Il 25 aprile 2009 poteva essere una giornata storica per la sinistra chivassesse, una giornata dove, grazie all’impegno profuso da un gruppo di volenterosi antifasciti, ci si sarebbe potuti riunire sotto un’unica bandiera, quella della difesa dei valori della resistenza. Guardando le firme sul volantino, quasi ci si poteva credere, ma poi i sogni finiscono e si ripiomba nella realtà.
La tre giorni antifascista, proposta con forza da realtà slegate dalle logiche di spartizione dei partiti era nata in modo inusuale per una realtà come la nostra, era, per una volta, una spinta dal basso, esterna alle guerre intestine che hanno percorso la sinistra chivassese in questi anni rendendola immobile; come si sa, se un corpo non fa movimento si atrofizza e questo è lo stato della sinistra a Chivasso, capace oramai di ritrovarsi solo nella cerchia dei propri eletti, a parlarsi addosso in un circuito di avvitamento che potrebbe provocarne la morte.
Durante le riunioni di preparazione (sempre scarse di presenze) chi non c’era pensava più a fare l’esame del sangue ai partecipanti, per scoprirne la quantità di antifascismo, piuttosto che a come realizzare la militanza in piazza e l’organizzazione dell’evento.
Che dire poi dell’organizzazione contemporanea di altri eventi, sicuramente già progettati da tempo, ma che altro non hanno fatto che distogliere l’attenzione dalla piazza. Perché rinchiudersi in un cascinale e non costruire invece un momento di convivialità comune? Perché il mercatino non è stato spostato in centro? Era sicuramente un problema logistico, ma se fosse avvenuto avrebbe avuto un forte impatto e un forte messaggio.
L’antifascismo e il 25 aprile dovremmo difenderli tutti insieme, uniti e in piazza.
Piazza dove nella giornata di sabato è stata allestita una mostra sulla resistenza, dove si è svolto un concerto al quale erano presenti più di 100 ragazzi. Non è forse a loro che dovremmo tramandare i valori della resistenza? Di questi ragazzi molti sono refrattari ai partiti, ma viene da pensare che invece siano i partiti stessi ad essere refrattari a chi, nelle pratiche e nei discorsi, li mette in discussione. Meglio quindi concorrere con la destra nell’etichettare tutti come anarchici, squatter, provocatori, per arrivare al vecchio termine di marxisisti-leninisti. Forse e per fortuna questi ragazzi sono solo lontani anni luce dal vecchio modo di fare politica, un modo che ti fa muovere solo in base al ritorno elettorale. Eppure le batoste di questi anni avrebbero dovuto insegnare qualcosa! Ci piacerebbe che il confronto si aprisse realmente e che la partecipazione non si riducesse alla firma sul volantino. Non vorrei che più della CARTA di Chivasso contasse la CARTA della Tovaglia.
Abbiamo provato a coinvolgere tutti, tutti coloro che ci sembrava potessero avere interesse ad organizzare una forte e sana giornata antifascista. Ci è venuto in mente così, una sera, dopo aver sentito il ministrucolo di turno infangare ancora una volta la memoria dei partigiani e dopo aver visto il dilagare ininterrotto di fascistelli dell’ultima ora. Perché non organizziamo una tre giorni antifascista? Una manifestazione corale, dove ognuno fa qualche cosa, mostre, concerti, dibattiti, tre giorni per dire che a noi non piace la piega che sta prendendo questo paese. Dopotutto, dicevamo, c’è Rifondazione Comunista, c’è Sinistra e Libertà, c’è l’Anpi, il Cantiere Sociale, il Paolo Otelli, vuoi dire che nessuno di loro può essere interessato ad una grande manifestazione a Chivasso? Vuoi dire che a nessuno farebbe piacere dimostrare il proprio antifascismo in piazza, davanti al Sindaco, davanti all’amministrazione comunale, davanti a tutti? Potrei elencare nome per nome le persone a cui ci siamo rivolti, sia a titolo personale, sia in quanto rappresentanti di una qualche associazione. Per due mesi ci siamo trovati, diffondendo il più possibile la voce, a volte eravamo in cinque, a volte di più, ma non abbiamo mai superato le dieci persone. Siamo stati ciechi, ancora una volta. Ci siamo nuovamente trovati in mezzo a giochi di partito, a questioni personali, a situazioni che nulla hanno a che fare con la volontà di organizzare qualche cosa. Ci siamo sentiti rispondere, “io lì non vengo, se c’è quello non ci sono io, quello non lo sopporto, con loro non faccio niente”. E’ stato imbarazzante. Qualcuno ci ha risposto che tre giorni erano un po’ esagerati, che il volantino era un po’ esagerato e che la resistenza si fa tutto l’anno (tutto l’anno meno il 25 aprile a quanto pare). Il Cantiere Sociale e il Paolo Otelli, ci dispiace doverlo dire, sono ormai diventate due realtà distinte, arroccate sulle loro posizioni, che non comunicano e non vogliono collaborare.
