Earth Overshoot Day: è
la data (20/8/2013) in cui la nostra Impronta ecologica supera la capacità di rigenerazione
del pianeta.
L'umanità ha esaurito il budget naturale di questo
anno e sta vivendo in una “situazione di sovrasfruttamento”, secondo I dati del
Global Footprint Network, un centro di ricerca internazionale sulla
sostenibilità con uffici in California, Europa e Giappone.
L' Earth Overshoot
Day (il giorno del superamento in italiano) è approssimativamente la data in cui
il consumo di risorse naturali da parte dell'umanità inizia a superare la
produzione che la Terra è in grado di mettere a disposizione in totale per
quell'anno. Il Global Footprint Network analizzala domanda dell'umanità di
risorse ecologiche del pianeta (come ad esempio la produzione di cibo, le
materie prime, l'assorbimento di anidride carbonica) — in altre parole l'Impronta
ecologica dell'umanità (Ecological Footprint ) — rispetto alla capacità
naturale di ricostituire quelle risorse e
assorbire I rifiuti. I dati del Global
Footprint Network’s mostrano proprio quello: in poco più di otto mesi, noi
abbiamo usato una quantità di prodotti naturali pari a quella che il pianeta
rigenera in un anno.
Il resto dell'anno
coincide con il “superamento”. Manterremo quindi il nostro deficit ecologico
esaurendo le scorte di pesci, alberi e altre risorse, e accumulando rifiuti,
come l'anidride carbonica in atmosfera e negli oceani. Al crescere del nostro
livello di consumo - o di "spesa" - l'interesse che stiamo pagando su questo
sempre più grande debito ecologico - foreste che si riducono, la perdita di
biodiversità, il collasso della pesca, scarsità di cibo, la produttività dei
terreni degradati e l'accumulo di anidride carbonica nella nostra atmosfera e
negli oceani - non solo grava sull'ambiente ma mina anche le nostre economie. Il
cambiamento climatico – che è provocato dall'emissione di gas serra ad un tasso
più veloce di quanto possano essere assorbiti da foreste e oceani - è il più
diffuso impatto dovuto al sovrasfruttamento ecologico.
Nel 1961, l'umanità
usava solo circa due terzi delle risorse ecologiche messe a disposizione dalla
Terra. Allora, la maggior parte dei paesi aveva riserve ecologiche. Eppure, sia
la domanda globale che la popolazione stanno aumentando. Nei primi anni
'70,l'aumento delle emissioni di carbonio e la domanda umana di risorse
cominciarono a superare ciò che il pianeta poteva metterci a disposizione in
maniera rinnovabile. Siamo andati in overshoot ecologico.
"Affrontare tali
vincoli ha un impatto diretto sulle persone. Popolazioni a basso reddito hanno
difficoltà a competere con il resto del mondo per le risorse," ha detto Mathis
Wackernagel, presidente del Global Footprint Network e co-creatore
dell'indicatore ambientale “Impronta ecologica” (Ecological
Footprint).
Prepararsi al Futuro è nell'interesse
delle Nazioni
I dati del Global Footprint Network’s ( 2012
National Footprint Accounts)
mostrano che l'umanità ora sta usando le risorse ecologiche e i servizi naturali
ad un tasso pari alla produttività di un pianeta e mezzo. Siamo sulla strada di
aver bisogno di due pianeti prima della metà del secolo.
L'Impronta
ecologica totale della Cina è la più grande del mondo, soprattutto a causa della
sua grande popolazione. L'Impronta ecologica cinese pro capite è di gran lunga
più piccola di quella delle nazioni europee o nord americane, ma negli ultimi
sette anni ha superato quello che è mediamente disponibile per ogni persona a
livello globale. In effetti, se tutti gli umani dovessero vivere con lo stile di
vita del “cinese medio”, ci vorrebbero 1,2 Terre a sostegno della popolazione
mondiale. Le richieste pro capite degli altri paesi sugli ecosistemi del pianeta
sono ancora più alte: se ognuno dovesse vivere come lo statunitense medio di
oggi, ci vorrebbero quattro pianeti per sostenere la popolazione mondiale. In
Qatar, il tipico residente richiede le risorse di sei anni e mezzo
Terre.
