Siamo questo, noi?

Ho pensato che non poteva essere vero.
che non era possibile e che ci doveva essere un errore.
e invece... e invece è arrivata la rabbia.
Per una sinistra incapace di una riforma elettorale in grado di riportare il paese a quel sistema proporzionale già previsto dalla Costituzione. e colpevole di non aver approvato ancora quella legge in materia di conflitto di interessi che il paese aspetta da vent'anni.
E poi ho pensato alle nostre colpe, a quanto siamo bravi a dimenticare.
tra le innumerevoli nostre doti (santi, poeti, navigatori, si diceva), anche quella di non ricordare.
E dimenticare così le prostitute spacciate per nipoti di premier lontani, gli innumerevoli processi e le ruberie e le collusioni;
e poi il disfacimento della scuola pubblica, aperta a tutti,
della cultura come valore aggiunto, sempre.
Abbiamo scordato il diritto ad avere un lavoro tutelato e protetto da un sistema certo di norme, il diritto ad essere curati, ad amare ed essere amati, a prescindere dagli orientamenti di genere.
Abbiamo rimosso gli scempi ambientali provocati dal cemento dei mille condoni ed i disastri al nostro patrimonio artistico.
Abbiamo dimenticato le risate al telefono e le promesse false, dopo il terremoto. E poi i fatti di Genova, quando la democrazia italiana ha lasciato il posto ad altro.
Abbiamo dimenticato.
Ed abbiamo votato, inseguendo come al solito urlatori e beceri imbonitori che ci promettevano non si sa neanche più quanti rimborsi.
Siamo questo, noi?
Mauri.

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