"Mi sono stupita parecchio della poca partecipazione dei cittadini di Trino al corteo antinucleare del 23.04, ma non si rendono conto che sono seduti su una bomba atomica?"
Cosi' mi scriveva alcuni giorni fa l'amica Ester. Una riflessione / invito a non stupirti più di tanto e sopratutto a non demordere o scoraggiarti.
Se a Trino (foto)sono seduti su una bomba atomica (a fissione) a Saluggia lo sono su una bomba all'idrogeno!
Ciò nonostante alcune sere fa all'incontro con la trasmissione televisiva Anno Zero i saluggesi presenti si contavano sulle dita di una, massimo due mani...
Questo fatto non ci deve scoraggiare; pensa a quanti continuano a idolatrare quel mascalzane ( e si suoi accoliti) che ci governa convinti che "gli altri" (noi) siano solo degli illusi, incapaci e guastafeste (e magari comunisti)......accadde così anche durante il ventennio fascista e oggi, come allora sono pochi coloro che si accorgono dell'inganno, mantengono la schiena dritta e si battono per un futuro migliore. La cosa certa è che quest'ultimi (noi) sono poi vincenti e preparano la strada per un futuro migliore ( pensa ai tanti resistenti del ventennio che infine hanno ridato dignità e speranze ad una nazione sconfitta, distrutta e senza speranze).
L'importante, a mio avviso, è perseverare nei propri ideali e battersi, con tutti i mezzi democratici, per modificare quanto più possibile lo stato di "apatia" e "disinteresse sociale" così diffuso (oggi in particolare) spesso legato all'individualismo ed egoismo con il quale la maggior parte della polpolazione (italiana in particolare) è fatta crescere ed educata fin dai primi anni di vita.
La diffusione delle idee, dei principi è fondamentale e i mezzi informatici, come Internet, rendono questo processo incredibilmente più efficace e veloce di quanto lo fosse per i nostri "resistenti" .....purtroppo solo le giovani generazioni sanno utilizzare - in buona parte - questo potente mezzo di comunicazione; e in Italia l'età media è molto alta! Questo ci frega (assieme all'individualismo e l'egoismo sfrenato di cui sopra).
Se non riusciamo a comunicare "anche" con quella maggioranza di "anziani" dobbiamo forse aspettare che succeda qualcosa di "tangibilmente forte" (miseria diffusa, disoccupazione a livelli catastrofici, disatri nucleari sotto casa, ecc.) capace di "svegliare" anche i più "addormentati"?
Il ricambio generazionale e quello culturale - specie nei più anziani - richiede tempi lunghi ....ma alla fine le verità emergono e i grandi cambiamenti si realizzano....e vanno nella direzione per la quale quel gruppo "sparuto" di schiene dritte e menti libere e pensanti si è battuto. Almeno, così sembra indicarci la storia di sempre!
Su questo tema (scarsa partecipazione, modalità di comunicazione per i più "refrattari", ecc.) credo potrebbe essere interessante aprire un serio e costruttivo confronto / dibattito finalizzato a ridurre i tempi di cui sopra senza dover, per forza, toccare il fondo o aspettare i ricambi generazionali.
Saluti
Flabru.
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