Il solito pacco...


CHIVASSO - Il nuovo PEC Mauriziano è il solito «pacco»: il Sindaco Matola e l’Assessore Marino affermano di avere modificato il progetto a vantaggio di tutti i cittadini, mentre hanno introdotto modifiche che avvantaggiano nuovamente i costruttori. Il Comune di Chivasso ha comprato l’area del Mauriziano nel 2004 scrivendo di volerla mettere a disposizione di tutti i cittadini. In realtà, da allora Fluttero e Matola hanno caparbiamente continuato a soffocare e a rosicchiare nuovi pezzi di parco con interventi di cui beneficiano i privati.
La nuova versione del PEC Mauriziano - 50.000 metri cubi di nuove abitazioni, fino a sette piani, per 550 nuovi abitanti, più una palestra – che arriva lunedì 27 in consiglio comunale ne è la conferma. Le nuove abitazione richiedono ovviamente che venga costruita una strada per raggiungerle: è su questa strada che si sono concentrare le contestazioni, cominciate nella primavera del 2.005 con la raccolta di duemila firme.
Il punto essenziale della controversia è sempre stato il seguente. Da un lato l’Amministrazione comunale intendeva costruire una strada di collegamento tra Via Foglizzo, all’ingresso del Parco, e la rotonda di Stradale Torino dove si trova il distribuito del gas. Una strada inevitabilmente di traffico intenso (non una «viabilità di quartiere» come è scritto nella relazione illustrativa) che avrebbe compromesso la tranquillità del Parco. Dall’altro, gli ambientalisti ritenevano che sarebbe bastato realizzare una sola parte della strada, per intenderci quella che porta dalla rotonda di Stradale Torino a Via Settimo: è lungo Via Settimo, tra questa via e il Capannone ex Rosso, che sorgeranno le costruzioni del PEC Mauriziano. I loro futuri abitanti in pochi secondi raggiungeranno la rotonda e da lì potranno proseguire in tutte le direzioni. Non c’è alcun bisogno di continuare la strada fino a Via Foglizzo, fino all’ingresso del Parco: farlo vuol solo dire rendere un favore ai costruttori, che potranno vendere gli appartamenti sottolineando che gli abitanti avranno anche un facile accesso al centro città attraverso Via Berruti.
Di fronte alle contestazioni, l’Amministrazione ha adottato una soluzione peggiore di quella precedente. Non ha nemmeno pensato di eliminare il tratto di strada contestato. Ne ha conservato l’intero tracciato, ma spostandolo più a Sud e quindi allentandolo di qualche metro dal confine del Parco. Quali sono le conseguenze? Per realizzare il nuovo tracciato bisogna abbattere il Capannone ex Rosso. Ma la volumetria del capannone (14.200 mc) viene recuperata, in parte come «volumetria aggiuntiva residenziale», in parte permettendo la costruzione di una palestra. Dove? Ma ovviamente in quella che avrebbe dovuto essere, in base al piano precedente, un’area completamente a servizi a disposizioni tutti, come parcheggi, verde e giochi per bambini. E’ l’area che troviamo a sinistra entrando nel Parco. Così al posto di servizi a disposizione di tutti vi sarà una palestra, cioè un edificio privato. Un’altra porzione di verde rosicchiata al Parco. Poco alla volta l’area verde del Mauriziano viene rimpicciolita: prima con la casa scout, ora con la palestra, poi con la grande rotonda che sarà costruita all’ingresso del Parco in Via Foglizzo e che si mangerà l’attuale parcheggio. E sicuramente non è finita qui. Ma il Parco non era stato definito dal Comune «un polmone di verde per il concentrico cittadino utilizzato a scopo ludico-ricreativo-sportivo da tutte le fasce di popolazione»? (Cito dalla Delibera di giunta del 2004 che ne approva l’acquisto dall’Ordine Mauriziano). Tutte le fasce della popolazione? In realtà in questi anni l’Amministrazione comunale ha usato il Parco per coltivarsi clientele (la casa scout) e per favorire i proprietari e i costruttori. E credo che continuerà a farlo, in barba a «tutte le fasce di popolazione».
E i danni non si fermano qui. Spostare la strada di qualche metro non eliminerà l’inquinamento del Parco. Gli edifici di sette piani sono più alti degli alberi e rovineranno un paesaggio gradevole (la minoranza consiliare afferma di essersi opposta in passato ai sette piani di altezza). Poi, il nuovo tracciato della strada del Mauriziano passa sopra gli orti di Via Settimo: ma che importa all’Amministrazione? E passa sotto le finestre delle palazzine con cui il PEC confina: ma sono pochi voti, si arrangino. Inoltre, la nuova strada indurrà gli automobilisti a servirsi maggiormente di Via Berruti, che il mattino e a metà giornata si riempie degli studenti di Via Paleologi. Infine, la nuova strada, partendo da Stradale Torino, taglierà in due l’ultimo grande campo coltivato a fianco di Via Settimo. E’ una delle aree «a destinazione agricola», ma che «per loro vocazione e localizzazione rispetto alle aree urbane adiacenti, possono ritenersi idonee per eventuali nuove edificazioni a completamento dell’abitato» (art. 54 delle NTA del Piano regolatore). Facile prevedere che, appena sarà fatta la strada, vi arriveranno nuove costruzioni. All’altro capo del Parco, in Via Berruti, nell’area del cosiddetto Podere San Marco – che avrebbe potuto esser lasciato a verde ampliando di fatto il Parco Mauriziano – sono previste altre abitazioni. Anche queste contribuiranno al soffocamento del Parco.
In altri comuni, lentamente, si va affermando un orientamento urbanistico che mira a salvare le aree verdi e agricole che ancora restano nella Pianura Padana. A Chivasso no. Qui la parola d’ordine è sempre la medesima: più cemento per tutti!
pm