Mentre la
recessione globale che ha avuto inizio nell'ottobre del 2008 ha rallentato la
domanda di risorse dell'umanità, il consumo in assoluto continua ad aumentare.
Per evitare difficoltà economiche, il tema dei limiti delle risorse deve essere
messo al centro del processo decisionale. L'andamento attuale della produzione
di risorse non è già in grado di soddisfare le esigenze di una popolazione - in
crescita – di 7 miliardi di persone. Di queste circa due miliardi non hanno
accesso alle risorse necessarie per soddisfare i loro bisogni di
base.
Oggi, più dell' 80%
della popolazione mondiale vive in nazioni che utilizzano più di quanto i loro
ecosistemi possono produrre in modo rinnovabile. Questi paesi "debitori
ecologici" o prosciugano le loro risorse ecologiche o le prendono
altrove.
Le nazioni
ecologicamente debitrici utilizzano più di quello che hanno all'interno dei
propri confini. I residenti della Svizzera consumano le risorse ecologiche di
quattro Svizzere. Ci vorrebbero quattro Italie per sostenere l'Italia. I greci
utilizzano risorse ecologiche pari a 3,1 volte il prodotto della loro
nazione.
Non tutte le
nazioni chiedono di più di quanto i loro ecosistemi siano in grado di fornire,
ma anche le riserve di tali “creditori ecologici" come la Svezia si stanno
riducendo nel corso del tempo. Non possiamo più sostenere un crescente divario
economico tra ciò che la natura è in grado di fornire e quanto le nostre
infrastrutture, economie e stili di vita richiedono.
"La vita quotidiana
in molti paesi del Mediterraneo ci sta mostrando che cosa significa vivere al di
là dei limiti finanziari", ha detto Alessandro Galli, Global Footprint Network
Mediterraneo-MENA Direttore Regionale. "Deficit ecologici e finanziari sono due
facce della stessa medaglia. Nel lungo periodo, le nazioni non possono tentare
di risolvere un deficit senza affrontare l'altro.
È possibile
invertire la tendenza. I paesi “debitori ecologici” sono interessati a ridurre
la loro dipendenza dalle risorse, mentre i creditori hanno un interesse
economico, politico e strategico per preservare il loro capitale ecologico.
Global Footprint Network e la sua rete di partner stanno lavorando con le
organizzazioni, i governi e le istituzioni finanziarie di tutto il mondo per far
prendere decisioni in linea con la realtà ecologica. Invece di liquidare le
risorse, è più saggio considerarle come una costante fonte di
ricchezza.
Il Global Footprint Network è un think tank internazionale sulla sostenibilità che lavora per far si che il concetto di “limite ecologico” sia centrale nel processo decisionale grazie all'utilizzo dell'Impronta Ecologica, uno strumento di gestione delle risorse che misura quanta natura abbiamo, quante ne usiamo e chi usa cosa. Per ulteriori informazioni sull' Earth Overshoot Day e come viene calcolato, vai a:
http://www.footprintnetwork.org/en/index.php/GFN/page/earth_overshoot_da
Per calcolare la propria impronta ecologica personale e imparare che cosa si può fare per ridurla, vai a:
http://www.footprintnetwork.org/calculator
Andrew Simms del Regno Unito think tank New Economics Foundation(NEF) è l'ideatore del concetto di Earth Overshoot Day
Contact: Scott Mattoon Senior Communications Manager Global Footprint Network (510) 839-8879 x 302
scott.mattoon@footprintnetwork.org
Haley Smith Kingsland Media & Outreach
Associate Global Footprint
Network (510) 839-8879 x
316 haley.kingsland@footprintnetwork.org
Roberto Brambilla per l'Overshoot Day in Italia – www.retecivicaitaliana.it
Roberto Brambilla per l'Overshoot Day in Italia – www.retecivicaitaliana.it
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