Un cittadino casalborgonese scrive al sindaco Amos Giardino (in foto) proponendogli di intitolare una via a “Umberto II di Savoia Re d’Italia”, adducendo la seguente motivazione:
“Il referendum Monarchia/Repubblica, come ormai tutti sanno, fu taroccato; ciò nonostante il re Umberto II accettò il falso risultato, sacrificando non solo la Sua persona, ma anche la Dinastia per risparmiare al Suo popolo sangue e dolori. Falso sarebbe affermare che non aveva altre possibilità. All'aereoporto di Ciampino il Comandante Generale dei Reali Carabinieri disse: “Maestà, i Carabinieri sono ai Suoi ordini” . Chiaro era ed è il significato della frase; ciò nonostante il re preferì ignorare la frase e sacrificarsi. Tale atteggiamento vale bene una via”.
Il sindaco accoglie la proposta: nella deliberazione n. 11 del 14 febbraio la giunta comunale afferma “che tale istanza è condivisibile” e individua prontamente la via da intitolare al Re d’Italia, indicato come “persona ritenuta meritevole dell’omaggio”.
Non so se Giardino e i suoi assessori abbiano svolto indagini storiche per accertare se veramente il risultato del referendum fu “taroccato”. Ma la domanda è un’altra. Giardino è il sindaco di un Comune della Repubblica Italiana. Se considera la Repubblica il frutto di un “taroccamento”, vuol dire che considera la Repubblica illegittima. Per coerenza non dovrebbe dimettersi?
Salvatore Lafalce.
CLIKKANDO sui Commenti a questo post, potrai leggere il commento del presidente dell'ANPI di CHivasso Vinicio Milani e del consigliere comunale di Castagneto Po Marco Zanette.
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3 commenti:
L'amministrazione comunale di Casalborgone, prima di deliberare l'intitolazione di una piazza ad Umberto II di Savoia, per commemorare il 150° anniversario dell'Unità d'Italia, meglio avrebbe fatto a darsi alla lettura. La prima leggendo la nostra Carta Costituzionale per capire i valori fondamentali su cui si basa la nostra Repubblica; la seconda, meno confortante, è sulla sua dinastia dove viene spontaneo chiederci cos'hanno fatto i Savoia di veramente utile per la nostra nazione. Se pensiamo che non ci hanno messo quasi nulla, neppure la capacità di combattere decentemente una battaglia per meritarsi in regalo il Regno d'Italia dalla Gran Bretagna, dalla Francia di Napoleone III, da Cavour, dalla contessa di Castiglione, da Garibaldi, dal popolo, ecc. E poi come si sono comportati con gran parte delle popolazioni del sud d'Italia, trattando gran parte della penisola come una colonia da sfruttare e depredare, riuscendo a bloccarne lo sviluppo e condannandola a un destino di marginalità, che a tutt'oggi ci pesa ancora. Cosa dire della feroce repressione del nascente movimento operaio, come la strage perpetrata dal generale Bava Beccaris contro il popolo milanese che protestava per il pane, passata alla storia come la "protesta dello stomaco". Per non parlare dell'inutile prima guerra mondiale costata centinaia di migliaia di vittime per ottenere come vittoria il Trentino, che diversamente, gli Asburgo avrebbero concesso con trattativa diplomatica. Chi fu a volere il fascismo, a favorirne l'ascesa , a sostenerlo per un ventennio fino alla tragedia della seconda guerra mondiale, dove l'Italia partecipò al conflitto in condizioni di totale impreparazione militare, solo per ottenere quei mille morti necessari a “sedersi al tavolo dei vincitori”? Infine, il complotto, il tradimento, la diserzione e la fuga vergognosa. Hanno mai, i Savoia, compiuto una scelta limpida, dignitosa e decente?
Saluti anpisti
Vinicio Milani
Intitolazione Piazza ad Umberto II di Savoia.
Leggo il contenuto del verbale di deliberazione n.11 del 14/02/2011 ed allibisco.
La Giunta Comunale, che dovrebbe rappresentare tutti, afferma di condividere una istanza che sostiene, nella premessa, che "il referendum Monarchia/Repubblica del 1946, come tutti ormai sanno, fu taroccato", e che il "sacrificio" di Umberto II di Savoia nell'accettare "il falso risultato" va premiato con l'intitolazione di una via.
Non è l'intitolazione in sè che fa scandalo, ma l'idea che la Giunta condivida una posizione che ritiene di fatto illeggittima la Repubblica di cui è emanazione!
Come cittadino casalborgonese e consigliere comunale di Castagneto Po, mi auguro vi rendiate immediatamente conto della gravità di quanto affermate e procediate di conseguenza. Ritirate la delibera, o dimettetevi immediatamente da Rappresentanti Istituzionali di una Repubblica che non riconoscete.
Tertium non datur.
Saluti repubblicani.
Marco Zanette
(Consigliere Comunale e Capogruppo di Insieme per Castagneto)
La Giunta di Casalborgone poteva intitolare una piazza - magari la principale - a Vittorio Emanuele III, lo sparatore. E' più simile a Berlusconi: guai con la giustizia e un battaglione di avvocati per cavarsela.
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