Sotto il profilo urbanistico in questi anni a Chivasso è accaduto veramente di tutto. L’intera area retrostante l’ospedale è stata edificata, eliminando la possibilità di ampliare ancora l’ospedale e di dotarlo di parcheggi e servizi. Tutta la zona a Nord della ferrovia è stata riempita di abitazioni, senza provvedere alle strade e alle passerelle per scavalcare la linea ferroviaria. Le periferie sono state urbanizzate, senza prevedere che ciò avrebbe aumentato il traffico nel centro, ed ora si abbattono alberi per fare parcheggi. Sembra l’opera di un urbanistica sadico, e invece è quasi tutto avvenuto sotto l’amministrazione del sindaco Fluttero e di quella dell’erede Matola.
Ormai non ci stupiamo più di nulla. Una incredibile norma del piano regolatore stabilisce che le aree «verdi» possono venire asfaltate o cementate per il 60%, e edificate per il 25%. Da non crederci. Eppure è così. Andate a leggervi sul sito del Comune, alla voce edilizia, le Norme Tecniche di Attuazione del piano regolatore. Una parte è dedicata alle aree verdi "V", riservate alla «organizzazione di parchi urbani e di quartiere, giardini, zona verde, verde collettivo, attrezzature per il gioco», ecc. Ebbene, una manina ha inserito questa norma: «Il rapporto di copertura (R.C.) sarà uguale al 25% dell'area del lotto, mentre la superficie minima a verde permeabile in nessun caso potrà essere inferiore al 40% dell'area del lotto vincolato a verde» (art. 55, comma 10.2). Insomma, sul 25% delle aree a verde (a verde?!) si può edificare, anche se non si capisce cosa, e senza limiti di altezza. E il 60% si può coprire di materiale impermeabile (asfalto, cemento, piastrelle?): basta che il 40% resti a «verde permeabile». Forse è per norme come questa, di purissima ispirazione ecologista, che il suo partito ha nominato il senatore Fluttero responsabile per l’ambiente.
Stando a quella norma, immaginate quale potrebbe essere il verde futuro delle nostre aree verdi (Bricel, Mauriziano, via Togliatti, Coppina, ecc.). Nel Parco Mauriziano sta già sorgendo la verde casa per gli scout con camicia verde. Ammettiamolo, è pochino. Bisognerebbe anche asfaltare lo sterrato che dall’ingresso del parco porta all’edificio. E aggiungere un parcheggino. Ma che senso avrebbe una casa scout senza qualche gioco? Si potrebbe creare un campetto da pallavolo. Scusate, dimenticavo quello per il basket: basta usare l’area per i cani. Ma così siamo ancora lontani dal 60% consentito: si può rimediare con un parcheggio accanto al grande capannone, caso mai diventasse un supermercato. Purtroppo la superficie della casa scout è solo una miseria rispetto al 25% del rapporto di copertura consentito: si potrebbe proseguire costruendo un deposito per le motoseghe del sindaco. Opere come queste meritano di venire intitolate: Stradina Fluttero, Campo volley Germani, Basket Porporato, Parcheggio Matola, ecc. Per le altre «aree verdi» continuate voi. E divertitevi!
Piero Meaglia
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