Riflessioni in prospettiva dopo il 25 Aprile chivassese...

CHIVASSO - Ieri 25 aprile si è svolta davanti al monumento ai Caduti per la libertà la consueta cerimonia alla presenza del sindaco Matola. Dopo l’intervento del presidente dell’ANPI Vinicio Milani, da un folto gruppo di anpisti è partito il canto di “Bella ciao”. Qualche membro dell’amministrazione l’avrà presa per una canzone romantica presentata all’ultimo festival di Sanremo. Invece il sindaco, che ha permesso alle Puppentruppen di parlare a Chivasso, lo sa che è una canzone partigiana. Anche perché pare che una volta - prima di venire traviato dalla cattive compagnie - fosse vicino alla Democrazia cristiana, che alla Resistenza ha partecipato. Comunque, sembra che non abbia tanto gradito  “Bella ciao” e abbia detto che avrebbe preferito l’inno di Mameli. Nobile idea. Però dovrebbe prima mettersi d’accordo con la Lega, con la quale presumibilmente si presenterà l’anno prossimo alle elezioni comunali: la Lega non ama l’unità d’Italia e magari avrebbe preferito “O mia bela Madunina” o “Val Brembana ‘ntel cör”.
A proposito della Lega,  che alle elezioni amministrative dell’anno prossimo chiederà il voto ai chivassesi, anch’essa dovrebbe mettersi un po’ d’accordo, ma con se stessa... Il ministro leghista Maroni acchiappa i delinquenti, soprattutto mafiosi, mentre il governo di cui fa parte presenta in Parlamento una legge sulle intercettazioni telefoniche che renderà più difficile individuare i delinquenti medesimi. Tra i quali non ci sono soltanto ladri di angurie e rapinatori di banche che si fanno prendere dopo il colpo. Ci sono anche politici corrotti e imprenditori corruttori che rubano i soldi di tutti. Sarà più difficile scoprire anche loro. Così i “nostri soldi” non finiranno né a “Roma ladrona”, né resteranno “qui da noi”, ma finiranno nelle tasche dei delinquenti in giacca e cravatta. Equamente distribuiti sul territorio nazionale: loro sì fanno l’unità d’Italia.
Paolo Ballesio.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

DEDICATO AL NON DEMOCRATICO BRUNO MATOLA

Vi ricordate quel diciotto aprile

1948
Lanfranco Bellotti

1. Vi ricordate quel diciotto aprile
d'aver votato democristiano
senza pensare all'indomani
a rovinare la gioventù?

Senza pensare all'indomani
a rovinare la gioventù?

O care madri dell'Italia
e che ben presto vi pentirete
i vostri figli ancor vedrete
abbandonare lor casolar.

I vostri figli ancor vedrete
abbandonare lor casolar.

Ma cosa fa quel Mario Scelba
con la sua celere questura?
Ma i comunisti non han paura
difenderanno la libertà.

Ma i comunisti non han paura
difenderanno la libertà.

E operai e compagni tutti,
che sempre uniti noi saremo
e tutti in coro noi canteremo:
«Bandiera rossa trionferà».

E tutti in coro noi canteremo:
«Bandiera rossa trionferà».

2. Tante mamme delicate
han dato il voto ai democristiani
senza pensare all'indomani
di aver tradito la libertà

Ma anche i democristiani
si son venduti ai capitalisti
e ci saranno anche i comunisti
che la pace la difenderan.

3. Vi ricordate di quel Pietro Nenni
quand'era ancora socialista
ora è nemico d'ogni marxista
e ai cardinali bacia la man.

A Pietro Nenni gli scotta il culo
vuole sedersi su una poltrona
gli metteremo una corona
lo chiameremo Sua Maestà.

Sua Maestà degli opportunisti
monopolisti e latifondisti
dei clericali degli azionisti
che dietro a lui prospereran.

saturninox ha detto...

Nel suo disperato tentativo di difendere la mancata concessione del logo del comune, Mato-la-alala! ha insistito che i morti sono tutti uguali. Certo, una violta morti è vero. Ma il problema è cosa hanno fatto da vivi e cosa continuano a fare i vivi che si riconoscono nei valori fasciti. Questo continuo tentativo di far diventare tutti ugulali, vittime e carnefici, Aggressori e resistenti, invasori e patrioti è una schifezza irricevibile. Non è possibile richiamarsi ai valori della carta costituzionale e stare in partiti che hanno dei neonazisti tra gli eletti, caro Mato-la-alala!