
CHIVASSO - La settimana scorsa a Chivasso due lavoratori in scooter sono stati vittime di un incidente stradale. Il primo è stato portato subito ad un’ospedale di Torino con l’elicottero. Il secondo è stato prima trasportato in ambulanza all’ospedale di Chivasso. Qui i medici decidono che anche lui, a causa della gravità delle condizioni, deve venire trasferito a Torino, e chiamano nuovamente l’elicottero. Ma, come è noto, il mezzo dell’elisoccorso non può atterrare all’Ospedale di Chivasso: manca lo spazio o comunque mancano le condizioni necessarie per effettuare la manovra. Il paziente, che ha anche il bacino rotto, viene dunque ricaricato sull’ambulanza e trasportato in un luogo dove l’elicottero possa atterrare. Poi viene ritirato fuori dall’ambulanza e caricato sull’elicottero. Ognuno può immaginare quanto gli abbia fatto bene, nelle sue condizioni, subire tutto questo sbatacchiamento.
Ma perché all’Ospedale non c’è il posto dell’atterraggio? Forse perché è stato consentito all’edilizia privata di arrivare così vicino all’ospedale da imbottigliarlo e da impedirne l’espansione. Non è stato lasciato lo spazio dell’eliporto così come non è stato lasciato spazio per ampliare il parcheggio, per costruire nuovi padiglioni, per creare un po’ di verde con panchine per rendere più confortevole la giornate di chi sfortunatamente si trova a dover assistere un parente. Il fatto che l’elicottero non possa atterrare all’Ospedale è particolarmente grave, perché ne va della nostra pelle: quando si versa in condizioni gravissime anche pochi minuti possono essere decisivi.
Chi è il responsabile di tutto questo? Quale amministrazione ha consentito di costruire fino a pochi metri dall’ospedale? Quale sindaco non ha avuto la preveggenza di lasciare a servizio dell’ospedale una parte dell’ampia area tra il parcheggio dell’ospedale, Via Clara (cioè la ferrovia) e Via Mazzé? Confrontando il preliminare di piano del 1997 con il piano regolatore oggi in vigore (approvato nel 2004) forse qualcosa si capisce. Ma mi piacerebbe che fossero i responsabili stessi a rispondere e a dare spiegazioni. Anche se nel frattempo hanno cambiato vita. E vorrei che avessero la sensibilità di fare un salto a Torino a visitare i due sfortunati che hanno avuto l'incidente (può darsi che l'abbiano già fatto). E magari a chiedere scusa ai parenti. Ma forse è pretendere troppo da chi ha così ben amministrato Chivasso.
Piero Meaglia.
4 commenti:
Ho confrontato le planimetrie del preliminare di Piano Regolatore del 1997 (amministrazione Lacelli) e quella del Piano regolatore vigente (amministrazione Fluttero). Nella prima è visibile un'area dietro l'ospedale, di fronte all'attuale parcheggio, lasciata libera per servizi di pubblica utilità: area a disposizione dell'ospedale per ampliamenti o miglioramenti di vario tipo. Quest'area è scomparsa dal piano regolatore vigente, ed è diventata ad uso edilizia privata: ed infatti è stata edificata, e addio espansione e miglioramemto dell'ospedale. Basta guardare dal cavalcavia di Via Ivrea. Membri delle amministrazioni precedenti confermano: mi piacerebbe sapere se conferma anche Fluttero. Glielo chiederò sulla stampa locale, oppure potrebbe chiederglielo sulla stampa locale il Centro Otelli come centro di "documentazione" (di documentazione anche della cattiva amministrazione). Al momento devo controllare meglio e verificare anche sulle Norme tecniche di attuazione del preliminare 1997, che non posseggo, quindi pongo la domanda. Chissà se qualcuno risponderà. Qualche vecchio amministratore aggiunge che in quell'area poteva venire costruito un parcheggio multipiano con l'eliporto sopra. Non sono in grado di sapere se l'eliporto sarebbe stato fattibile. Resta il fatto che, edificata quell'area, il problema non possiamo nemmeno più porcelo.