"La questione Mauriziano è segnalata nel sito del del Movimento Stop al Consumo di Suolo: http://www.stopalconsumoditerritorio.it/index.php?option=com_content&task=view&id=133&Itemid=76 ".

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1 commento:

Anonimo ha detto...

Alcune osservazioni riguardo al PEC Mauriziano, che andrà in consiglio lunedì.

1) nella riunione dei capigruppo consiliari sembra sia stato deciso di porre all'odg del consiglio comunale di lunedì il PEC Mauriziano prima della discussione sul bilancio. Ma il bilancio non è una questione è di interesse pubblico? Mentre il PEC Mauriziano è un affare privato: cosa dovrebbe avere la precedenza?

2) Almeno Fluttero, nel luglio 2005, mentre era in corso la raccolta firma contro la strada del Mauriziano, aveva convocato una seduta straordinaria della Commissione atti impuri nella sala del consiglio comunale, con diritto di parola per il pubblico. Fluttero era presente e rispose alle contestazioni.

4) La minoranza consiliare è stata tenuta all'oscuro. Tra 2008 e 2009 si sono svolte due conferenze di servizi sul PEC Mauriziano con Regione, Comune, RFI, ecc. e credo che la minoranza non ne sapesse niente (almeno una parte della minoranza). Poi il nuovo PEC è stato consegnato loro solo alla seduta della Commissione, martedì scorso: nemmeno 24 ore per esaminarlo e ora a razzo il PEC va in consiglio già lunedì. E' una materia complessa, non si può valutare in pochi giorni. Stesso discorso per il Regolamento dellacostituenda Commissione per il paesaggio: sottoposto alla minoranza solo martedì scorso, e anche questa sarebbe materia da studiare un po’ con calma. il Regolamento esegue la legge regionale 32 / 2008 che a sua volta esegue la legge definita Codice dei beni culturali e del paesaggio (Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42. Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137 (G.U. n. 45 del 24 febbraio 2004, s.o. n. 28). Un bel po' di normativa da scartabellare: possibile che la minoranza. o la minoranza della minoranza, non reagisca?

5) Ma forse c'è minoranza e minoranza: qualcuno nella minoranza è più uguale degli altri. Nella seduta di Commissione di martedì Matola ha detto: nella Commissione per il paesaggio ci saranno 4 membri per la maggioranza e 1 per la minoranza. Protesta Michele Scinica della Sinistra per Chivasso, ex Rifondazione (Desiderio e Castello non c'erano), che capisce benissimo dove si va a parare: il membro dato alla minoranza sarà del PD, alla faccio di Sinistra per Chivasso. I.dV., e Desiderio). Nessuna reazione da parte di Giovanni Scinica: valutate voi.

Forse lunedì sera sarebbe il caso di andare ad assistere al consiglio comunale.
pm