La nuova amministrazione si presenta

CHIVASSO - La prima uscita ufficiale della nuova amministrazione comunale chivassese targata Lino Ciuffreda si è concretizzata con una celebrazione della Festa della Repubblica presso il quartiere del Borgo Sud est. Sono state consegnate le copie della Costituzione a tanti giovani diciottenni. Con i giovani i neo amministratori hanno letto alcuni articoli della Costituzione. Poi al pomeriggio l'insediamento ufficiale dell' amministrazione, con la prima seduta del nuovo Consiglio comunale in questa data simbolica e non casuale. Un buon inizio.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ieri mattina ho partecipato alle celebrazioni del 2 Giugno, data in cui gli Italiani hanno deciso la nascita della Repubblica. Quest'anno è stato scelto (era ora) di farlo in una delle aree di Chivasso più sofferenti, che da sempre paga un prezzo feroce alle difficoltà del nostro paese e che specie in questoperiodo è ancor più sottoposta agli effetti devastanti della crisi e di come chi ci stà governando scarica sugli ultimi i sacrifici ed i tagli. Mi è sembrato importante celebrare quindi la data della nascita di questa repubblica tra coloro che più dovrebbero essere sostenuti e tuteati da questo stato, nelle varie articolazioni che lo costituiscono. Durante la manifestazione sono stati letti alcuni articoli dela nostra Costituzione e qui due sentimenti si sono sovrapposti: da un lato la gioia che quelle parole danno, nel sentirle pronnciare. I concetti che i nostri padri hanno espresso sono ancora altissimi e profondi, facendo di quelle pagine quanto di più attuale e potente sia mai stato scritto, nel percorso della crescita della nostra società. Ma contemporaneamente ad ogni articolo era impossibile non sentire quanto di questa Carta, sia stato tradito e non applicato. Tradito da scelte lontane dallo spirito dei nostri padri, tradito da stragi e servizi deviati, tradito da politiche destinate a pochi, contro l'interesse dei molti. Tradito da corruttori, cricche etangentari, vero cancro interno allo stato ed ai partiti. Diciamo che il Lavoro è fondante e facciamo leggi che lo fanno diventare una merce come tutte le altre, trasformando i lavoratori in strumenti dellaproduzione, rottamabili, sostituibili, sopprimibili. Scriviamo che la guerra è un atto insopportabile e spendiamo soldi in armi e "missioni di pace" inutili e controproducenti. Dichiariamo che tutti hanno gli stessi diritti e poi facciamo leggi che discriminano e tolgono dignità alle persone, come quando rinchiudiamo i clandestini nei CIE, veri lager di stato.
Molto dobbiamo fare ancora prima che la nostra carta trovi applicazione, molta acqua deve ancira scorrere sotto questi ponti prima di poter dire che i suoi dettami siano stati appllicati. Ma lo dobbiamo fare, concretamente, tutti i giorni.