Giovedì sera, su iniziativa del Sindaco Frola, si è tenuta a Montanaro un'affollata assemblea che ha riempito ca Moscarin di un pubblico attento e partecipante.
Il Sindaco ha spiegato la posizione dell'amministrazione sulla vicenda, confermando di aver espresso, come amministrazione, la sua decisa contrarietà al conferimento dello smarino nelle cave di Montanaro, sia che il materiale provenga dagli scavi della TAV che da quelli per il raddoppio del tunnel del Freyus.
Ha anche confermato che le osservazioni del Comune sono state presentate in tempo e che anche l'azienda che ha in gestione le cave pare orientata al proseguimento delle attività estrattive, che sono autorizzate fino al 2019.
Tutto bene dunque? Forse si, ma in molti durante la serata hanno evidenziato che ci sono ancora molti rischi e che sia necessario mantenere alta l'attenzione e la vigilanza.
Interessante la proposta fatta da Tantillo a nome di LEGAMBIENTE di proporre che il sito delle cave diventi zona protetta, cosa che porrebbe fine alla possibilità di utilizzare le cave, e sulla quale il Sindaco ha manifestato interesse.
Nei numerosi interventi, in molti dei quali è stato chiesto al sindaco una maggior decisione sul tema, sono stati ribaditi i rischi connessi al conferimento dei materiali e che la vera soluzione sia che non si costruisca la TAV, opera inutile, costosa e devastante.
E' stata avanzata la richiesta di un coordinamento tra i comuni coinvolti dalla vicenda, cosa che dovrebbe avvenire venerdì 15 alle ore 18 a Rondissone, con un incontro programmato tra i sindaci di Torrazza, Rondissone e Montanaro ed alcuni tecnici del movimento NOTAV, che si sono dichiarati disponibili a supportare le amministrazioni ed i cittadini su questi temi.
La lotta quindi non è finita e l'attenzione deve restare alta.
La serata si è poi chiusa con le parole del sindaco Frola "Siamo tutti NOSMARINO".

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