Comunque noi la giornata del 25 l’abbiamo organizzata, è stata un successo. Più di 20 ragazzi si sono offerti di aiutarci, più di 100 hanno assistito al concerto. Cari rappresentanti della sinistra chivassese, di tutte le vostre beghe (forse credete che la gente non le sappia o non se ne accorga), non gliene frega niente a nessuno, e la vostra totale assenza nel giorno della Liberazione, per noi e per Chivasso è stata assordante. E’ possibile che a nessuno di voi sia venuto in mente, nel tardo pomeriggio di sabato, di alzarsi dal conviviale pranzo campagnolo e venire in piazza a vedere cosa stava succedendo? Credete che la gente non se ne sia accorta? Alcuni anziani si sono chiesti perché non c’era nessuno dell’Anpi a raccogliere le firme contro la proposta di legge. Quei ragazzi, quelle persone, la prossima volta non ci saranno. Tutti coloro che si aspettavano una presa di posizione forte contro tutto ciò che nel silenzio sta accadendo in Italia, sono rimasti delusi dalla vostra assenza. Qualcuno credeva che la sinistra a Chivasso avesse ancora un ruolo, un’idea, una motivazione, qualcuno che ora si è finalmente reso conto che contano molto di più i giochi di partito e le ripicche personali, qualcuno che ora non ci crede più, e, vi assicuriamo, sono soprattutto giovani, e sono tanti. Avete perso un’occasione, sarebbe bastato poco. Peccato.
P.S. Per precisare, l’appoggio l’abbiamo ricevuto da Vinicio Milani, da Piero Meaglia, da Ignazio Maffeis e da Frediano Dutto.
Tutti gli altri? Assenti.
pi.ro.
16 commenti:
??????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????
un antifascista!
Io ho partecipato ad un altro 25 aprile. In cascina quest'anno eravamo più di cento, abbiamo ascoltato le testimonianze di partigiani, abbiamo festeggiato, insieme, abbiamo discusso inevitabilmente di politica, abbiamo anche ballato e fatto ballare i bambini. Io non so se questo è il modo giusto per festeggiare il 25 aprile, ma è sicuramentre UN modo, un bel modo. Se poi a questo si aggiungono altri momenti ne sono felice. Però sinceramente non mi illudo che il 25 aprile faccia rinsaldare alleanze politiche o recuperare arroccamenti appena realizzati, e francamente preferirei non utilizzare questa festa per dare sponda alla sinistra peggio che mai Questa sinistra...
Fabrizio "sostenitore"
Caro Pi. Ro.
hai ragione, la sinistra è fatta di vecchi, invidiosi, stupidi individui. Gente che, nonostante il mondo gli stia crollando in testa, riesce ancora a sacrificare il bene di tutti per il proprio tornaconto. Gente che riesce alle provinciali nel record di presentare 4 o 5 liste di sinistra.
Però non riesco a contrapporre chi è venuto con te in piazza con chi è stato da altre parti. Per gli individui la cosa importante era fare qualcosa, con le proprie forze. Poi non sta a me, e credo neanche a te, valutare il comportamento dei singoli. Forse per qualcuno la vostra iniziativa era davvero troppo di parte, come del resto il pranzo lo era troppo poco. Concordo invece sull'incapacità delle organizzazioni di essere presenti sul territorio e di essere capaci di confrontarsi con le persone. Non ci sono scuse, anche se volendo si potrebbero trovare. A me ha fatto piacere che la manifestazione di piazza sia riuscita. Penso che sia ora che dal basso nascano iniziative e voglia di fare. Ma l'efficacia della tua e vostra azione sarà inversamente proprorzionale a qunto i partiti vi daranno di loro spontanea volontà. I rapporti di forza si misurano con la presenza e con il consenso, e se non siete capaci di dimostrarlo, niente vi sarà regalato. Te la metto un poco spessa. ma la mia esperienza mi dice questo. Le cose si ottengono con un progetto lungo, non solo con una bella idea. amaramente
Saturnino
Scusate dove devo andare il I maggio? In cascina, in piazza oppure....?
