Una specie di paralisi ha avvolto, oramai da qualche lustro, le segreterie dei partiti, che oggi scoprono di non avere candidati.
Ma la cosa più grave, che tutti fingono di non vedere, è che non c'è più partecipazione. Le conseguenze della scelta di far diventare la politica un fatto nominalistico, e di puntare su un volto, ha dato il risultato che nessuno si senta più coinvolto nella vita democratica, e che sia compito degli altri il trovare soluzioni. Quasi che la soluzione dei problemi di chivasso sia trovare un berlusconi di sinistra che venda lo stesso fumo ai cittadini, indicando un futuro che non c'è, e facendo gli stessi affari di tutte le precedenti amministrazioni, rosse, bianche o nere che fossero.
Forse è ora di darsi una sveglia, di avere un sussulto, almeno d'orgoglio. Se, come è evidente, i partiti non sono in grado di dare una risposta efficace ai bisogni dei cittadini è ora di muoversi, di fare in prima persona.
sappiamo tutti che come c'era del marcio in Danimarca, anche a Chivasso qualcosa che non funziona esiste. Ma o si capisce che questi politici non andranno mai a modificare una situazione che a loro conviene, e di conseguenza si torna ad esercitare un controllo popolare su quanto questi fanno, o sarà sempre peggio, almeno per chi vorrebbe vivere in un paese civile e onesto.
La partita non è ancora chiusa, i giochi non sono ancora fatti, ma se si vuole che le cose cambino, in campo devono entrare altri giocatori.
Un elettore di centrosinistra, forse.
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