Lo chiamano assegno di reinserimento nella vita sociale, o anche assegno di solidarietà di fine mandato. E a pagarlo è lo Stato attraverso le nostre imposte. A prima vista niente di strano se a beneficiarne fosse un gruppo di disadattati, ex carcerati, oppure ex tossici appena dimessi da una comunità di recupero.
Ma in questo caso a godere dell’assistenza pubblica sono i super privilegiati parlamentari della Casta. O meglio tutti quelli che non sono stati rieletti, o che pur candidandosi alle elezioni non riescono a ottenere la rielezione e sono costretti a ritirarsi a vita privata.
A loro spetta dunque una somma pari all’80% dello stipendio mensile lordo da deputato o senatore, moltiplicata per gli anni consecutivi passati in Parlamento. La domanda è se anche il povero Chianale rientra in questa categoria.
La notizia ci renderebbe lieti, come segno di attenzione e solidarietà per un lavoratore che perde il posto di lavoro, Infatti grazie a questa "buonauscita" il nostro potrà superare il trauma del reinserimento nella vita sociale, e sopportare i costi dello schiampoo, che continuano a crescere.
Saturnino
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