Un individualista illuso
Quest’anno nella celebrazione del 25 aprile a Chivasso ci sono state due importanti novità: 1. l’iniziativa partita dal alcuni “giovani”; 2. la loro capacità di coinvolgere altre associazioni e gruppi, compresi i “vecchi”. Ne è scaturito un 25 aprile inedito, caratterizzato dalla partecipazione di numerose soggetti, come non era accaduto in passato. Il merito va in gran parte ai due o tre o quattro “giovani” da cui è partita l’iniziativa, che ci hanno creduto e che sono andati avanti con tenacia. Al di là delle polemiche, quello che si può fare è impegnarci tutti, per l’anno prossimo, a cominciare ad organizzare per tempo, stabilendo fin d’ora che ci troveremo due o tre mesi prima (o quanto basta) per lavorare insieme, senza affanno, alla buona riuscita del 25aprile 2010.
Un compagno ultrasettantenne
Non vorrei però che ci dimenticassimo di ringraziare per l'impegno profuso la presidente dell'Anpi di Chivasso
Propongo di non lasciare cadere l'occasione che la protesta di Pi.Ro. offre a tutti. Propongo un incontro tra tutti le associazioni e gruppi che hanno sottoscritto il programma dei tre giorni antifascisti. Pi.Ro. scrive: "Ci piacerebbe che il confronto si aprisse realmente e che la partecipazione non si riducesse alla firma sul volantino". Bene, incontriamoci. Cominciamo da subito a programmare il prossimo 25aprile (se ci sarà ancora): o meglio ancora, a programmare inziative che possono venire spalmate lungo tutto l'anno, evitando l'addensamento di tutti gli eventi intorno alla Festa della liberazione.
Propongo solo di lasciare passare la settimana prossima, già troppo piena (Gallino lunedì 4 maggio, Bovero venerdì 8 maggio, i "Ritiri teatrali per Amleto" dell'Ass. Fiat Lux al Campo delle associazioni tra il 4 e l'11 maggio)e poi riunirci. Ad esempio venerdì 15 maggio. Che ne pensate?
pm
SONO D'ACCORDO CON PIERO: TROVIAMOCI. IL 15 MAGGIO VA BENE X TUTTI?
fredi
Nel concordare, come detto prima, sull'organizzare una riunione ad hoc, volevo solo fare qualche breve considerazione.
Innanzi tutto ringraziare Pi.Ro. per quanto sostenuto nel suo pezzo: nelle sue parole, si vede l'entusiasmo di chi è piu' giovane e non è giustamente interessato alle beghe di partiti ed associazioni varie. Purtroppo pero' queste beghe accadono, e spesso in questi casi portano via piu' tempo del previsto ed incidono negativamente sull'organizzazione delle cose pratiche, come in questo caso, relative nello specifico del 25 Aprile.
Desidero pero' soltanto ricordare che da anni si promuovono come ANPI di Chivasso divesrse iniziative che si vanno ad aggiungere alle celebrazioni ufficiali organizzate del Comune. Non penso che ci fosse intenzione di "contrapposizione", nel senso che se si fosse partiti tutti per tempo nella promozione delle varie iniziative, probabilmente adesso non satemmo qui a scrivere questi post. Per quanto riguarda il pranzo "nel chisuso di una cascina" va detto che questo del pranzo "della Liberazione" è una usanza dell'ANPI instaurata con la presidenza del compianto compagno Eugenio Banfo, che ebbe il merito, fra le altre cose, di riportare in auge l'ANPI a Chivasso dopo lunghi anni di oblio. Fra le iniziative proposte vi fu anche questo pranzo (di autoginanziamento), che per diversi anni si tenne un trattorie locali, spesso con buona partecipazione, non sempre come buona qualità gastronomica. Da qui l'idea di fare una grigliata per i soci ANPI presso la sede messa gentilmente a disposizione dagli amici della coop.sociale Soeko/Arcobaleno, che ringrazio di cuore. Ma forse l'innovazione piu' importante della dirigenza- Banfo, fu l'innesto di forze fresche all0interno del direttivo dell'ANPI. Credo che adesso sia giunto il tempo per promuovere analogo rinnovamento, per avre forze fresche da aggiungere agli attuali componenti e volontari dell'ANPI locale. Credo che con questo spirito vadano affrontate le prossime iniziative antifasciste sul nostro territori.
