
IL GOVERNO VUOLE RIESUMARE IL CADAVERE RADIOATTIVO DEL NUCLEARE: MANIFESTAZIONE ANTINUCLEARE A TRINO (VC). Il ritrovo a Trino è previsto per le ore 15 di SABATO 17 LUGLIO in piazza Dante, davanti alla stazione ferroviaria. Alle ore 16.00 si muoverà un corteo che, partendo da piazza Dante (stazione FF.SS), percorrerà corso Roma, Piazza Martiri della Libertà; corso Galileo Ferraris, viale fratelli Brignone, e la strada statale di Pontestura fino ad attraversare il ponte sul Po (dal quale si vede la centrale nucleare "Enrico Fermi" in primo piano), con successivo ritorno in piazza Dante. ----------------------------------------------- Sarò presente alla manifestazione di Trino sabato 19 luglio contro il rilancio del nucleare, ben sapendo che il Piemonte e il nostro territorio rischiano di essere molto "appetibili" per nuovi impianti o per la ristrutturazione dei vecchi. Ci sarò anche per ribadire la giusta scelta della Giunta Bresso di rifiutare questa ipotesi nazionale e per sostenere l'idea che, intanto, si dia incarico per fare l'analisi del ciclo di vita del nucleare piemontese. Lo prevede il piano energetico-ambientale vigente e, soprattutto, sarebbe la prova provata (l'ennesima) di un sistema che non è in grado di funzionare. A Trino chiederò infine che ci siano nuove pressioni al fine di approvare il più velocemente possibile la legge sulle radiazioni ionizzanti presentata da alcuni consiglieri regionali della sinistra. Quella è una legge che finalmente restituirebbe, tra le altre cose, la parola e la partecipazione ai cittadini, scardinando modalità di discussione dall'alto così care anche a Silvio Belusconi. Purtroppo quest'ultimo non sta solo lavorando per leggi che lo riguardano personalmente. Il G-8 che si è tenuto in Giappone ce ne dà prova. Mentre gli otto "grandi" tornano indietro sui passi fatti negli anni scorsi in merito a programmi e obiettivi certi e definiti delle proprie emissioni climalteranti, il "nostro" presidente butta lì ciò che può sembrare una provocazione, ma non lo è: arrivare ad avere almeno 1000 centrali nucleari nel mondo (che taluni giornali hanno già riportato come "nuove 1000"). Al di là della definizione corretta, non possiamo sottovalutare questa uscita. Pur riconoscendo la poca credibilità di Berlusconi è evidente che quanto sostiene non è una barzelletta. L'Italia, ultima nello sviluppo delle fonti rinnovabili in Europa, forte fino a poco fa di un pronunciamento popolare contro la costruzione di centrali nucleari (in casa e all'estero) fa da battistrada a quelle multinazionali, Enel in primis, che vedono l'affare al di là dei pericoli per le popolazioni. Non importa che il mondo sia preoccupato di fronte al confronto militarizzato occidente-Iran proprio sulla questione nucleare civile come possibile anticamera per il nucleare militare. Non importa che solo pochi giorni fa nella Corea del Sud, considerata fra le più attente nel gestire i propri impianti, sia andato in blocco un reattore senza apparenti motivazioni. Non importa che proprio pochi giorni fa in Francia, in un impianto per la preparazione del combustibile delle centrali, si sia dispersa nell'atmosfera una quantità imprecisata di uranio contenuto in una vasca di 30 metri cubi di liquido che di uranio ne conteneva 360 chilogrammi. L'Italia, che già con il precedente ministero Bersani si era guardata bene dall'avviare una seria e ampia politica energetica basata sul risparmio e la produzione da fonti rinnovabili, per primo il sole, si appresta ad avviare una politica di rilancio del nucleare, sia sul territorio nazionale che mondiale, magari in nome della lotta all'effetto serra. Non possiamo permettere che questo avvenga. I potenti ballano su una nave che affonda, dobbiamo uscire dalle stive ed imporre un'altra rotta, altrimenti non sarà possibile un altro mondo. Ecco un compito per tutti coloro i quali intendono ancora battersi contro il nucleare, magari recuperando le disattenzioni del movimento antinucleare stesso, che dopo il referendum dell'87 ha tirato, almeno in parte, i remi in barca. Alberto Deambrogio Consigliere Regionale PRC-SE. |
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