La sollecitazione mi viene da quello che si vede attraversando la Germania
in treno per raggiungere il Belgio. E' molto diverso da quello che si vede
percorrendo l'autostrada, perché si passa attraverso le città e le zone
industriali, che sono lo specchio della situazione economica; è a questo che mi
voglio riferire, e non all'incanto della Valle del Reno o dei paesaggi da fiaba
con castello e casette dal tetto aguzzo.
Mezz'ora dopo Coblenza si entra in una sorta di enorme piazzale ferroviario
con una impressionante distesa di binari (100? 150?), che si prolunga, più
ristretto o più ampio, per decine di Km. (almeno 50 che io ho percorso fino a
Dusseldorf, più ancora non so quanti altri). Qua e là accanto a questa fiumana
di binari sorgono enormi stabilimenti i cui nomi ben conosciamo, essendo anche
noi acquirenti dei loro prodotti. Si vedono ciminiere che fumano e getti di
vapore che escono dalle strutture degli stabilimenti, a dimostrare che stanno
lavorando, e non sono fermi o in smantellamento come avviene in Italia. A gruppi
di decine sostano convogli di treni-merci carichi di carbone.
Osservazioni:
-- la superiorità economica e finanziaria della Germania è incomparabile
con quella di tutti gli altri Stati europei. Avere accettato di partecipare a un
mercato comune privandoci della facoltà di difendere i nostri produttori e
sostenere i nostri prodotti è stato economicamente un suicidio.
-- le esportazioni tedesche sono spinte dall'euro "truccato". Se le
vendite avvenissero in marchi tedeschi il prezzo sarebbe di circa il 40% più
alto e, specularmente, noi potremmo vendere a prezzi del 40% più bassi.
Riformando il sistema monetario le nostre produzioni sarebbero in una posizione
di forza formidabile.
-- la U.E. sta trattando con gli USA la liberalizzazione degli scambi
reciproci. Cio' comporterà (anche) la libera importazione della "carne agli
ormoni" e dei prodotti OGM, e l'opinione pubblica ne è tenuta all'oscuro. Quando
ce lo comunicheranno i giochi saranno fatti, e ci diranno che va bene cosi' ,
perché "ce lo chiede l'Europa".
-- l'anno prossimo ci sarà l'elezione del Parlamento Europeo: è
l'occasione imperdibile per iniziare la risalita da questa Europa disastrosa.
Pero' ciascuno di noi dovrà impegnarsi: accettare la linea seguita dagli attuali
personaggi politici ci ha portati a questa Europa divorata dalla Germania. E'
in ballo il futuro di ognuno di noi: ciascuno si organizzi nella sua cerchia
personale coinvolgendo anche gli amici. Non rassegnamoci a ridurci come la
Grecia !
Gino FOLLETTI.
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