Le iniziative del Comitato chivassese per il referendum regionale sulla caccia ...

Venerdì scorso, la Giunta Regionale ha deliberato l’indizione del referendum sulla caccia nella data precedentemente stabilita e cioè quella del 3 giugno. In questi giorni ne farà comunicazione alla Prefettura e da quest’ultima partiranno le comunicazioni ai Comuni.  Nel frattempo, spiegano i promotori del Comitato chivassese per il referendum, c’è stato un ulteriore tentativo di mediazione, con esiti deludenti: alcuni membri della Segreteria regionale del PD hanno chiesto alla Regione la disponibilità ad accettare una proposta di legge che recepisca una parte dei quesiti referendari. Tuttavia, non hanno potuto fornire alcuna garanzia che anche la maggioranza che governa in Regione possa essere d’accordo su questa soluzione: inoltre, il recepimento dei quesiti referendari sarebbe stato assolutamente parziale.

Il Comitato di Chivasso, nell’ultima riunione che si è svolta mercoledì 11 aprile, ha deciso anzitutto di proseguire la propria attività informativa sul referendum regionale sulla caccia, con postazioni ogni venerdì, alle 18, in Via Torino presso la statua dell’angelo; ogni sabato, dalle 10 alle 12, nella zona del mercato, lungo Piazza d’Armi e garantendo la presenza alle iniziative del chivassese: sabato 21 a “100 Strade per Giocare” ed il 25 Aprile al pranzo organizzato dall’A.N.P.I. in frazione Mandria.

Inoltre, prosegue la campagna per contattare i candidati a Sindaco e tutti i candidati presenti nelle liste elettorali per le prossime elezioni Amministrative, per chiedere loro di esprimersi in merito al referendum. Il Comitato lancia poi un appello, perché servono volontari per partecipare alle iniziative e tutti gli appuntamenti si possono trovare sul sito www.referendumcaccia.it  La prossima riunione del Comitato sarà martedì 24, alle 21, sempre al Centro di Documentazione “Paolo Otelli”, in via Paleologi 2.
Il Comitato ricorda poi che al Referendum, domenica 3 giugno, si voterà su un solo quesito, riguardante quattro richieste: la limitazione del numero di specie cacciabili rispetto alla legge vigente nel 1988. Si prevede che ne rimangano soltanto tre: lepre, fagiano e cinghiale. Resta la possibilità di intervenire con abbattimenti di controllo laddove l’eccessiva presenza di fauna selvatica comporti danni alle attività agricole; il divieto di caccia nella giornata di domenica, dovuta alla necessità di salvaguardare la vita dei frequentatori dell’ambiente (escursionisti, agricoltori, cercatori di funghi, bambini, animali domestici); il divieto di cacciare su di un terreno coperto da neve.  Attualmente sono previste numerose eccezioni, ad esempio per la volpe, gli ungulati e la tipica fauna alpina che sono effettuate anche in presenza di innevamento, situazione che rende più facile l’inseguimento attraverso le tracce lasciate dagli animali; la limitazione ai privilegi concessi alle aziende faunistico-venatorie. Nelle ex riserve private di caccia si possono abbattere animali in numero maggiore rispetto al territorio libero, poiché non si applicano i limiti di carniere.

«Invitiamo tutti i cittadini chivassesi e piemontesi ad andare a votare – esortano i rappresentanti del Comitato -, perché vogliamo un Piemonte in cui i cittadini contino e siano ascoltati e perché il referendum è vera democrazia. Ma anche perché amiamo la natura e gli animali e vogliamo adeguare la caccia alla situazione ambientale e sociale dei nostri giorni».
Annarita SCALVENZO per LOCALPORT.IT

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