Ho scritto nel primo intervento che gli attuali amministratori, parte dei quali erano tali anche quando è stato approvato il piano regolatore vigente ammazzaospedale vigente, potrebbero almeno fare visita in ospedale ai due incidentati. La Voce di lunedì scrive che Matola e Germani sono stati "avvistati" al concerto rock organizzato a Casalborgone da uno dei candidati a sindaco. Lasciamo da parte la facile battuta: se i casalborgonesi si metteranno nelle mani di quella lista, a quanto sembra "vicina" all'amministrazione di Chivasso, possono solo sperare che Casalborgone non prenda a modello la mirabile "espansione urbana" di Chivasso. Ma prescindiamo da questo: però se Matola e il suo vice hanno trovato il tempo di andare al concerto rock potebbero trovare il tempo di visitare le due vittime dell'incidente.
pm
Il fatto di consentire l'edificabilità fino a pochi metri dal confine dell'area dell'attuale ospedale è stato un fatto molto grave.
Un atteggiamento che, di fatto, ha messo una zavorra allo sviluppo dell'ospedale chivassese. Si è preferito far costruire dei nuovi palazzi in un'area vocata all'espansione dei servizi legata appunto all'ospedale. Eppure anche all'epoca furono poche le voci che si levarono contro questa sciagurata decisione assunta dall'amministrazione di centro-destra guidatta dall'on. Andrea Fluttero. Oggi lui e quelli come lui di sicuro saprebbero dare un sacco di spegazioni sul perchè di quella decisione, ma resta il fatto che i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
La gente come lui non è abituata a chiedere scusa, va avanti per la propria strada convinta che sia sempre e comunque l'unica strada giusta: il dubbio non è una parola che si trova facilemnte nei loro vocabolari.
Non vorrei sembrare cattivo o catastrofista, che non sono, ma nello specifico di quanto stiamo discutendo (e ringrazio di cuore Piero per la lucidità e la consueta meticolosità delle richerche), certa gente forse sarebbe assalita dal dubbio soltanto quando potrebbe avere di persona la necessità di un elicottero che li debba trasportare d'urgenza in un ospedale piu' attrezzato di quello che, con il loro miope atteggiamento, hanno contribuito a non far crescere.
f.d.
Un consigliere dell'era Fluttero sindaco (1997-2005) mi dice che il piano regolatore flutteriano (definitivamente approvato dalla Regione nel 2004) prevede 1.000 abitanti in più di quelli del preliminare di Piano regolatore di Lacelli (1997: ma l'aumento numerico degli abitanti è stato ottenuto accrescendo la cubatura edificabile prevalentemente in due aree. Sono l'ex Tazzetti (a Nord della ferrovia lungo Via Mazzé) e l'ex Bisacca, a Sud della ferrovia: è il rettangolo a Sud tra Via Mazzé, Via Clara (la viaa stretta lungo la ferrovaia e il parcheggio attuale dell'ospedale). Questa era l'area naturale di espansione dell'ospedale, sia per costruirvi nuovi padiglioni per reparti e ambulatori, sia per realizzarvi servizi per l'ospedale (parcheggi, eliporto, verde, ecc.). Perché aumentare la cubatura proprio lì? E dopo avere già eliminato una parte dell'area che il piano Lacelli prevedeva a servizi di pubblica utilità, quindi nel caso specifico a servizio dell'ospedale? Le informazioni che ho avuto dall'ex consigliere sono ovviamente da verificare sulle carte e lo faremo. Nel frattempo, mi piacerebbe sapere da Fluttero e dai suoi amministratori di allora se tali informazioni corrispondono a verità.
pm
Mi permetto di aggiungere un pezzo al ragionamento; tra la seconda metà degli anni 80 e i primi del novanta, la politica chivassese aveva di fronte a sè la possibilità di muoversi per costruire il nuovo ospedale in una zona certamente più consona che non lo sfigatissimo posto nel quale continua a permanere. La zona, vedi un pò, era la vecchia cascina S.Anna ovvero il terreno dove ora c'è la Chind. Lì si che l'ospedale poteva esprimere il meglio per un territorio come il nostro. Non è con i "se" che si costruisce il futuro ma ovviamente quella mancata scelta di tanti anni fa la paghiamo oggi con il rischio, anzi la certezza, che l'ospedale di Chivasso venga progressivamente declassato a favore di altri territori che in passato sono stati più lungimiranti.
Fabrizio
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