio e alle attività produttive. Ed infatti sul sito personale insiste particolarmente sulla sua intensa attività di promotore culturale. Tace però sulla sua esperienza di presidente della Fondazione Circuito Teatrale del Piemonte ( 2004-2005), nonostante si trattasse di una carica prestigiosa e credo per la prima volta nella sua carriera di una carica di livello amministrativo superiore a quello di un comune di medie dimensioni come Chivasso. Perché? Insomma, quali sono le sue credenziali come esperto di sanità? Siamo di fronte al tipico caso italiano di politico che si intende di tutto, e che può ricoprire indifferentemente qualsiasi carica?
pm