
spettatori. Un vero record per un programma di altissima qualità
musicale. La cultura musicale di ottimo livello ha sicuramente un
valore sociale elevatissimo e insindacabile e rappresenta un bene
fondamentale per la crescita civile di un territorio, spesso
emarginato come quello chivassese. Giusto è anche assicurare la
possibilità di assistere ai concerti anche a chi non possiede grandi
mezzi economici. Ma offrire assolutamente gratis proposte musicali di
così alto livello è insensato. Infatti così non c'è modo di gestire
l'afflusso se non con estenuanti code e con la partecipazione caotica
delle persone in piedi in continuo spostamento. Un disagio per chi non
riesce a sedersi e per chi, seduto, è disturbato dal via vai. Inoltre
pensiamo a quanto avrebbe fruttato un biglietto anche ad un prezzo
popolare come 5 euro: per 11.000 spettatori fa 55.000 euro che
avrebbero permesso di coprire una bella fetta delle spese, destinando
le risorse provinciali e comunali a scopi sociali. Sono infatti molti
i Chivassesi, soprattutto anziani ma non solo, che hanno rinunciato a
questo caos ed avrebbero preferito pagare un biglietto e poter contare
su un posto certo, per poter gustare in modo adeguato e senza disagi i
concerti. Insomma una stagione musicale gestita in modo indegno della
qualità dei concerti: in modo antieconomico (cioè spreco di soldi
pubblici) senza garantire una partecipazione dignitosa al pubblico
Carlo Fontana.
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