Giugno 2007
Bruno Tabacci
Intervista su politica e affari
a cura di Sergio Rizzo, Laterza, Roma-Bari 2007
Il libro racconta alcuni decenni di intrecci tra politica e affari, o meglio fra politici al potere da una parte e industria e finanza dall'altra. Non sono in grado di giudicare se le interpretazioni dell'autore sono corrette. Gli episodi raccontati appartengono infatti a quella vastissima area di "invisibilità" che persiste nelle nostre democrazie, le quali in teoria dovrebbero essere caratterizzare dalla totale visibilità del potere, esercitato in pubblico, nel parlamento, nei consigli regionali, provinciali e comunali, aperti al controllo dell'opinione pubblica e della stampa. Al centro del libro vi è una convinzione: oggi gli affari dominano la politica. Curioso: lo diceva anche Marx: E oggi lo ripete l'insospettabile Tabacci, deputato dell'Udc di Casini, alleata di Berlusconi. Tabacci rimpiange un tempo, la prima fase della cosiddetta prima repubblica, che non fu certo esente dalla corruzione, ma nella quale, a suo giudizio, la politica guidava opportunamente l'economia e aveva la forza di piegarla e indirizzarla verso gli interessi generali del paese, attraverso strumenti come la programmazione economica e le nazionalizzazioni. Il libro, centotrenta pagine di botta e riposta tra l'intervistatore e l'intervistato, è interessante e si legge in fretta.
Particolarmente degna di nota è la ricostruzione della storia dei Cip 6, di cui da mesi tanto si discute nel mondo ambientalista, ma non sui mass media, che sono molto attenti a spiegarci come sono fatte le scarpe di D'Alema, e molto meno a raccontarci quel che avviene nel retrobottega della nostra democrazia.
Maggio 2007
Carlos Ruiz Zafòn
L'ombra del vento
Mondadori, 438 pagine,euro 18
E’ un best seller internazionale, un milione di copie vendute in tutta Europa.
Questa potrebbe sembrare un’ottima ragione per non comprarlo.
Invece è un libro di quelli da cui non ci si riesce a staccare, è un libro circolare scritto attorno ad un libro “maledetto”.
Un libro su tante cose: sui libri, sulla guerra nella nella sua forma peggiore quella cosiddetta “civile”, sulla passione, sull’amore, sull’amicizia, sulla forza della vita .
Grazie a questo libro ho rivissutto la magia di una notte passata a leggere per puro piacere, di riporre un libro, spegnere la luce ed accorgersi che si è fatto giorno.
La storia in breve.
A Barcellona una mattina del 1945 il proprietario di un negozio di libri conduce il figlio undicenne, Daniel, al Cimitero dei Libri Dimenticati, un luogo segreto dove vengono conservati migliaia di volumi di cui il tempo ha cancellato il ricordo. E qui Daniel entra in possesso di un libro “L’ombra del Vento” che cambierà il corso della sua vita, introducendolo in un mondo di misteri e intrighi legato alla figura di Julian Carax, l'autore di quel volume. Daniel ne rimane folgorato, mentre dal passato iniziano a emergere storie di passioni illecite, di amori impossibili, di amicizie e lealtà assolute, di follia omicida e di un macabro segreto custodito in una villa abbandonata. Una storia che sembra ripetersi, in cui Daniel ritrova a poco a poco inquietanti punti di contatto con la propria vita. Presente e passato, autore e lettore nel libro di Zafòn si fondono e si confondono dando a chi legge una sensazione di straordinario coinvolgimento.
Questa potrebbe sembrare un’ottima ragione per non comprarlo.
Invece è un libro di quelli da cui non ci si riesce a staccare, è un libro circolare scritto attorno ad un libro “maledetto”.
Un libro su tante cose: sui libri, sulla guerra nella nella sua forma peggiore quella cosiddetta “civile”, sulla passione, sull’amore, sull’amicizia, sulla forza della vita .
Grazie a questo libro ho rivissutto la magia di una notte passata a leggere per puro piacere, di riporre un libro, spegnere la luce ed accorgersi che si è fatto giorno.
La storia in breve.
A Barcellona una mattina del 1945 il proprietario di un negozio di libri conduce il figlio undicenne, Daniel, al Cimitero dei Libri Dimenticati, un luogo segreto dove vengono conservati migliaia di volumi di cui il tempo ha cancellato il ricordo. E qui Daniel entra in possesso di un libro “L’ombra del Vento” che cambierà il corso della sua vita, introducendolo in un mondo di misteri e intrighi legato alla figura di Julian Carax, l'autore di quel volume. Daniel ne rimane folgorato, mentre dal passato iniziano a emergere storie di passioni illecite, di amori impossibili, di amicizie e lealtà assolute, di follia omicida e di un macabro segreto custodito in una villa abbandonata. Una storia che sembra ripetersi, in cui Daniel ritrova a poco a poco inquietanti punti di contatto con la propria vita. Presente e passato, autore e lettore nel libro di Zafòn si fondono e si confondono dando a chi legge una sensazione di straordinario coinvolgimento.
