Tra Chieri e Gassino...

Tra Chieri e Gassino, da qualche tempo, si sente parlare insistentemente della arteria stradale che va sotto il nome di “tangenziale est”; a Torino si penserà che finalmente i politici ragionano su cose serie e pensano di chiudere, dopo decenni, l’anello tangenziale di Torino, come quello di Milano o il grande raccordo anulare di Roma.
E’ bene, però, fermarsi ad analizzare la nuova autostrada proposta.
Prima di tutto non è propriamente una tangenziale perché è completamente esterna a Torino, in mezzo c’è la collina, ma in modo reale, si deve parlare di una bretella autostradale che unisce la Torino-Piacenza con la Torino-Milano. Se osserviamo, poi, il percorso e lo raffrontiamo con gli studi in essere, leggiamo che questa strada non rappresenta la chiusura dell’anello tangenziale di Torino, ma è il primo tratto del secondo anello autostradale di Torino; quello che dovrebbe collegare Poirino, Chieri, Gassino, Caselle, Rivoli e, passando qualche silometro sull’esterno della tangenziale esistente, ritornare a Poirino.
Fatta questa premessa, riassumo in poche righe le altre “notizie”.
Il percorso è stato scelto in modo da essere il meno impattante sul territorio da un organo “super partes” come il politecnico di Torino. Ma al politecnico non è stato dato il compito di analizzare i flussi di traffico, i costi, i tempi di realizzazione, la ricadute positive sulla popolazione dei comuni attraversati. No, gli è stato commissionato solo la scelta del percorso. Il resto l’hanno deciso i politici.
All’inizio, l’opera, è stata presentata come la risoluzione dei problemi legati al traffico, ingentissimo, che è diretto dall’astigiano a Torino e che grava sulla ex statale 10bis che attraversa Chieri,. Il problema è che la nuova autostrada non risolve questo problema se non in infima misura, perché collega Chieri con S. Raffaele Cimena. Il grosso degli automezzi, la quasi totalità privati e con il solo autista a bordo continueranno a percorrere le strade esistenti per raggiungere Torino. E’ sufficiente scegliere la destinazione: strada del Pino nuovo (ss.10bis), del Pino vecchio, di Superga, dell’Eremo, strada s. Vincenzo, di val Salice, solo per citarne alcune. Ovviamente esiste una stazione ferroviaria a Chieri, nata già a fine 800 e trasformata di recente in centro di interscambio intermodale (scambio mezzo privato-mezzo pubblico e mezzo pubblico (bus)-mezzo pubblico (ferrovia). Il collegamento ferroviario che collega (collegherebbe) Chieri con Rivarolo, permetterebbe di raggiungere agevolmente le stazioni di Moncalieri, di Lingotto, porta Susa, porta Nuova con cambio treno a Lingotto, Dora, Stura, Settimo. Il collegamento tra Chieri e Torino P.Susa quando era gestito con le vecchie ed obsolete motrici ferroviarie diesel, era garantito in mezz’ora (30 minuti !). Naturalmente, il ripristino di questo collegamento ferroviario metropolitano è rimandato, come minimo, al completamento del passante ferroviario.
Ritorniamo alla più interessante tangenziale. Subito dopo è stato sostenuto che serve per alleggerire il transito veicolare della tangenziale nord e, questo, è in parte vero, ma solo per i veicoli che da Chieri sono diretti a Settimo, all’interporto o a Leinì, altrimenti si intaserebbe la tangenziale nord in senso inverso. Si ricorda anche che non è possibile “obbligare” gli automezzi a percorrere un percorso alternativo a pagamento.
Ultimamente si punta sulla risoluzione dei problemi viari tra le province di Novara, Vercelli e la valle d’Aosta con i trafori e la zona di Alessandria (e Genova), dimenticandosi che esiste già un collegamento autostradale Ivrea-Santhià-Vercelli-Alessandria.
Allora, a cosa servirà ? a parte il traffico pesante sopra citato, servirà essenzialmente per realizzare una colata di cemento, ville e villette, nei comuni compresi tra Andezeno e Castelnuovo D.B., ora ferma nei pressi di Pavarolo-Baldissero.
Servirà per cancellare il bellissimo ed unico paesaggio collinare esistente con valli ancora incontaminate, riempire qualche valle della terra delle gallerie e ammorbare l’aria con scarichi inquinanti e tossici.
Servirà a coloro che costruiranno l’opera, 8 anni di lavoro, e perché solo i ragionamenti sugli investimenti, in un paio d’anni hanno lievitato i costi preventivi da 500 (19/12/07) a 800 milioni di euro (22/04/09). Vedremo il consuntivo.
Roberto PALMA.
Segnalazione da: www.girasoleonline.org

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma quello in foto è Porpy! Dategli un potente calcio nel sedere e mandatelo a Chivasso a rimediare alla porcata che ha conbinato insieme alla amministrazione di centrodestra (parlo del Parco Mauriziano, ma lui lo sa benissimo).
Fatta questa precisazione, sono disposto a sdraiarmi per terra per impedire l'inzio dei lavori della tangest, se e quado cominceranno.
piero meaglia

Anonimo ha detto...

non lo conosco, non so chi sia, ma forse ho capito di chi si parla...