Dedicato ai cementificatori di Chivasso e non solo... una riflessione scaturita da un articolo di Mario Pirani...






Dedicato a tutti cementificatori, particolarmente aggressivi a Chivasso, che abbattono alberi per costruireo parcheggi, sprecano montagne di soldi per "abbellire" i viali alberati di Chivasso che erano meglio prima, e poi naturalmente si trovano al verde quando si tratta di sostenere le fasce deboli della popolazione. Riporto un brano dell'articolo pubblicato su "La Repubblica" del 19 novembre da Mario Pirani, che non è propriamente un bolscevico verde, ma è una persona seria. Pirani parla delle "devastazioni territoriali avvenute in tutta Italia nell'ultimo quindicennio durante il quale sono stati "divorati" altri 3 milioni 663 mila ettari di verde, una superficie pari al Lazio e all'Abruzzo uniti, con un consumo del territorio senza eguali in Europa. Vi sono ormai regioni, come il Veneto e la Liguria, quasi interamente ricoperte di cemento e asfalto. Colpisce, inoltre, che, nel contempo, la crescita esponenziale (+ 21%) dell'edilizia privata sia correlata al crollo dell'edilizia pubblica e sociale. Quindi si "consuma" il suolo a solo vantaggio della rendita mentre restano con la fame di casa giovani coppie, immigrati, anziani impoveriti. Anche questo è un primato negativo del nostro Paese che ha il 4% di alloggi sociali sul totale delle abitazioni nei confronti del 31% del Regno Unito, del 38% della Francia, del 39% di Austria e Svezia e di ben il 55% della Germania. Inoltre in questi paesi una apposita legislazione obbliga e/o incentiva per le nuove costruzioni l'utilizzazione delle cosiddette brown field (ex aree industriali, strutture edilizie degradate, ecc.). In Inghilterra una legge nazionale impone addirittura di allocarvi il 70% di ogni nuova costruzione (il sindaco di Londra sta arrivando al 100%)".
Giovanni Locchi.

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