E ADESSO CAMBIAMO (finalmente!) ARGOMENTO DI DISCUSSIONE.
È stato positivo l’esordio del nuovo orario ferroviario della Torino-Chivasso-Ivrea-Aosta con il cambio del convoglio da parte dei passeggeri per i treni diretti Torino – Aosta.
Anche i più restii, hanno potuto verificare che cambiare treno, a Ivrea o Chivasso che sia, è un disagio, ma non un dramma. I pendolari dei treni del servizio locale tra Ivrea e Chivasso (di Strambino, Caluso, etc) lo fanno da sempre.
La speranza è che questa soluzione, non certo voluta da noi, bensì obbligata dalle caratteristiche della linea ferroviaria, riesca ad assicurare una maggiore regolarità del servizio ed elimini i pesanti ritardi che hanno afflitto i pendolari nei mesi scorsi.
Certamente i nuovi orari presentano qualche problema, non per l’introduzione dei cambi treno, bensì per il fatto che sono stati predisposti in fretta e furia per superare l’emergenza e quindi senza una approfondita verifica con gli utenti. Il problema più urgente da affrontare è introdurre, già dal cambio orario di giugno, alcune modifiche agli orari dei treni verso Aosta del primo mattino per risolvere i problemi segnalati in particolare da pendolari piemontesi che lavorano in aziende della bassa Valle d’Aosta.
Ma ci aspettiamo che ora, finalmente, si cambi registro e la si smetta di alimentare polemiche sterili e pretestuose su dove fare il cambio treno.
Il problema vero da risolvere è quello di rendere la Torino-Aosta adeguata alle necessità dei territori e dei cittadini del Canavese e della Valle d’Aosta, problema che questa vicenda del divieto di transito ai locomotori diesel nel passante torinese ha reso di tutta evidenza.
BISOGNA INVESTIRE PER AMMODERNARE LA LINEA CHIVASSO – AOSTA!
Cosa serve per avere finalmente una ferrovia normale ?
Prima di tutto, dovrebbe essere evidente a tutti, l’elettrificazione della tratta tra Ivrea e Aosta.
In secondo luogo, il raddoppio dei binari, sicuramente della tratta tra Ivrea e Chivasso, ma anche in territorio valdostano alcune tratte pianeggianti possono essere raddoppiate a costi contenuti, con indubbio vantaggio per i tempi di percorrenza.
È necessario che tutto il territorio - Amministrazioni locali, Provincia di Torino, le due Regioni, pendolari piemontesi e valdostani - si uniscano su comuni obiettivi: è questa la condizione necessaria per ottenere dei risultati.
Nei giorni scorsi si è avuta notizia del via libera dato dal Ministero per l’Ambiente al progetto preliminare di elettrificazione della Ivrea-Aosta preparato da RFI, che ora può passare alla fase di progettazione esecutiva.
A sostegno dell’elettrificazione il Comitato Pendolari Stanchi della Valle d’Aosta ha raccolto migliaia di firme, anche con il contributo della nostra Associazione Utenti.
Al contrario, il progetto della cosiddetta “lunetta di Chivasso” continua da essere fermo nell’Ufficio VIA della Regione Piemonte.
Prima che sia troppo tardi e Tremonti (o chi per lui) si accorga che quei 40 milioni di euro stanziati nel 2006 non si riescono a spendere e li dirotti altrove, le Regioni Piemonte e Valle d’Aosta - soprattutto quest’ultima, che ha maggior interesse - trovino il tempo e il coraggio di concordare con Ministero delle Infrastrutture ed RFI, che ha già dichiarato pubblicamente di essere d’accordo, di impiegare queste importanti risorse economiche per elettrificare la Ivrea-Aosta. E si impegnino per reperire le risorse economiche necessarie a coprire interamente il costo dell’opera, stimato tra 81 e 85 milioni di euro.
Associazione Utenti Ferrovia
Chivasso – Ivrea – Aosta
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