Nell’inchiesta di Bernardo Iovene che verrà trasmessa a marzo sul problema “cave” entra anche a pieno titolo la zona della Valledora, tra Biellese e Vercellese. Movimento Valledora ha accompagnato nelle riprese le telecamere di Milena Gabanelli e ha raccontato le tristi vicende di un territorio che viene sottratto ai cittadini camion per camion. In questa zona, ricchissima di acqua e indicata quale ricarica di falda, le responsabilità dello scempio sono attribuite alle autorizzazioni che vengono concesse cava per cava, senza mai considerare nel suo insieme la zona e tutti i suoi aspetti. I camion comunque tornano a sversare rifiuti di ogni tipo e da ogni parte d’Italia e le cave diventano discariche. Piani paesaggistici, Piani acque, Piani territoriali, Piani di coordinamento, Decreto di escavazione, delibere, procedimenti di valutazione di impatto ambientale, chili di carta e ore di riunioni non riescono a programmare, in un territorio anche abbastanza limitato, il lavoro, la vita delle famiglie e delle persone, l’agricoltura e la salute dei cittadini. Il problema non è puramente ambientale ma è ormai diventato economico, sociale, sanitario e culturale. E’ la capacità di governare un territorio ad essere venuta meno, oltre alla responsabilità che tutti abbiamo avuto nel non aver saputo difendere a sufficienza da troppa speculazione la dignità delle nostre vite, il valore della qualità del lavoro, il diritto al paesaggio.
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