Stop al nuovo ISEE...

«No alla proposta di nuovo Isee che penalizza i familiari di persone con handicap invalidante o con malattie inguaribili». 

Il direttivo della sezione Uildm (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) “Paolo Otelli” di Chivasso ha preso in esame la proposta di riforma del Governo Letta, che punta ad introdurre la valutazione della situazione economica familiare (e non solo dell’utente non autosufficiente, come avviene oggi). Esistono inoltre delle ipotesi che allargano la richiesta di contributi anche ai figli fuori dal nucleo familiare. Il presidente Renato Dutto, rilevato che questa riforma dell’Isee a livello nazionale arrecherebbe gravi ripercussioni su tante famiglie anche della nostra zona, ha proposto all’approvazione la seguente lettera da divulgare alle testate giornalistiche, allo scopo di fare emergere il problema, che coinvolge pesantemente le famiglie con congiunti non autosufficienti. Il seguente documento, da divulgare alle testate giornalistiche, è stato approvata all’unanimità dal direttivo: «Portiamo alla vostra attenzione le regole ingiuste ed addirittura crudeli della bozza del nuovo Isee per il comparto socio-sanitario. Qualora venga approvato, le nuove regole obbligherebbero i congiunti delle persone non autosufficienti ricoverate (anziani malati cronici, persone con demenza senile, morbo di Alzheimer, soggetti con handicap intellettivo grave, ecc.) al versamento di contributi economici per le cure ad esse fornite. Riteniamo sia corretto che i malati succitati contribuiscano al pagamento dlele prestazioni – com’è oggi previsto – tramite i loro personali redditi e beni mobili ed immobili, ma l’attribuzione di oneri anche ai loro congiunti rappresenta una vessazione che penalizza i familiari di persone in gravissime difficoltà, come se fossero colpevoli di aver generato un figlio con handicap invalidante o di avere il coniuge o i propri genitori con malattie inguaribili. La bozza del nuovo Isee, inoltre, non prevede di assicurare il minimo indispensabile per vivere al congiunto della persona malata cronica non autosufficiente ricoverata, qualora detto congiunto rimanga senza risorse economiche a causa del pagamento della quota alberghiera della retta di ricovero; altresì prevede l’eliminazione della franchigia sulla prima casa, considerata invece dall’Isee attuale: una punizione increbile, imposta a coloro che hanno lavorato una vita per possedere l’alloggio in cui abitano. Confidiamo in un adeguato ripensamento da parte del Parlamento e del Governo».

 


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