Autolesionismo...

CHIVASSO - Sei anni fa il Consiglio Comunale approvò un mio documento che impegnava l’allora sindaco Matola ad aprire un tavolo con tutti i Comuni del Chivassese per promuovere azioni concertate per lo sviluppo integrato del territorio, anche per affrontare la crisi che si profilava all’orizzonte. Fra quelle azioni c’erano forme di collaborazione fra i suddetti Comuni per migliorare i servizi, ridurre i costi, mediante l’uso sinergico delle risorse. Infatti, l’efficacia e l’efficienza dei servizi, si conseguono armonizzando e integrando le funzioni, razionalizzando e semplificando i processi. Di quell’impegno il Pdl non ne fece nulla, preferendo voli pindarici quali aderire alla Provincia di Vercelli. Mah!

Oggi interviene una legge che obbliga i comuni minori a consorziarsi, ossia a gestire in forma associata le funzioni generali di amministrazione, polizia locale, istruzione pubblica, asili nido, assistenza scolastica e refezione, edilizia scolastica, viabilità, trasporti, gestione del territorio e dell'ambiente (eccetto i piani edilizi) e settore sociale. In conseguenza di questa opportunità il nostro Comune, in qualità di capofila, avrebbe dovuto aprire un tavolo con tutti gli altri Comuni dell’hinterland per proporre aggregazioni, e non limitarsi ad accogliere la sola richiesta avanzata da Castagneto Po, peraltro per le sole funzioni d’istruzione pubblica e di politiche sociali. La convenzione proposta ed approvata dall’intero Consiglio Comunale (?!), riduce significativamente l’ampiezza delle funzioni previste dalla legge e fa venir meno le finalità di sviluppo integrato e le possibilità di portare a sistema le risorse dei vari Comuni, per la loro piena valorizzazione. La convenzione si limita, infatti, a generici richiami, rimandando ad accordi successivi le definizioni di oneri e costi.

Si perde così un’occasione d’oro per valorizzare le enormi risorse strumentali e umane di cui dispone il Comune di Chivasso. Possibile che non si avverta la potenza strategica della cultura di fare sistema? S’intende dire che la struttura della nostra Città è in grado di eseguire attività ben superiori a quelle in essere, sia in termini quantitativi sia qualitativi. I relativi costi eccedenti le odierne prestazioni, oggi in capo ai cittadini di Chivasso, potevano essere assunti dai Comuni viciniori, con vantaggi per tutti, in primis per le maestranze comunali, in termini di know-how ed economici. Si pensi, ad esempio, alle qualificate risorse degli uffici tecnici, oggi sottoutilizzate  per i pochi investimenti, o agli elevati immobilizzi di mezzi quali trattori e mezzi speciali.

Ciò che desta ulteriori preoccupazioni è che quell’accordo potrebbe isolare Chivasso dal suo hinterland naturale e storico (i Comuni collinari), favorendo così aggregazioni diverse, con ulteriore perdita di peso politico della Città. Uno scenario contro le tradizioni, la cultura e il ruolo storico della nostra Città, specie nel settore commerciale. Un autogoal da evitare a tutti i costi, perché è necessario razionalizzare la spesa pubblica; diversamente si evidenzierebbe l'incapacità di questa classe politica di sintonizzarsi con le più elementari basi di gestione economica: l’economia di scala. Stupisce che anche la minoranza non abbia percepito il significato. Siamo alla frutta?
Sandro RECCHIA.

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