Fredi
Ciao, sono uno dei ragazzi che c'ha messo sudore e sangue per questo 25 aprile, sono partito 2 mesi prima della data a informare, invitare alle riunioni, scrivere il manifesto ecc... e tante altre beghe che non vi stò a raccontare,non sono abituato a scrivere su blog in quanto preferisco parlare di persona,ma in questo caso oltre a sottoscrivere le parole di pi. ro. voglio fare delle precisazioni per chiarire alcuni punti della riflessione che come al solito qualcuno ha tagliato e ricucito a proprio piacimento.
Nessuno si arroga il potere di giudicare e decidere dove un antifascista debba passare la festa della liberazione (ci mancherebbe) ma vogliamo sottolineare che nel manifesto eravamo diverse firme e siccome il pranzo finisce prima della cena,un salto dopo cena a bere un caffè al bar o un gelato nei viali e passare a salutare i ragazzi (anche solo per curiosità rispetto alla mostra bellissima che abbiamo portato) che erano in piazza fino alla mezzanotte passata, ci avrebbe fatto piacere, ma così non è stato.
Non sarebbe costato molto tant'è che una delle persone più anziane reduce da un pranzo in piazza è passato.
Chi invece parla di non fare un'unica iniziativa, di costruire un percosrso e bla bla bla... secondo me stà fuggendo dal problema:
questa iniziativa voleva essere l'inizio di un percorso,provare ad avvicinare persone con un valore comune e con un'iniziativa a breve termine per approfondire le conoscenze dirette tra le persone e da questo rilanciare altrio discorsi o iniziative...e se le persone che polemicamente hanno risposto con sfottii di vario genere (domande tipo dove devo passare il primo maggio) si dichiarano antifascisti,mi spiace ma mentono,sono dei poveri superficiali,che probabilmente non sanno leggere o non conoscono il senso delle parole che leggono oppure non sono capaci di organizzare nulla e sputano su chi almeno ci prova.
Vi invito a provare a muoversi,solo così si possono conoscere le persone, le dinamiche.
Personalmente credo che anche i percorsi lunghi non sono praticabili perchè la gente si stufa alla terza riunione, va avanti per inerzia, e comunque mentre noi ci perdiamo in lungaggini politiche i fascisti avanzano di fatto nel territorio col gergo populista che li contraddistingue.
Per cui svegliamoci,organizziamo più eventi,aiutiamo le realtà presenti sul territorio,aiutiamo i nostri fratelli rinchiusi nei lager,fermiamo le nocività... insomma o ci si muove nel territorio e in qualche modo magari i movimenti piccoli si potranno ritrovare oppure stiamo pure a casa a criticare gli altri come unica azione concreta.
Ripeto,non giudico,constato semplicemente e se qualcuno si sente toccato da queste parole è perchè ha la coda di paglia...se invece non si riconosce,tanto meglio,prima o poi ci si incontrerà,sempre che già non sia successo.
Per il momento sono deluso,amareggiato e penso che per un pò prenderò una pausa in attesa di vedere se sul territorio qualcuno prova a muoversi,a prendere visibilità,a uscire in piazza e non nascondersi nella propria nicchia o cricca.
Sono d'accordo sul trovarsi il 15 maggio sperando che non sia un'ennesimo flop di presenze.
Fulvio
Caro Fulvio,
ho riconosciuto, fin dal primo intervento, a te e altri il merito di avere preso l’iniziativa e di avere lavorato sodo per organizzare la tre giorni del 25 aprile, e ho ammesso che per un certo periodo hai incontrato sottovalutazione e scarso aiuto.
