No Nuke in corteo a Trino...

TRINO VERCELLESE - Per nulla convinti della ritirata strategica del governo italiano sul nucleare, i No Nuke di Trino, insieme ai comitati anti nucleare della provincia vercellese, manifestano il loro dissenso contro la lobby dell'atomo.
Sono un migliaio i partecipanti al corteo partito da piazza Garibaldi e arrivato fino alla vecchia centrale nucleare, rimasta in funzione fino al 1987, quando un referendum popolare optò per la fine di quel tipo di energia nel nostro paese.
Importante la composizione territoriale che ha connotato un corteo ricco d'interventi: contro il nucleare, per la difesa del territorio e dei beni comuni, contro il colpo di mano governativo.
Forti i richiami alla tragedia di Chernobyl, il cui anniversario è il 25 aprile, e a Fukushima, sottolineando la pericolosità e le catastrofi che tali centrali possono creare.
Importante e significativa la partecipazione al corteo del movimento No Tav, insieme alle nutrite delegazioni venute da Asti e Torino.
Consapevoli del strategico passo indietro del governo italiano sul nucleare, il movimento ha saputo leggere in questo dietrofront l'opportunità politica per svuotare un referendum, quello del 5 giugno, da una forte partecipazione contro la privatizzazione dell'acqua pubblica, contro il nucleare e il legittimo impedimento.
Arrivati ai piedi della ex-centrale, si sono susseguiti tre corposi interventi. Uno di un abitante di Trino che ha ripercorso la storia dello stabilimento, decostruendo con precisione la presunta convenienza economica del nucleare; uno di un abitante di Saluggia, altro comune del vercellese interessato da un deposito di scorie costruito in riva al fiume Dora, a rischio di continue esondazioni; un terzo intervento di Nicoletta Dosio, del comitato di lotta popolare no tav, che oltre a portare la solidarietà del movimento valsusino ha anche spiegato le ragioni della loro recente opposizione ai trasporti di treni nucleari, passanti sul loro territorio senza ottenere alcuna previa informazione dall'alto.
In questa importante giornata contro il nucleare, le politiche dei grandi affari, non poteva mancare di ricordare la morte di Vittorio Arrigoni militante internazionalista in difesa dei diritti umani e sempre a fianco del popolo palestinese.
Quello di oggi è stato un primo passo, importante per il rinascente movimento anti-nucleare in piemonte. Altri appuntamenti si sono tenuti anche in altre parte d'Italia ed Europa per ricordare l'infausto anniversario di Chernobyl e il recente disastro giapponese: a  Caorso, in Emilia Romagna e in alcune località francesi. La strada per la ricostituzione di un ampio movimento continentale contro la più pericolosa e tirannica delle energie è ancora lunga ma qualcuno si è già messo in marcia per fare i primi passi.
INFOAUT.ORG

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