CHIVASSO - La piazzetta di via Italia, una nuova isola pedonale nel centro della
città, dopo i recenti interventi, domenica mattina è stata intitolata ai
fratelli Molinaro. Luigi e Costanzo Molinaro, nati a Castagnato
Po, ma residenti a Chivasso, erano partigiani della 176^ Brigata
Garibaldi che furono impegnati negli sconti per la tentata occupazione
della Valle del Lys, in Valle d’Aosta, il 25, 26 e 27 luglio 1944. Luigi
e Costanzo erano gemelli ed il primo, cadde nello scontro insieme ad
altri tredici partigiani, colpito alla fronte da un proiettile. Una
vicenda drammatica per Costanzo che, impotente, assistette alla morte
del gemello, e gli sopravvisse, morendo poi nel 1994.
Un ricordo, un monito costante a difendere quei valori per cui tanti
giovani morirono: è questo il significato dell’intitolazione della
piazza, ma ancor più della posa della “La roccia di Perloz”, quasi una
scultura della natura, che domenica scorsa è stata scoperta dai sindaci
di Chivasso, Libero Ciuffreda, e di Perloz, in provincia di Aosta, Gian
Carlo Stevenin. «La roccia sarà la testimonianza costante, di quanto sia
importante costruire sempre sulla roccia, come ricorda anche il
Vangelo, i libro dei libri – ha detto il sindaco Ciuffreda -. E oggi noi
abbiamo proprio bisogno di lavorare e costruire sulla roccia, la nostra
roccia laica che è rappresentata dalla Costituzione. La fascia che
porto, ha un grande peso, che è proprio quello dell’impegno della difesa
dei valori della Costituzione. I partigiani morirono perché credevano
in una Italia repubblicana e noi, ogni giorno, dobbiamo impegnarci a
difendere i valori di libertà e democrazia, altrimenti tutti quei
giovani sarebbero morti invano».
A rappresentare la sezione “Boris
Bradac” dell’Anpi, che ha curato la cerimonia insieme
all’Amministrazione comunale, è stato, insieme al presidente della
sezione Vinicio Milani, Antonino Martino. Martino ha ricordato l’impegno
quotidiano dell’Anpi per mantenere i valori di Resistenza e
Antifascismo ed anche l’intitolazione di una piazza può diventare un
modo di presidiare la città. Martino ha poi invitato ad essere attenti
all’operazione che oggi si cerca di fare con il revisionismo storico,
perché i morti non sono tutti uguali, perché c’è chi è morto per
consegnarci la libertà e chi, invece, ci avrebbe condannati alla
tirannia. Infine, il segretario di Rifondazione Comunista, Massimo Zesi,
ha sollecitato l’attenzione sul pericolo che oggi corre la nostra
Costituzione, sottoposta all’attacco di chi la vuole cambiare.
Insieme
alle autorità civili e militari, alla cerimonia sono intervenuti
Costanzo, figlio di Costanzo Molinaro, insieme alla moglie, e Renata
Rosboch figlia di Michele Rosboch, e Lilia Laurencich, figlia di Rudy
Laurencich, entrambi partigiani chivassesi.
Annarita Scalvenzo per LOCALPORT.IT
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