Hanno arrestato l' UDEUR! Siamo tutti costernati e affranti per quanto sta accadendo al cosiddetto ministro della Giustizia Clemente Mastella e alla sua numerosa famiglia, nonché al suo partito, che poi è la stessa cosa. Costernati, affranti, ma soprattutto increduli per la terribile sorte che sta toccando a tante brave persone. Infatti, oltre alla signora Sandra, presidente del Consiglio regionale della Campania, sono finiti agli arresti il consuocero Carlo Camilleri, già segretario provinciale Udeur; gli assessori regionali campani dell'Udeur Luigi Nocera (Ambiente) e Andrea Abbamonte (Personale); il sindaco di Benevento dell'Udeur, Fausto Pepe, e il capogruppo Udeur alla Regione, Fernando Errico, e il consigliere regionale dell'Udeur Nicola Ferraro e altri venti amministratori dell'Udeur. In pratica, hanno arrestato l'Udeur (un mese fa era finito ai domiciliari l'unico sottosegretario dell'Udeur, Marco Verzaschi, per lo scandalo delle Asl a Roma, mentre un altro consigliere regionale campano, Angelo Brancaccio, era finito in galera prima dell'estate quando era ancora nei Ds, ma appena uscito di galera era entrato nell'Udeur per meriti penali). Mastella, ancora a piede libero, è indagato a Catanzaro nell'inchiesta "Why Not" avviata da Luigi De Magistris e avocata dal procuratore generale non appena aveva raggiunto Mastella, che intanto non solo non si era dimesso, ma aveva chiesto al Csm di levargli dai piedi De Magistris. S'è dimesso invece oggi, Mastella, ma per qualche minuto appena: poi Prodi gli ha respinto le dimissioni, lasciandolo al suo posto che pare incredibile ma è sempre quello di MINISTRO DELLA GIUSTIZIA. La sua signora, invece, non s'è dimessa (a Napoli, di questi tempi, c'è perfino il rischio che le dimissioni di un politico vengano accolte): dunque, par di capire, dirigerà il Consiglio regionale dai domiciliari, cioè dal salotto della villa di Ceppaloni. Al momento nessuno sa nulla delle accuse che vengono mosse a lei e agli altri 29 arrestati. Ma l'intero Parlamento con l'eccezione, mi pare, di Di Pietro e dei Comunisti Italiani s'è stretto intorno al suo uomo più rappresentativo, tributandogli applausi scroscianti e standing ovation mentre insultava i giudici con parole eversive, che sarebbero parse eccessive anche a Craxi, ma non a Berlusconi: insomma la casta (sempre più simile a una cosca) ha già deciso che le accuse - che nessuno conosce - sono infondate e gli arrestati sono tutti innocenti. A prescindere. Un golpetto bianco, anzi nero, nerissimo, in diretta tv. Nessuno, tranne Alfredo Mantovano di An, s'è domandato come facesse il ministro della Giustizia a sapere che sua moglie sarebbe stata arrestata e a presentarsi a metà mattina alla Camera con un bel discorso scritto, con tanto di citazioni di Fedro: insomma, com'è che gli arresti vengono annunciati ore prima di essere eseguiti? E perché gli arrestandi non sono stati prelevati all'alba, per evitare il rischio che qualcuno si desse alla fuga? Anche stavolta, la fuga di notizie è servita agli indagati, non ai magistrati. E, naturalmente, al cosiddetto ministro. Il vicepresidente del Csm Nicola Mancino, anziché aprire una pratica a tutela dei giudici aggrediti dal ministro, ha subito assicurato "solidarietà umana" al ministro e ai suoi cari (dobbiamo prepararci al trasferimento dei procuratori e del gip di Santa Maria Capua Vetere, sulla scia di quanto sta accadendo per De Magistris e Forleo?). Il senatore ambidestro Lamberto Dini ha colto l'occasione per denunciare un "fatto sconvolgente: i magistrati se la prendono con le nostre mogli" (la sua, Donatella, avendo fatto fallimento con certe sue società, è stata addirittura condannata a 2 anni e mezzo per bancarotta fraudolenta, pena interamente indultata grazie anche a Mastella). Insomma, è l'ennesimo attacco ai valori della famiglia tradizionale fondata sul matrimonio: dopo l'immunità parlamentare, occorre una bella immunità parentale. Come fa osservare la signora Sandra Lonardo in Mastella dai domiciliari, "questo è l'amaro prezzo che, insieme a mio marito, stiamo pagando per la difesa dei valori cattolici in politica, dei principi di moderazione e tolleranza contro ogni fanatismo ed estremismo". Che aspettano a invitarli a parlare alla Sapienza?." Marco Travaglio. |
Non se ne può più: hanno arrestato l'udeur...
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
2 commenti:
Se ho ben capito l'accusa nei confronti dei ceppalonici è quella di clientelismo spinto. Ossia di aver imposto propri uomini (che garantiscono un ritorno voti) in tutte le aree possibili. Ma su questo Mastella ha ragione, lo fanno tutti. Questa è una prassi comune dalla sicilia al piemonte, vedasi l'articolo della stampa di qualche giorno fa sui primari in piemonte. Questo spiega la solidarietà di (quasi)tutti. Questo spiega meglio di ogni cosa come si sia potuto arrivare a situazioni come quella dei rifiuti in Campania. Nel pubblico è quasi impossibile cacciare un incapace, figuriamoci uno che garantisce gli equilibri politici di una maggioranza o la possibilità di avere finanziamenti. E i finanziamenti si danno su progetti utili o per accontentare un partito o una corrente?
La cosa impressionante è che lorsignori non se ne accorgano, e diano per scontato tutto questo.
Saturnino
Sono rimasto disgustato al limite del vomito nel sentire il dibattito perlamentare appena scoppiato il caso-Mastella. Praticamente tutti a prendersela coi giudici e la magistratura ed a solidarizzare con il Mastella, padre-padrone di un partitino che a livello locale fa il bello e il cattivo tempo su piu' di una questione. Tutto cio' senza quasi sapere delle accuse che hanno coinvolto lui, l' amata mogliettina e gran parte dei sui dirigenti locali e nazionali. Anche la sinistra arcobalenno non ha saputo smarcarsi da questa levata di scudi: anche i nostri dirigenti e parlamentari fanno parte della casta? Ma non si accorgono che cosi' facendo stanno organizzando il suuicidio politico di cio' che rimane della sinistra in Italia?
frdi dutto.
Posta un commento