A proposito dei rifiuti in arrivo da Roma...

Nella serata di mercoledì 9 ottobre, si è tenuta un’Assemblea Straordinaria dei soci di Legambiente Chivasso sul tema della gestione dei rifiuti.
Apprendiamo solo in questi giorni, dalla risposta all’interrogazione del 7/10/2013 n° 1802 mossa dal Consigliere regionale Davide Bono, che il conferimento dei rifiuti romani ha già avuto inizio in data 2 ottobre 2013 ed il giorno seguente, il 3 Ottobre, l’Arpa ha effettuato un controllo del materiale conferito dichiarando “la composizione merceologica del rifiuto appariva coerente con il codice di classificazione e non dava origine ad emissioni odorifere”.
Il territorio del chivassese infatti, è soggetto da anni a forti agenti che lo degradano, e nell’ultimo periodo assistiamo ad una situazione in costante peggioramento. Sono infatti 6 tra progetti ed ampliamenti che interessano discariche o luoghi di deponia dei rifiuti: ricordiamo quindi il Km Verde di Montanaro, la discarica zona pogliani di Chivasso, le 3 discariche di Torrazza Piemonte e la discarica di Rondissone.
“Purtroppo, nostro malgrado, l’Italia si trova spesso in emergenza difronte a questo tema e poi bisogna correre ai ripari. Questo è inaccettabile”, continua il presidente “ci teniamo a precisare che la discarica non è l’unica soluzione del tema rifiuti, bisogna investire nella raccolta differenziata spinta oltrepassando la soglia del 60% facendo un lavoro sia sulla quantità che di qualità differenziata, con l’obiettivo di investire in politiche volte alla riduzione della produzione dei rifiuti a monte”.
“Rivendichiamo inoltre”, sempre Tantillo “il principio di programmazione e di coinvolgimento diretto dei cittadini e delle istituzioni sul tema rifiuti. Richiamiamo le istituzioni locali ad una presa di responsabilità intorno alla discarica di Chivasso ed in particolare gli enti superiori come il Consorzio di Bacino 16 e la Provincia di Torino per aver continuato negli anni a concedere ulteriori espansioni della discarica strappandoli così al territorio”. e conclude “Dal lontano 1987 la discarica di Chivasso è in funzione ed è giunto il tempo di dire basta. Quando l’attuale cubatura verrà colmata non accetteremo ulteriori ampliamenti visto il contesto territoriale nel quale ci troviamo”.
“Non ci allarma il luogo di provenienza dei rifiuti, ma il continuo insistere sul nostro territorio che da anni vede un proliferare di terreni coltivati a cava e poi nel tempo sono diventati, dopo ulteriori autorizzazioni, delle vere e proprie discariche”, commenta Massimiliano Tantillo presidente di Legambiente Chivasso “in sostanza il problema non è se i rifiuti arrivano da Roma o da Torino, ma se ha senso continuare a realizzare discariche nel chivassese vista la situazione nella quale versa il nostro territorio”.
Il Circolo, sempre in occasione dell’Assemblea Straordinaria, ha incontrato il Comitato Terrasana per ascoltare le preoccupazioni e le criticità legate ai temi della discarica di Chivasso. La relazione del Comitato conferma l’enorme distanza che esiste fra gli abitanti a ridosso della discarica (spesso abbandonati a loro stessi), le istituzioni ed il resto dei cittadini di Chivasso che probabilmente non vive come propria questa fetta di territorio.
Come noto sono in arrivo nella Chivasso Zero un quantitativo di 13.000 tonnellate al mese per 2 mesi di rifiuti secchi provenienti dal trattamento dei rifiuti solidi urbani di Roma prodotti dagli impianti di AMA SpA, classificati come rifiuti speciali non pericolosi con il codice CER 19 12 12. La vasca può ospitare attualmente fino a 90.000 tonnellate di rifiuti e quelli provenienti dalla Capitale andranno a saturare quasi un terzo dell’intera capacità.
Circolo LEGAMBIENTE Chivasso.

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