Detto questo, non vorrei che tu, a tua volta, cadessi nella sottovalutazione del lavoro degli altri. Tutti quelli che sono intervenuti in questa discussione portano il loro piccolo o grande contributo alla causa comune, nel settore che si sono scelto o in cui si trovano a vivere e lavorare (l’incontro di VENERDI? 15 MAGGIO all’I CARE servirà anche a comunicarci a vicenda il nostro lavoro). Ognuno di loro ti potrebbe raccontare su questo blog il lavoro che sta facendo, e che tu forse non conosci, come loro forse non conoscono il tuo. Ad esempio, ti sei chiesto quanta fatica costa (non mi riferisco a me) tenere in piedi questo blog, tutti i santi giorni e senza prendersi pause di riflessione anche se si ricevono delusioni, questo blog attraverso il quale anche tu puoi informare delle tue iniziative? E al quale ti invito a mandare contributi, che serviranno a tutti. Attraverso il blog si riesce a fare controinformazione: nessuno ci garantisce che domani riusciremo ancora a farla sulla stampa locale o in piazza. Dicevo che molti fanno il loro lavoro senza nemmeno raccontarlo. Invece lo faccio io e colgo l’occasione per tirarmela un po’: da 4 anni mi leggo tutti i santi atti amministrativi del Comune di Chivasso, sono circa mille l’anno, e vado a cercarmi la normativa citata, spesso di più livelli gerarchici, come minimo dei due livelli regionale e nazionale, e metto a disposizione di chiunque quel poco che imparo. Lo faccio da solo ma non mi lamento, perché so che tutti gli altri a loro volta si sbattono per fare cose anche più utili delle mie. L’anno scorso tu stesso mi hai contattato per avere informazioni sul Parco Mauriziano: sono sempre disponibile e ti aspetto. A casa ho un metro di altezza di documentazione non solo sul Parco ma SULLA SITUAZIONE URBANISTICA CHIVASSESE, dove avvengono porcate che nemmeno te le immagini, commesse dai “poteri forti” del posto e dai loro professionisti e amministratori “amici”. Anche conoscere queste cose serve a lavorare sul territorio. Naturalmente, lo so anch’io che difendere lo Stato di diritto violato nel CPT è più importante del Parco Mauriziano, e te lo riconosco volentieri.
Quanto alla proposta di spalmare nel corso dell’anno le iniziative antifasciste e a difesa della Costituzione non esprimeva contrarietà alla tre giorni ma era un invito di semplice buon senso. Ci sono molte cose che si possono fare (proiezione di film e documentari - ripropongo Nazirock – presentazione di libri, ascolto di testimonianze, recite teatrali, concerti, ecc., ecc.) ma che non si possono fare tutte in tre giorni, mentre si possono distribuire nel corso dei mesi. Quelli che hanno famiglia e figli e anziani a cui badare non possono fisicamente uscire tutte le sere. Molti hanno anche la sfiga di non avere più trent’anni e la relativa energia. NE PARLIAMO VENERDI’ 15 MAGGIO ALL’I CARE.
pm
Ehi, Fulvio, come sarebbe a dire che sei uno dei RAGAZZI! Ricordati che a trent'anni c'è gente che ha già fatto grandi cose, ad esempio fondare il Cristianesimo.
Il compagno ultrasettantenne
Cristianesimo: io tifavo per i leoni...
Aulik.
State calmi, dobbiamo restare uniti, dobbiamo affrontare la nuova forma di governo nata pochi giorni fa in Italia, la "papicrazia", che non è la teocrazia, ma il governo di Papi.
O forse abbiano un papiteocrazia.
NoPapi
Credo di essere nuovamente stato frainteso,non volevo assolutamente dire che le persone che intervengono sul blog e tanto meno piero non si sbattono per fare altre cose nè fare una gara a chi fà cosa e cosa sia più utile,speravo solo di vedere più facce quel giorno appartenenti alle sigle firmatarie,anche solo per un saluto. Spero ora sia chiaro,le polemiche le faccio con chi fà le risposte provocative,e siccome raccolgo le provocazioni,le rimando ai mittenti.
Caro Piero con te non ho nulla e sono pronto a battermi per il mauriziano se si individua una tattica incisiva,che spero di individuare insieme.
Non sono abituato a dire ciò che faccio e le persone più toccate da questa polemica probabilmenmte questo blog non lo guardano nemmeno.
Non utilizzo il blog per le discussioni proprio perchè ho sempre creduto che lavare i panni sporchi in piazza non è bello,è meglio parlarsi di persona,questa ne è stata la riprova...la comunicazione di concetti viene falsata e si creano distorsioni controproducenti,forse non ho una grande dimestichezza di lessico,ma Piero sicuramente non pensavo a te quando ho risposto tanto che tu mi avevi anche già detto che non potevi passare quel giorno.
Chiudo qua i miei commenti e torno alla comunicazione che mi è più congeniale...quella diretta.
ciao a tutti
fulvio
Caro Fulvio,
OK! A venerdì 15 maggio ore 21 a I Care
piero
Posta un commento