Napoli, l'immondizia, i Verdi...


Come spesso accade, in questo periodo i Verdi sono parte accusata perquanto sta accadendo in Campania a causa della crisi dei rifiuti. Nel
1994, fummo pesantemente attaccati dall'allora Ministro all'Ambiente
il nazionalalleato Mattioli Altero che mise sulle nostre spalle
la colpa di non "consentire la pulizia dei fiumi", cosa assolutamente falsa specie se sostenuta da chi ha sempre assecondato il restringimento degli alvei fluviali tramite politiche di costruzione selvagge e quant'altro. Oggi, si sta impallinando nuovamente un Ministro Verde, indubbiamente non troppo incisivo, sicuramente campano e quindi ritenuto maggiormente responsabile ed un partito che in qualche modo, per quel che ha potuto, ha sempre denunciato le speculazioni delle ecomafie, e, a Chivasso, nel lontano 1994, presentava una mostra "Produrre ed Acquistare meno rifiuti" , tema ripreso dagli smaltitori solo timidamente oggi, gennaio 2008. La Campania sta soffrendo per eccessiva antropizzazione, inadeguate politiche sociali ed ambientali, infiltrazioni della camorra nella gestione dei rifiuti. Ciò ha determinato una paralisi che sicuramente farà godere qualcuno tra i Padani (che non ha dimenticato di proporre, quale unica soluzione, la richiesta di dimissioni per Bassolino, Jervolino, Prodi e magari anche il Papa) ma che fa stare in ansia molti altri Italiani, tra cui sicuramente noi. A questo va sommato un altro grosso problema che in qualche modo vede coinvolti anche piemontesi, lombardi ecc. e cioè la cosiddetta sindrome "Nimby", dall'inglese "not in my backyard", cioè non sulle mie spalle, per ciò che riguarda i siti da destinare in discarica, inceneritori e quant'altro. In sostanza ed italiano volgare, basta che non lo facciate a casa mia e tutto va bene... Queste, va ricordato, sono sempre pessime ed ultimative soluzioni a problema di gestione dei rifituti se divengono il principale modello per smaltire gli stessi, senza cioè avere a fronte una raccolta differenziata di almeno il 70 per cento del rifiuto solido urbano ed una politica di riduzione alla fonte di possibili scarti, specie se inquinanti, non rilavorabili e pericolosi. E qui veniamo a noi, cosi chè, non si dica, quando avremo un inceneritore enorme al Gerbido di Torino ed uno per rifiuti speciali a Settimo, "i Verdi locali hanno voluto che si costruissero..." . Qui stiamo assistendo, paradossalmente, all'inversione della sindrome Nimby: a Settimo abbiamo un Sindaco, tal Aldo Corgiat, che si sta battendo per avere l'inceneritore sul suo territorio così da aiutare settimesi e dirimpettai a crearsi gli anticorpi per la diossina ed a Chivasso un esponente di punta del Partito Democratico che condivide tale scelta, cioè l'incenerimento quale soluzione finale al problema immondizia. Peccato che Corgiat sia arrivato prima di lui, faccia addirittura il Sindaco e che, probabilmente, con questo gesto atletico si sia aggraziato parte dell'amministrazione provinciale e regionale, in difficoltà sulla scelta del secondo sito, e non ultimo di qualche professionista dello smaltimento che in cambio contribuirà al bene delle casse settimesi ( e vorrei vedere) . Il buon Corgiat continuerà nella carriera politica anche perchè da palazzo Lascaris o da Montecitorio il puzzo di fumo non si sente granchè ed ai settimesi resterà l'aerosol diossinico a ricordo di un'amministrazione di centrosinistra (ahimè). Ho tentato questa sillogia per dire quanto la cecità politica sia, in ogni caso e specie nelle delicate e complesse tematiche ambientali, corresponsabile, consapevolmente o meno, di disastri come quello cui stiamo assistendo. Il problema dei rifiuti che qui da noi, fortunatamente sembra cercare soluzioni ragionevoli, non è comunque affrontabile senza perpetrare nella politica della riduzione degli imballaggi, del potenziamento della differenziata, dell'educazione dei cittadini. Possibile che qualcuno che si professa "progressista" l'unica cosa che riesce a dirci è in merito alla validità dell'incenerire l'immondizia? Cambia solo la modalità , ma sembra di assistere a quanto sta avvenendo nelle strade napoletane aumentando i rischi per la salute di tutti ed imbarbarendo paesaggio e suoi abitanti . In quanto alla "perfetta tecnologia degli impianti di "termovalorizzazione" mi sentirei di dire che si raccontano ancora molte palle. E' come sostenere che le discariche servono a modificare in meglio paesaggi piatti e monocorde. Possono anche essere, le due soluzioni, necessarie, ma ognuno deve farsi carico del problema immondizia a ragion veduta, con consapevolezza e condivisione, utilzzando l'incenerimento parsimoniosamente e ben guardandosi dal proporlo nel proprio territorio. Accettandolo, se è il caso, nel contesto di una programmazione territoriale ripartitoria del problema ma mai come uovo di Colombo. Siamo già a stadi successivi del trattamento, in un continente chiamato Europa del quale facciamo sempre meno parte. Un'ultima cosa che dovrebbe aiutare la riflessione: quando nel 1994, in emergenza, fu costituito il bacino di smaltimento rifiuti AISA, tutti i comuni di detto consorzio, a fronte di una cifra irrisoria a titolo di indennizzo, usufruirono della discarica di Chivasso, Regione Pozzo, sino al suo esaurimento con il tacito accordo che ognuno di loro si sarebbe fatto carico del problema a rotazione quando Regione Pozzo fosse stata completa. Ebbene, oggi, pensate un pò, si "bonifica" la vasca uno di detta discarica, la più vecchia, la si svuota, la si coibenta, visto che ha sparso percolati per anni a pochi metri dalla falda acquifera, e la si riempie di nuovo del pattume dei vari comuni che di discariche non vogliono sentir parlare. Cari amici padani e non, siamo tutti napoletani>!
Maurizio Pizzasegola - Federazione dei Verdi del Piemonte.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

E pensare che per non fare l'inceneritore di settimo, basterebbe aumentare la differenziata di un 20%.. con costi anche minori della costruzione dell'impianto e tempi più brevi.

ma forse le cose più semplici non sono le più utili, specie a chi costruisce impianti, e poi deve gestirli.

Massimo

Anonimo ha detto...

Tutto vero caro Pizzasegola, ma due parole su Bassolino e la jervolino mi pare il caso di spenderle.
DEVONO ANDARSENE. e non solo dalle amministrazioni della Campania, per manifesta incapacità, ma anche da tutti gli altri impegni politici, cominciando dal comitato dei saggi del PD. Ma quali saggi?? ma per favore!! Non sono stati capaci, in 14 (quattordici) anni di gestire sta cosa ed ora fanno i saggi?? ma la vergogna sanno dove abita?.
A CASA, devono andare a casa. (con mucchio di spazzatura fino al primo piano, mi raccomando)

Saturnino

Anonimo ha detto...

Penso che tutta la sinistra sinistra e tutti gli ambientalisti dovrebbero, anche a Chivasso, esprimere pubblicamente solidarietà ai Verdi e a Pecorario Scanio. In questi momento tutti gli esponenti del "partito trasversale" degli inceneritori si stanno fregando le mani. Un regalo così grande come il caso Campania forse non se lo aspettavano nemmeno loro, e ora si apprestano a sfruttare cinicamente la situazione, al grido: PIU' INCENERITORI PER TUTTI!!!
piero meaglia