CONTRO LA SINDROME NIMBY? ECCO PRONTA LA LEGGE DELLA DESTRA.


CONTRO LA SINDROME NIMBY? ECCO PRONTA LA LEGGE DELLA DESTRA.

Quelli che ce l’hanno con la sindrome Nimby sono prontamente accontentati dal Partito della Libertà di cementificare. Ecco parte dall’articolo di Marco Preve, Grandi opere, arriva la legge blocca-ricorsi ( “La Repubblica”, 24 aprile). Ma la notizia è già circolata largamente nei siti e nelle mailing list ambientaliste (pc).

MARCO PREVE LO SCOPO dichiarato è quello di contrastare “l’egoismo territoriale” che rallenta “il cantiere Italia”. Ma l’effetto della legge anti Nimby (not in my back yard , non nel mio giardino), in caso di approvazione, sarà di azzerare, attraverso la minaccia di risarcimenti
milionari, i ricorsi alla giustizia amministrativa da parte di associazioni ambientaliste storiche, che difendono ciò che resta del Belpaese da abusi edilizi e colate di cemento. La proposta di legge 2271 è sottoscritta da 136 deputati del Pdl ed il primo firmatario è l’onorevole Michele Scandroglio, genovese, fedelissimo del ministro Claudio Scajola. Aderiscono, tra i tanti, l’ex ministro Pietro Lunardi, il presidente della commissione Cultura Valentina Aprea, il vice di quella Ambiente Roberto Tortoli, l’ex presidente della Regione Liguria Sandro Biasotti. Presentata in sordina nei giorni del “piano casa”, con due brevi aggiunte all’articolo 18 della legge 8 luglio 1986 (responsabilità processuale delle associazioni di natura ambientale), potrebbe schiacciare all’angolo celebri sigle come Italia Nostra, Legambiente, Wwf, Vas Verdi Ambiente e Società, senza parlare della miriade di comitali locali. Con la modifica 5-ter qualora il ricorso alla giustizia amministrativa «sia respinto perché manifestamente infondato, il giudice condanna le associazioni soccombenti al risarcimento del danno oltre che alle spese del giudizio». Pensiamo a cosa vorrebbe dire un anno di fermo cantiere per il ponte sullo stretto di Messina tra una prima sentenza favorevole del Tar e una bocciatura del Consiglio di Stato: un risarcimento per milioni di euro. «È una legge liberticida, intimidatoria, di regime — attacca l’avvocato Daniele Granara, docente alla facoltà di giurisprudenza di Genova, legale in molti ricorsi ambientali — . Confido che venga ritenuta palesemente anticostituzionale visto che l’articolo 24 stabilisce che “Tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi”».
Me.pi.

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