Stop all'accordo con la Juve “libica”...

L’esponente della Federazione della Sinistra Eleonora Artesio chiede che la Regione non stipuli alcuna alleanza commerciale con la squadra bianconera, nel cui azionariato compare la finanziaria della famiglia Gheddafi. 
Il regime di Muammar Gheddafi (a destra in foto con un amico) nel tentativo di scongiurare la finis imperii ha intensificato la repressione e il mondo della politica internazionale segue con apprensione l’evolversi della situazione in Libia. C’è un risvolto, seppur minore, che interessa direttamente il Piemonte e l’amministrazione regionale in particolare. E riguarda l’ipotesi di accordo tra la Regione e la Juventus, volto a trasferire il ritiro della squadra bianconera da Pinzolo, amena cittadina del Trentino, a una o più località del territorio piemontese. Un accordo non opportuno secondo Eleonora Artesio (nella foto), capogruppo della Federazione della Sinistra a Palazzo Lascaris.
Scrive la consigliera regionale: «Mentre si moltiplicano gli appelli internazionali, ad eccezione della posizione ondivaga del Governo italiano, affinché la Libia cessi il massacro dei manifestanti, il mondo economico italiano si preoccupa delle ripercussioni che avranno gli investimenti decisi da Gheddafi nel nostro Paese. Visto che la politica purtroppo poco può fare per influenzare i grandi gruppi bancari e imprenditoriali che nel passato hanno operato per far entrare nel proprio azionariato ingenti quote di capitale libico, possiamo almeno predicare moralità e appellarci alla responsabilità d’impresa e, per quel che ci compete, agire sulle partnership pubblico/privato».

È il caso della Juventus della famiglia Agnelli-Elkann. «La Libyan arab foreign investment company (Lafico), di diretta gestione della famiglia Gheddafi, nel gennaio 2002 è entrata nel capitale della Juventus, rilevando una quota pari al 5,31% della società. Alle quotazioni di allora, si trattò di un investimento pari a circa 23 milioni di euro. Nel corso degli anni, la quota è cresciuta sino all’attuale 7,5%». Una presenza imbarazzante.

Ma se spetta alla Juventus la decisione sul futuro di questo “pesante” azionariato, la Regione secondo l'ex assessore della giunta Bresso deve «evitare di stringere accordi commerciali con la Juventus, come ad esempio quello che vorrebbe destinare 2 milioni di euro per portare i bianconeri in ritiro in Piemonte. Soprattutto in questo momento mi pare inopportuno».
Segnalazione da: www.lospiffero.com

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