CHIVASSO - Per iniziativa del circolo «A. Gramsci» di Rifondazione Comunista mercoledì nella sala del consiglio comunale di Chivasso si è svolto un incontro su «Testamento biologico, diritti civili, laicità». Erano presenti la signora Mina Welby ed il dottor Libero Ciuffreda, oncologo nell’Ospedale Molinette di Torino, nonchè esponente di spicco della comunità valdese. Ha introdotto la serata Frediano Dutto. La signora Welby ha portato la testimonianza della sua vita accanto al marito Piergiorgio, affetto da distrofia muscolare, scomparso il 20 dicembre 2006. Nonostante l’aggravamento della malattia, Piergiorgio Welby è stato co-presidente dell’Associazione Luca Coscioni, si è battuto per il riconoscimento legale in Italia del diritto al rifiuto dell'accanimento terapeutico e per il diritto all'eutanasia, e negli ultimi anni di vita ha chiesto ripetutamente che venissero interrotte le cure che lo tenevano in vita, indirizzando anche nel settembre 2006 una lettera al Presidente della Repubblica Napolitano. Ha raccontato la sua esperienza nel libro "Lasciatemi morire". La moglie Mina, che prosegue la battaglia civile e politica del marito, partecipa alla raccolta di firme che si svolge a Roma per chiedere che venga introdotto nello Statuto della città un registro dei testamenti biologici, o meglio un registro dei documenti con cui i cittadini possono dichiarare la loro volontà di rifiutare l'accanimento terapeutico in caso di riduzione in SVP - stato vegetativo permanente. Una intervista a Mina Welby compare sul numero in edicola della rivista «Micromega», interamente dedicato al tema del testamento biologico: vi sono intervistati anche Beppino Englaro, Maria Antonietta Coscioni e Maddalena Nuvoli, e vi si trova l’articolo di Luca Tancredi Barone "Il testamento biologico nel mondo".
Il dottor Ciuffreda ha sostenuto che il disegno di legge Calabrò - mediante l’artificio di considerare l’idratazione e l’alimentazione forzata non dei trattamenti sanitari ma «forme di sostegno vitale» - elude l’art. 32 della Costituzione, secondo cui «nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge». Ciuffreda ha sottolineato il contrasto tra il lungo e approfondito dibattito sul testamento biologico che da anni si svolge nella Commissione igiene e sanità (scaricabile dal sito del Senato), e durante il quale i commissari hanno lavorato pazientemente per raggiungere la più ampia convergenza possibile tra posizioni diverse su una materia così delicata, complessa e dolorosa, e l’improvvisa accelerazione con cui, in poco più di un’ora di seduta, il 26 marzo, un Senato spaccato in due (150 voti favorevoli, 123 contrari e 3 astenuti) ha approvato il ddl Calabrò, che ora sta per arrivare alla Camera.
Nel dibattito è intervenuto il pastore della Chiesa Valdese di Chivasso e Biella.
Al termine dell’incontro Frediano Dutto ha annunciato che Rifondazione comunista avvierà anche a Chivasso la raccolta delle firme necessarie per istituire – attraverso una modifica dello Statuto comunale - il registro comunale dei testamenti biologici.
Primo Carnera.
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