
CHIVASSO - Oggi ho pensato al signore che ieri al mercato mi ha detto: "Meglio che al Mauriziono facciano la strada e le case, così daranno lavoro ai molti che non ce l'hanno".
Nella crisi economica attuale, gli ambientalisti rischiano di venire messi spalle al muro da obiezioni come queste: vedi i sindaci d'accordo a fare Mediapolis, perché "darà lavoro". Idem sarà per qualsiasi cosa, grandi opere, TAV, cave, ponte sullo stretto, ecc.
Se non siamo in grado di dare risposte convincenti a obiezioni come queste (e io non ne ho), battaglie come Mediapolis e Mauriziano rischiano di apparire battaglie di "lusso", buone per chi ha già la pancia piena.
Le risposte, in linea di principio, probabilmente sono due e in astratto sono facili da formulare:
1) continuare a produrre quel che già si produce ora (case, strade, auto, ecc.) e nel modo in cui si produce ora, compulsivamente, per "dare lavoro", produce a lunga scadenza danni più grandi dei benefici (esempio banale: cementificare danneggia l'ambiente e rovina la salute, e fa aumenta le malattie, e curare le malattie costa, alla società e ai singoli, e questo costo si rimangia i guadagni)
2) e poi però bisogna inventare il modo di dare lavoro, o meglio di produrre i beni e i servizi, che servono a vivere, in modo diverso da quello attuale, che porta al disastro ambientale.
Ma queste sono due frasette, e la seconda soprattutto è difficile da tradurre in "politiche" concrete. Sotto questo aspetto mi aspettavo più coraggio dai teorici della decrescita, che invece sono muti e non danno la "linea".
Che ne pensate? Vabbé, oggi è domenica, ne parliamo da domani in poi.
primo carnera.
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