... ma la Provincia non doveva sparire?

Fra poco si va a votare per la Provincia . Già è iniziata la battaglia per il prossimo presidente, dove, come al solito,

Pd e Pdl si scambiano accuse di vario tipo, per non parlare dei problemi reali.

Le Province, anziché essere abolite, sono addirittura aumentate, con proposte di farne anche delle nuove. Già, perché per ogni nuova Provincia che nasce, oltre che l’Amministrazione Provinciale, occorre istituire una nuova Prefettura, una Questura e molti altri apparati ad essa collegati. Chi paga i 115 milioni di euro che costa il personale politico?

L’idea di abolirle era condivisa anche da Pd e Pdl, che oggi ritrattano, per non turbare equilibri acquisiti e per non rinunciare a poltrone e potere. Il Pdl poi deve adeguarsi ai voleri della Lega.
Le competenze delle Province (manutenzione delle strade, controllo della caccia e pesca, edifici per scuole superiori, ecologia, protezione civile ecc.) potrebbero essere trasferite a Regioni e Comuni. Ciò che va abolito è l’apparato politico, con i relativi costi, staff e consulenze. Va cioè abolito il personale politico e para-politico. Viceversa, lasciare le cose come stanno, significa tasse più alte e servizi indispensabili più carenti.

Ciò che serve non è la lontana Provincia, ma un coordinamento sul territorio per rispondere ai problemi quotidiani, con le poche risorse disponibili. C’è bisogno di qualcuno che si impegni perché il Chivassese torni ad essere una realtà, integrata con le sue vocazioni naturali, con la sua storia e con l’anima dello sviluppo che guardi a TAV e all’area metropolitana di Torino.

Va cioè ripristinata l’identità della comunità del Chivassese, per darle una prospettiva. Un progetto quindi che prescinde dall’esistenza dell’Ente Provincia.

Il voto utile è quello dato a chi darà voce al territorio, a chi si porrà per fare convergere le forze politiche sugli interessi concreti e locali, a chi stimolerà sinergie fra i diversi Comuni, a chi si farà carico di mettere a disposizione le migliori esperienze (“the best practice”). E’ interesse dei Comuni, ad esempio, non avere tanti magazzini, con tanti mezzi speciali, ecc., ma mettere in comunione risorse materiali ed umane, consorziarle, per aumentarne la qualità e per ridurre i costi. C’è bisogno di uno che sappia parlare con gli amministrazioni locali, di qualunque colore essi siano, affinché problemi simili siano affrontati in un’ottica condivisa.

Occorre infatti una tangenziale est condivisa, ma bisogna uscire dagli annunci per avviare il progetto e la realizzazione in tempi brevi. Lo stesso dicasi per il nuovo istituto scolastico superiore, il cui progetto è tutt’altro che definito. Inoltre va concertata una tariffa rifiuti che sia comparabile con quella di altre realtà, con sconti e agevolazioni per la raccolta differenziata.

Bisogna far ripartire l’economia sostenendo artigiani e commercianti, piccole e medie imprese e rivitalizzando le aree industriali esistenti verso nuovi distretti industriali.

Stanno viceversa scendendo in campo candidati che non si capisce che idee abbiano. Fra questi c’è chi voleva portare il territorio nel vercellese, chi nulla ha fatto per concertare una comune politica di sviluppo e per opporsi alla discarica di Chivasso. Chi presenta una mentalità burocratica e statalista, quando le strutture politiche dovrebbero dimagrire o sparire, come, appunto, la Provincia.

Il migliore candidato è allora un “liquidatore” che sappia anche rimettere in moto un territorio da tempo dimenticato?.

Alessandro Recchia - Chivasso.

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