
Manie di vendetta? Stress da superlavoro parlamentare? Bisogno di ferie? Non è chiaro quale sia il motivo di tanto astio nei confronti di tutti coloro che, in fatto di ambiente, la pensi in modo diverso dal Senatore nazional-alleato di Castagneto Po, già sindaco di Chivasso... Una delle sue ultime crociate lo vede appoggiare indefessamente la sua collega di partito, nonchè Ministra dell' ambiente, Stefania Prestigiacomo nella svendita o privatizzazione che dir si voglia dei Parchi italiani. Ecco alcuni significativi stralci di un comunicato del senatore che continua a prendersela con "l'ambientalismo dei divieti": evidentemente lui nello specifico dei Parchi i divieti intende abolirli... "L'annuncio del Ministro all'Ambiente Prestigiacomo di voler sperimentare la gestione dei Parchi attraverso specifiche Fondazioni ha sollevato forti critiche e perplessità da parte di chi in questi anni ha spesso interpretato l'ambientalismo dei divieti e dei no... È quindi nell'interesse dell'ambiente, dei cittadini, delle comunità e delle attività locali accettare in modo positivo questa sfida che può davvero portare il sistema delle Aree Protette del nostro Paese nel nuovo millennio". La pochezza del ragionamento del senatore, fa il paio con la scarsità di iniziative promosse dalla sua amica Prestigiacomo in oltre quattro mesi di governo. Questa di sbolognare i Parchi e le aree protette ai privati, tramite la creazione di fantomatiche fondazioni, è infatti l'unico atto concepito dalla bella Stefania... L'immagine che la Ministra vuole dare dell'attuale gestione dei Parchi italiani, con l'incondizionato appoggio del senatore castagnetese, non è conforrme con la realtà. Ma questo governo ormai non perde un'occasione per demolire tutto cio' che sa di pubblico, anche quando, come nel caso delle aree protette, le gestioni sono generalmente efficienti ed offrono buoni risultati dal punto di vista della conservazione della biodiversità. Anche e proprio a Castagneto Po sede da anni di un'area protetta che sta svolgendo un'ottimo lavoro sotto ogni punto di vista: chissà se Fluttero vuol tagliare anche quella? Avrebbe fatto meglio Fluttero, per completezza di infromazione, ricordare quanto guadagnano un presidente di parco nazionale (1.500 euro al mese) o un direttore (circa 3.000 euro): non ci sembrano stipendi da nababbi. Cocludiamo con queste parole di Mario Tozzi, giornalista e ricercatore al C.N.R., a commento di questa ultima provocazione governativa: "I parchi sono i gioielli di famiglia, almeno quanto lo sono i monumenti e i capolavori di un Paese che un tempo era chiamato il giardino d'Europa. Se portano sviluppo economico va benissimo e tutti gli uomini e le donne che vi lavorano concorrono a questo scopo. Ma se non lo portano vanno mantenuti e finanziati ugualmente, perché qui non sono in discussione solo i prezzi, ma anche i valori, per la difesa dei quali i parchi sono gli ultimi baluardi. I parchi sono i gioielli di famiglia, almeno quanto lo sono i monumenti e i capolavori di un Paese che un tempo era chiamato il giardino d'Europa. Se portano sviluppo economico va benissimo e tutti gli uomini e le donne che vi lavorano concorrono a questo scopo. Ma se non lo portano vanno mantenuti e finanziati ugualmente, perché qui non sono in discussione solo i prezzi, ma anche i valori, per la difesa dei quali i parchi sono gli ultimi baluardi...". Spartako. |
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