Inondazioni in Veneto. Come ormai ovunque in Italia, un po' di pioggia manda sott'acqua camagne e paesi, provoca gravi danni alle persone e alle cose. Il dissesto idrogeologico riguarda tutta l'Italia. Non poteva essere diversamente, perché la cementificazione del territorio ha fatto ridotto di molto i terreni agricoli che assorbivano l'acqua piovana: in 15 anni, dal 1990 al 2005, in Italia sono spariti più di 3 milioni di ettari di superfici libere da costruzioni e infrastrutture, un'area più grande del Lazio e dell'Abruzzo messi insieme. Con un anno ulteriore: la scamparsa di terreni agricoli che presto potremmo rimpiangere di avere distrutto....."L'Italia è al primo posto in Europa per la produzione e il consumo di cemento armato, 46 milioni di tonnellate l'anno: le cave legali e abusive hanno un impatto paesaggistico tremendo, e i cementifici inquinano molto, mangiandosi vigne, campi coltivati, boschi, o compromettendo l'ecosistema di quelli viciniori che gli sopravvivono. Il tutto per foraggiare la costruzione selvaggia di villette a schiera, outlet, depositi e quant'altro" (Carlo Petrini, Italia, record del cemento. Invasi tre milioni di ettari, "La Repubblica", 5 ottobre 2008, http://www.repubblica.it/2008/08/sezioni/ambiente/cemento-lungomare/record-cemento/record-cemento.html ).
Alla luce di queste considerazioni e di queste cifre, appare insensato il comportamento del Comune di Chivasso, che continua a rilasciare permessi di costruire in aree a rischio come i quartieri Blatta e Montegiove. A rischio perché sono sempre state zone caratterizzate da falde alte, e perché le costruzioni si mangiano progressivamente i terreni agricoli permeabili all'acqua. Non ci deve stupire che sempre più spesso i giornali locali segnalino condomini dove è purtroppo normale avere l'acqua in cantina tutto l'anno.
Pubblichiamo qui sotto una foto scattata domenica scorsa in Via Montegrappa, dopo due giorni di pioggia poco intensa...
(nota di Carlo Tarponi).
Per approfondire, ti proponiamo questi due articoli di Ernesto Milanesi e Gianfranco Bettin raccolti dal sito EDDYBURG.
Ci raccontano perché i governi ladri, nazionale e locali, abbiano pesanti responsabilità per i risultati catastrofici della pioggia. Il manifesto, 3 novembre 2010:
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