Un grazie ad Elisabetta che me l'ha prestato.
Aprile 2007
Michele Ruggiero
La trappola
la crisi del Mauriziano
nelle interviste agli ultimi amministratori
Emilia Clara Bergoglio e Gian Paolo Zanetta
prefazione di Mario Berardi
postfazione di Carlo Federico Grosso
Seconda edizione riveduta e aggiornata
Fratelli Frilli Editori, Genova, 2007
la crisi del Mauriziano
nelle interviste agli ultimi amministratori
Emilia Clara Bergoglio e Gian Paolo Zanetta
prefazione di Mario Berardi
postfazione di Carlo Federico Grosso
Seconda edizione riveduta e aggiornata
Fratelli Frilli Editori, Genova, 2007
Abbiamo tutti sentito parlare, in questi anni, del crack dell’Ordine Mauriziano, del suo commissariamento da parte del governo Berlusconi, dell’incriminazione quali responsabili degli ultimi amministratori Emilia Bergoglio (presidente) e Gian Paolo Zanetta (direttore generale). Ma il 29 dicembre 2006 la Corte dei Conti li assolve entrambi in primo grado da ogni responsabilità. Michele Ruggiero, che nel 2004 aveva già pubblicato “Il caso Mauriziano”, coglie l’occasione per chiedere loro una intervista. Ne è nato questo libro, di cui consigliamo la lettura.
Ma che cosa è stato veramente il “caso Mauriziano”, che cosa è veramente accaduto?
Leggiamo che cosa scrive nella postfazione Carlo Federico Grosso, professore ordinario di Diritto penale all’Università di Torino e noto avvocato penalista:
“Venne a trovarmi una persona che avevo perso di vista ma che stimavo come integerrima e intransigente e che, come appresi, aveva fatto parte dell’ultimo consiglio di amministrazione dell’Ordine Mauriziano. Arrivato nel mio studio legale torinese con un voluminoso pacco di fogli e di documenti, mi raccontò – mostrandomi questo o quel documento a sostegno di quanto affermava – una storia per molti versi confusa ma ricca di eventi che oggi non ricordo nei dettagli. Ricordo tuttavia i nodi fondamentali di quanto mi disse. L’Ordine Mauriziano, e in particolare il suo ospedale, erano stati amministrati con oculatezza dal presidente, dal direttore generale e dal consiglio di amministrazione; si era tuttavia creato un disavanzo abissale nella gestione ospedaliera a causa di una politica regionale che aveva negato i fondi necessari alla sopravvivenza. C’era, a suo giudizio, un obiettivo politico preciso in tutto questo: la volontà di consegnare alla sanità privata una istituzione ospedaliera importante come l’Umberto I, e questo obiettivo specifico si inseriva in un quadro politico più vasto diretto a privilegiare centri di medicina privata, fonti di guadagni privati ingenti, a scapito della sanità pubblica; c’era, in più, il sospetto di operazioni poco trasparenti d’altra natura, quali la vendita dei terreni dell’Ordine Mauriziano situati in comuni della cintura torinese per tamponare il disavanzo che si era creato, e la successiva speculazione su tali terreni il cui valore avrebbe potuto subire un notevole incremento con il progetto di allungare la metropolitana, già progettata e in avvio di costruzione da Collegno al Lingotto, fino ai pressi di Stupinigi, dove si collocavano i menzionati terreni”.
PS. Recentissimamente la stampa ha riferito la notizia che alcune associazioni ambientaliste, come Legambiente e Pro Natura, hanno denunciato il rischio che i terreni appartenuti all’Ordine Mauriziano nella zona di Rosta, e poi venduti per far fronte al disavanzo, possano diventare oggetto di una grande speculazione edilizia, nonostante il vincolo di destinazione agricola che grava ancora su di essi.
Marzo 2007 " Un calcio in faccia. Storie di adolescenti ultras" di Vincenzo ABBATANTUONO. La Meridiana Editrice. Un mix di storie in presa diretta dei ragazzi-ultras, brutti, sporchi & cattivi per antonomasia... legati alla loro Fede per il calcio, o meglio per la squadra del cuore. " Testimoni di una fede cataconbale, una faccenda per iniziati, con i suoi riti e le sue liturgie". Un libro contro il calcio-moderno, fatto di parabole e di pay tv, di contratti milionari e di eroi di cartapesta. "Gli ultimi Mohicani di un piccolo mondo antico destinato a comodi divani di fronte a televisori ultrapiatti". Un libro attualissimo, presentato nai mesi scorsi anche dal Centro Paolo Otelli a Chivasso, nell' ambito della rassegna "Incontra un libro, incontra un autore", alla presenza dell' autore: Vincenzo Abbatantuono, barese di nascita, trapiantato nella Torino operaia, ricercatore di strada, animalista, vegetariano e anche ultras. Giudizio: Non solo per chi ama il calcio! Costo: 12 euro ben spesi. |
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