La sinistra e l'antipolitica ...

In questi mesi, con l'acutizzarsi della crisi economica e delle vessazioni del governo Monti a carico dei cittadini, cresce l'odio verso gli ingiustificati ed odiosi privilegi di cui gode la classe politica. Questo è un campo minato, per chi si ponga l'obbiettivo di una sinistra che rappresenti il lavoro e che voglia essere lo strumento di partecipazione alla vita politica dei lavoratori, attuando in pieno la Costituzione italiana. Infatti, non esiste una classe politica, bisogna tornare a dire che esiste una classe borghese ed una classe proletaria. Il problema sta piuttosto, nello smarrito senso di appartenenza alla classe proletaria degli eletti dei partiti che si richiamano al comunismo ed in generale alla rappresentanza, seppur parziale dei lavoratori. Infatti, se è da appoggiare l'odierna lotta contro privilegi ingiustificati come le auto blu, o gli stipendi faraonici di governo e di sottogoverno, non dobbiamo dimenticare che gli eletti di una vera sinistra del lavoro, quei soldi, non dovrebbero usarli per sè ma per finanziare il movimento al quale appartengono, soprattutto nelle sue diramazioni più periferiche. Il rischio infatti, ad appoggiare l'antipolitica senza questa visione di classe, è che si ritorni all'era prefascista dove fa attività politica solo chi se lo può permettere a livello economico e questo sarebbe mortale per la sinistra del lavoro e che si ponga l'obbiettivo della partecipazione dei lavoratori alla vita politica. Dobbiamo a mio giudizio, avere chiaro l'obbiettivo che si deve permettere al lavoratore che per un dato periodo della sua vita sceglie di dedicarsi all'attività politica, per l'emancipazione dei lavoratori dal capitalismo, deve essere in grado di poter mantenere sè stesso e la propria famiglia. Oltre a ciò deve poter essere in grado di partecipare all'attività politica con mezzi pari a chi appartiene alla classe borghese ed ha quindi a disposizione più denaro da investire in questa attività. Questo obbiettivo, il quale non può essere del tutto raggiunto in una società capitalista, deve però essere perseguito almeno per avvicinarvisi il più possibile, da una soggettività per e dei lavoratori. E' importante formare gli eletti in modo che tornino ad avere una coscenza di classe, anche per evitare quanto sta avvenendo ad esempio, dato che parlo da esponente di un movimento che sta nella Fds, appunto all'interno della Federazione Della Sinistra. Troppo spesso non vi è uno spirito di divisone equa dei fondi, ma piuttosto una gara tra i soggetti facenti parte della Fds a chi si accaparra più soldi, a volte con liti che rischiano di sfociare anche fuori dalle sedi di partito. Ciò denota oltre a tanti altri fattori l'insufficenza della Fds in quanto ridotta solo a cartello elettorale e la necessità del rilancio di un Movimento per il Partito Del Lavoro che unisca la sinistra per il lavoro, su modello della Linke e del Partito dei lavoratori di Lula, con stretti rapporti con la sinistra Europea, capace di dare rappresentanza ed essere vero strumento di partecipazione dal basso per le lavoratrici e per i lavoratori.
Antonino Martino.

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