I volontari riflettono sul loro ruolo nel
Centro
di identificazione ed espulsione (Cie) di corso
Brunelleschi,
una struttura costosissima e poco
utile.
TORINO – I volontari delle
carceri e della giustizia si riuniscono per riflettere sul Centro di identificazione
ed espulsione (Cie) di corso Brunelleschi, sabato 17 novembre a Cavoretto,
nell’ambito di un dibattito interno della Conferenza regionale volontariato
giustizia di Piemonte e Valle d’Aosta, sul tema della detenzione amministrativa
nei Cie e su “disponibilità, capacità, possibilità di intervento e ruolo del
volontariato”. «I Cie, compreso quello torinese di corso Brunelleschi, sono
oggi pressoché impermeabili alla società civile esterna. In Italia vi
sono complessivamente 13 Cie, per una capienza totale di circa 1900 posti ed un
costo complessivo che nel 2010 ha sfiorato i 200 milioni di euro – spiegano
il presidente della Conferenza regionale volontariato e giustizia, Renato Dutto,
ed il vice presidente Lodovico Giarlotto -. La Polizia di Stato od un altro
Corpo armato presidiano l’aspetto della sicurezza, mentre associazioni scelte
dalla prefettura (a Torino è stato designato il Corpo militare della Croce Rossa
Italiana) si occupano dell’assistenza. Le uniche persone esterne ammesse sono i
religiosi, i quali accedono, su autorizzazione della prefettura, in qualità di
ministri di culto. Il volontariato è, al momento, escluso. Anche per i
giornalisti vi sono difficoltà di accesso». Una materia molto complessa, che
i volontari
delle carceri e del mondo della giustizia affrontano con relazioni di
legali, docenti universitari e religiosi che operano a diretto contatto con i
detenuti di corso Brunelleschi. Dopo un inquadramento giuridico a cura
dell’avvocato Donatella Bava, dell’Associazione studi guridici
sull’immigrazione, sono previsti gli interventi di suor Lidia, Figlia di Maria
Ausiliatrice (dell’ufficio pastorale migranti della diocesi di Torino) e di suor
Silvia (Domenicana di Betania e volontaria nel carcere e nel Cie), sulla loro
«esperienza al Cie di corso Brunelleschi». In programma anche
l'anticipazione dei risultati salienti di uno studio condotto dall’International
University College of Turin (Iuc): l'esborso dei contribuenti per il
mantenimento dei Cie di corso Brunelleschi è molto alto (circa 1.200 euro al
mese per ciascun detenuto, senza contare i costi di sorveglianza, di gestione e
di ammortamento della spesa per la struttura, per il cui ampliamento sono stati
spesi, nel 2010, ben 14 milioni di euro), rispetto ad una quota di rimpatri di
appena il 57 per cento. In numeri assoluti, lo scorso anno, su circa 1.100
detenuti soltanto 650 sono stati rimpatriati. A parlare dello studio il docente
Iuc Uriche Stege e, per l’Associazione studi giuridici di
Torino, i ricercatori Maurizio Veglio, legale specializzato in diritto
dell’immigrazione, ed Emanuela Roman. Una riflessione fondata su dati ed
esperienze sul campo, per capire quale può essere il ruolo del volontariato nel
Cie di corso Brunelleschi. L'appuntamento di Cavoretto è anche la prima uscita
ufficiale del nuvo direttivo della Conferenza regionale volontariato giustizia di
Piemonte e Valle d’Aosta, da quando è stato eletto alla presidenza il
giornalista chivassese Renato Dutto.
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