Ripubblichiamo questo intervento di Franco Olivero, che è stato ripreso nei giorni scorsi dal sito del Movfimento "Stop al consumo di territorio".
CHIVASSO - Che errore hanno fatto! Hanno distrutto – “letteralmente” ed irrimediabilmente - una parte del centro storico ! Quella parte che si affacciava su via del Collegio ed era delimitata dal vicolo dei Quartieri. La cortina edilizia che da sempre costituiva l’angolo tra le due vie: era nato come “albergo con stallaggio” nella seconda metà dell’ottocento - alloggiava gli uomini ed il loro bestiame -. Una tipologia presente solo nelle città che ospitavano un fiorente mercato del bestiame come la nostra. Vi è stato un tempo in cui erano molti gli stallaggi presenti nel centro: tutti localizzati in quell’area lì, nelle immediate vicinanze del mercato. Questo poteva essere recuperato a nuova vita, ed ovviamente a nuove destinazioni, ristrutturato rispettandone i caratteri, la storia: si è scelto invece l’abbattimento, la cancellazione per sempre, la sostituzione.
Mi chiedo come sia potuto accadere, dopo anni di dibattito e di crescita della cultura della salvaguardia (e non solo dei centri storici) che aveva messo radici e si era affermata anche in questa città, in particolare con il suo primo Piano Regolatore degli anni ‘80. Dopo gli errori clamorosi commessi nel centro negli anni 60 – lì per i secoli a venire a dimostrare il livello d’incultura di quegli anni - avevamo assistito finalmente ai restauri, ai risanamenti conservativi , alle ristrutturazioni dei vecchi edifici, non sempre convincenti, in alcuni casi francamente stucchevoli, ma che tentavano pur sempre di essere rispettosi, almeno nelle intenzioni, delle preesistenze, del contesto “storico”e documentario nel quale venivano realizzati. Comunque si trattava di interventi di mantenimento: non di un abbattimento non più reversibile come è avvenuto adesso! Un’Amministrazione dovrebbe saper osservare quello che è stato fatto, in particolare nel centro storico, riflettere sulla sua qualità e sapere, se necessario, intervenire a correggere il tiro.
Qui Il tiro è stato corretto : ma – è evidente - nel senso che ora si può “finalmente” abbattere il vecchio e sostituire con il nuovo. Nel centro “storico”: che alcuni individui, ma fortunatamente anche la legislazione, per il momento, si ostinano a voler ancora salvaguardare.
Ad oltre trent’anni dalla legge regionale che riconosce la tutela dei centri storici e dei beni culturali in genere come uno degli obiettivi fondamentali dei Piani Regolatori Comunali: a venti dalla istituzione di una commissione apposita per la tutela dei beni ambientali, com’è possibile che nessuno in Comune abbia tenuto in conto questi principi, nessuno abbia nemmeno avuto dubbi e si sia arrivati a tanto ? Questo Comune, duole dirlo, appare davvero dissennato nella gestione del territorio e lo manipola a piacimento di un gruppo di persone senz’alcuna sensibilità. Ha fatto registrare uno sviluppo dei vani residenziali e del consumo di suolo che non ha eguali in tutto il Piemonte, senza peraltro che lo stesso sia stato giustificato da un aumento della popolazione e soprattutto senza che l’Amministrazione si sia posta il problema di perseguire con efficacia una politica di deciso miglioramento della qualità del vivere.
Lo sviluppo avrebbe dovuto essere sostenuto da un grande disegno, generatore di una città davvero nuova, con una qualità urbanistica superiore a quella preesistente, di livello e respiro europeo, mentre quello che è stato fatto é stato solo trasformare tutta la città in un enorme, inospitale e caotica periferia, secondo i peggiori modelli di trent’anni fa.
Ora anche Il “piccone demolitore” del cuore antico è riemerso ed è nuovamente operante. Dopo quegli episodi nefasti del passato, in cui il Piano Regolatore non c’era ancora e dunque mancavano le “regole”, quelli che, come me, hanno a cuore la tutela e la salvaguardia del nucleo storico, si erano illusi che fosse stato messo definitivamente in soffitta anche a Chivasso, sostituito da un più attento piccone “risanatore”. Ora c’è un vuoto: incolmabile! Che evidentemente riflette il vuoto delle menti di coloro che dovrebbero gestire l’urbanistica di questa nobile città ! Non m’importa di sapere che cosa realizzeranno al posto di quello che hanno distrutto in via del Collegio: nulla di paragonabile agli edifici dalle linee composte che hanno demolito e che erano parte costituente della città plurisecolare. Errore - davvero clamoroso - quello di autorizzare quell’incredibile intervento, che doveva essere fermato sin dal suo nascere!
Ora non resta che agire perché i responsabili di tanta grossolanità vengano sanzionati a dovere.
Quel che è peggio è che quell’intervento non é altro che un primo passo: è evidente a tutti è che se è già accaduto, come di fatto è avvenuto, che una parte del centro storico possa essere abbattuto - non abusivamente, ma con tanto di approvazione e plauso del Comune - evidentemente quella è la sorte cui può andare incontro l’intero cuore antico della città, che questo Comune non ha l’intelligenza né la sensibilità di difendere.
E’ necessario che coloro che non si riconoscono in questa politica fermino una volta per tutte queste distruzioni!
Non conosco i regolamenti che vigono in questa città, che è sempre ancora la mia nonostante non ci abiti più da anni: a giudicare da quello che consentono di fare debbono avere decisamente più a cuore l’interesse privato – in particolare quello dei miopi e degli incolti - che non quello pubblico.
Ma se qualcosa di tali regolamenti e delle leggi da cui provengono, è stato violato, è giusto che i responsabili paghino per il male fatto, secondo le leggi, purtroppo malferme, di questo Paese.
Io mi adopererò perché ciò avvenga ed invito tutti coloro che la pensano come me a fare altrettanto!
Franco Olivero.
Nessun commento:
Posta un commento