Lo statista...

Formidabili, come al solito, le risposte del senatore Fluttero, sindaco di Chivasso tra il 1997 e il 2005. Su un settimanale locale compaiono le critiche del suo predecessore, l’ingegner Lacelli. Secondo il quale Fluttero, consentendo di costruire abitazioni private fino a ridosso dell’ospedale, ne ha compromesso lo sviluppo. Niente futuri ampliamenti, niente nuovi reparti, e niente più spazio per l’atterraggio degli elicotteri di soccorso. Acuta risposta di Fluttero: «Francamente non mi sento responsabile. Nessuno né da parte dell’Asl né dalla Regione mi ha mai segnalato la necessità di avere uno spazio per l’eliporto…Così come nessuno, nel momento in cui il Piano regolatore era in esposizione, ha mai fatto alcuna “osservazione” in merito…». Ma certo! Fluttero ha ragione. Un sindaco mica lo eleggiamo per pensare al bene comune, per costruire il futuro della città, per immaginare di quali servizi avrà bisogno negli anni a venire. Oltretutto sarebbe una gran fatica, diciamolo pure: una bella rottura di scatole. Lo eleggiamo perché prenda lo stipendio, si faccia fotografare a tagliare nastri, e si crei le basi per una futura carriera politica in parlamento. Al resto dobbiamo pensare noi cittadini facendo le «osservazioni» al Piano Regolatore. Come abbiamo fatto a non pensarci prima? Avremmo dovuto scrivergli: ehi, Fluttero, ricordati che l’ospedale (hai presente quello strano edificio in Corso Galileo Ferraris?) si occupa di malati e vittime di incidenti, i quali ogni tanto debbono esser trasportati d’urgenza altrove, e allora ci vuole l’elicottero. Sai, quel coso che vola e ha una pala che gira. Ma noi non glielo abbiamo scritto. Abbiamo fatto male. Che poteva saperne lui di tutto questo, giovane ed inesperto della vita? Perciò, se a Chivasso non c’è l’eliporto, la colpa è nostra, che non abbiamo fatto le «osservazioni» quando era ora. Caso mai ci toccasse la sfortuna di averne bisogno (tocchiamo ferro), dobbiamo prendercela con noi stessi. E adesso che è a Roma a fare il senatore, con un modestissimo stipendio, non dobbiamo certo pretendere che si sforzi di governare, predisporre saggi disegni di legge, presentare interrogazioni su questioni rilevanti, prestare attenzione alle esigenze della città di cui è stato sindaco: siamo noi che dobbiamo segnalargli quel che deve fare scrivendogli lettere di «osservazioni». Guadagna così poco: dobbiamo anche pretendere che lavori?

primo carnera.

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