CASALBORGONE/ITALIA - . Le celebrazioni del 150° consistono nell'alzabadiera al monumento ai caduti e poi a quello dell'alpino. Ora di convocazione: le otto (!). Forse il sindaco sperava non ci fosse quasi nessuno, a parte le associazioni combattentistiche. Per accogliere le quali si era ancora una volta debitamente acconciato: oltre alla fascia tricolore, indossava il basco dei parà (corpo noto per la presenza di molti fascisti nelle sua fila). Insomma, questa volta ci è toccato il "sindaco-paracadutista", nella migliore tradizione populista del "presidente-operaio", ecc. . Ma il suo scarso senso delle istituzioni non ci meraviglia più. Così come la sua difficoltà a pronunciare un sia pur breve discorso. A proposito: questa amministrazione composta di "uomini del fare" che non riesce neppure a trovare un microfono così che i discorsi si possano ascoltare... ci siamo persi gran parte delle date risorgimentali snocciolate con estremo puntiglio dal sig. Ardizzone! La costernazione è stata generale!
A scongiurare il risultato di una scarsa partecipazione per fortuna si è organizzata l'opposizione. Trenta-quaranta persone hanno fatto una levataccia per ricordare a tutti, e in particolare all'amministrazione, che dal 1946 l'Italia è una Reoubblica e che la sua Costituzione è nata dalla Resistenza, e non dal vuoto di potere creato da Vittorio Emanule III e non certo riempito da suo figlio Umberto. Indossavano non un basco da parà ma una maglietta blu su cui veniva ricordato l'art. 54 della nostra Carta, che impone il "dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi". E prosegue: "i cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge". Disciplina ed onore significa senso delle istituzioni. Ma questo secondo comma sulle magliette non era riportato. Ed è stato giusto così: in un giorno di festa si deve essere tutti più buoni.
Ervi.
Nessun commento:
Posta un commento