Un bene confiscato alla mafia...






Cascina Carla e Bruno Caccia. Un bene confiscato a San Sebastiano da Po.
E' stata inaugurata nei giorni scorsi la cascina di San Sebastiano da Po, confiscata alla famiglia Belfiore, mandante dell'omicidio, nel 1983, dell'allora Procuratore della Repubblica di Torino, Bruno Caccia. Per questo motivo il bene è stato dedicato al magistrato e a sua moglie, Carla, recentemente scomparsa.

Oltre cento persone hanno assistito all'innaugurazione della "Cascina Carla e Bruno Caccia", le parole emozionate del sindaco Paola Cunetta e quelle cariche di speranza del referente di Libera Piemonte, Davide Mattiello, hanno fatto da cornice all'intervento di Luigi Ciotti che come presidente del Gruppo Abele ha ricevuto l'assegnazione ed ha coinvolto Acmos nella gestione sociale.

"Sarà una nuova Barbiana", è questo l'auspicio di Luigi Ciotti, "una casa aperta a tutti" e non un edificio in cui fare, semplicemente, i propri affari. La grande sinergia tra società responsabile e istituzioni, sindaco, prefettura, forze dell'ordine ha liberato un nuovo bene a San Sebastiano da Po e l'ha restituito alla comunità. Il bene, in questo periodo visitato dai volontari provenienti da ogni parte del mondo per il progetto E!STATE LIBERI 2008, sarà abitato da quattro ragazzi, che vivranno in comunità. Anastasia, Sara, Roberto e Davide saranno affiancati da un gruppo di Acmos che organizzerà la Cascina e dal coordinamento di Libera Piemonte. Una nuova avventura ma anche una nuova responsabilità per tutte e tutti coloro che credono nella giustizia sociale, nella solidarietà e nella legalità.


Segnalazione al Blog da: www.obiettivo.info/fabionews

1 commento:

Anonimo ha detto...

A quando la "liberazione" della casa sotto sequestro a Chivasso? O forse ai politici di chivasso la lotta alla mafia non interessa?
Meglio ospitare il pregiudiocato Dell'Utri che fare applicare le leggi dello stato, vero Bava??

Saturnino