News dal Parco Mauriziano di Chivasso...

Come alcuni di voi sapranno, da tempo gli ambientalisti chivassesi contestano all'Amministrazione comunale la costruzione in corso di una "casa del gruppo scout" proprio all'interno del Parco Mauriziano di Chivasso, che era rimasto finora intatto. Uno degli argomenti addotti dagli ambientalisti è che la costruzione della casa scout è vietata proprio dalle norme del piano regolatore, che nelle "aree verdi" consente di costruire solo l'abitazione del personale di custodia (Norme tecniche di attuazione, art. 55, comma 10.1).
Gli ambientalisti hanno anche suggerito all'Amministrazione altri luoghi idonei per la "nuova" casa degli scout (che comunque hanno già una sede in un edificio del Comune), ad esempio l'ex Campo base della TAV, ora acquisito dal Comune e diventato sede di altre associazioni chivassesi.
Ora anche un consigliere della maggioranza che sostiene l'amministrazione comunale riconosce la fondatezza degli argomenti degli ambientalisti, come risulta da un brano di un articolo comparso oggi su "La Voce del Canavese", edizione di Chivasso, che cito qui sotto da pag. 9
Comitato Parco Mauriziano.

"Il problema vero è che se la casa Scout non ha il carattere della residenzialità ( pare difficile sostenere che ragazzi possano garantire il presidio costante del Parco Mauriziano), contrasta con  l'art. 55, comma 10.1, delle Norme Tecniche di Attuazione del piano regolatore. Ma prescindendo dalle motivazioni giuridiche, bisognava dare agli Scout una sede nel campo TAV, al pari di tutte le altre Associazioni cittadine. Il campo TAV è recintato, protetto ed inserito in un'area verde, con locali ed ampi spazi e con migliori caratteristiche di quelli attualmente in uso. E' inoltre servita da pullman comunale. Era una soluzione sicura. Si potevano sviluppare sinergie con le altre Associazioni e si potevano risparmiare soldi pubblici. Ma è ormai tutto inutile. Pare che a Chivasso rivedere le proprie posizione davanti all'evidenza dei fatti sia ritenuta una mancanza di carattere (!). Un brutto esempio di gestione della cosa pubblica, che ha un nome e cognome".
Sandro Recchia.
da "La Voce del Canavese", edizione di Chivasso, pag. 9.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Apprezzo l'onestà intellettuale del Sig. Recchia. Per una volta qualcuno entra in un problema senza posizioni preconcette e di schieramento. Significativo inoltre che questa presa di posizione arrivi da un componente dell'attuale maggioranza di Palazzo Santa Chiara, mentre da parte del PD tutto tace, almeno da parte di chi siede in consiglio comunale. Forse che Milani abbia ragione nel descrivere un partito che non si occupa delle problematiche della città, ma solo della spratizione delle poltrone? Purtroppo la posizione di Recchia è solitaria in un partito che si è distinto, sia in questa che nella precedente amministrazione, per aver cementificato a più non posso. In ogni caso questo probabilmente non servirà a modificare la posizione del Sindaco, e si continuerà su una decisione che assomigia alla storia della legge elettorale: è sbagliata, ma non la si vuol modificare, perchè potrebbe avere un ritorno elettorale.
Proprio vero che la nostra classe politica è tutta uguale nel grande, come nel piccolo.

Massimo