Blog: Allora Mario, che ci dici sui fatti di Condove-Chiusa S.Michele?
La macchina del fango è entrata in azione: il giorno dopo la repressione da parte delle forze dell'ordine su persone inermi, i vari scribacchini si lanciano in fantasiose ricostruzioni partendo dalle veline della Questura, e senza peraltro essere presenti, ma il giornalismo ormai è affidato ad abili romanzieri....peccato non possano assumere Salgari, sicuramente i suoi racconti sarebbero stati molto più suggestivi eavventurosi. Blog: Ma veniamo ai fatti.
La manifestazione viene convocata per le ore 24,00 di Domenica 6 febbraio al passaggio a livello nei pressi della stazione ferroviaria di Condove-Chiusa San Michele. A quell'ora ci sono circa 5 persone, verso 1,30 cominciano ad arrivare ingenti mezzi di polizia e carabinieri che si mettono a distanza dai manifestanti, restando sui mezzi, il passaggio a livello e sempre abbassato, nessun manifestante e sui binari...nessun treno passa.
Arrivano le 3,00 passaggio a livello sempre chiuso e il gruppo di manifestanti aumenta a quota 50 in tutto. Alle ore 3,40 il passaggio a livello si alza, le persone intantostanno parlando fra di loro a gruppetti, sul marciapiede a lato della strada un bidone riscalda l'aria fredda della valle.
Alle ore 3,50 un gruppo di persone è sulla strada nei pressi dei binari, i mezzi delle forze dell'ordine sono di fronte non ci sono agenti schierati, nessuno e sui binari ne tantomeno ci sono oggetti sui binari che possano in qualche modo intralciare la circolazione del treno.
Io sono sul marciapiede, vicino al bidone del fuoco e vedo chiaramente quello che succede. Il vice questore si avvicina al gruppo, tra cui scopro poi ci sia anche il Consigliere Regionale Biole, poi lo vedo correre via e chiamare alla carica i carabinieri,sono le 4,50 parte la carica dei carabinieri su circa
10 persone dietro ai carabinieri 3 autoblindo si posizionano sui binari, il cordone dei carabinieri avanza e si ferma dopo il passaggio a livello ma da dietro ai carabinieri arriva il grido: “avanti,avanti massacrateli”, i carabinieri ripartono nuovamente e veniamo spinti (tutti anche chi era sul marciapiede vicino al bidone del fuoco) sulla statale 24 dentro il paese di Chiusa, quando si è sulla statale, parte un'altra carica da ambo i lati, carabinieri alle spalle e polizia di fronte.. .parte la caccia all'uomo, spintoni contro i muri, calci, pugni e manganellate su persone inermi; una parte di noi viene accerchiata e schiacciata contro un muro dai poliziotti, un altra parte sul lato opposto dai carabinieri. Sento distintamente le urla delle persone (..basta..piano...) e il rumore degli schudi e manganelli dal lato fronte al mio e capisco subito che i carabinieri stanno pestando le persone che sono state fermate.
A questo punto dove sono io ci intimano prima di sdraiarci a terra, poi di sederci, rimango in piedi contro il muro, mi arrivano insulti, minacce e una manganellata sulla coscia ma nonmi siedo...a questo punto ci intimano di consegnare i documenti.
Sono le ore 4,10 circa..poi ci spiegano che dobbiamo passare attraverso un corridoio sulla nostra sinistra fatto da agenti in assetto. Poi ad uno veniamo fotografati di fronte edi profilo, non senza insulti, ma quelli non si contano quella sera, a questo punto fatta la foto, mi fanno spostare di lato e
effettuano la perquisizione corporale, mi intimano di togliermi la giaccagli dico: “fa freddo” la risposta:”se non te la togli qui ti portiamo in questura e ti spacchiamo la faccia”, rimango in maglia
al freddo, una agente donna, di lato dice: “ti facciamo togliere anche le scarpe”.
Blog: E poi?
Passata la perquisizione vengo mandato nuovamente nel gruppo assieme agli altri fermati, sono le 4,30 circa, intanto il freddo comincia farsi sentire. Ad un certo punto sento un forte odore di plastica bruciata, guardo immediatamente l'ora sul cellulare (che per distrazione non mi hanno sequestrato) segna le 5,00, faccio subito notare la cosa a tutto il gruppo e dico forte, in modo che gli agenti possano sentire :”la polizia sta bruciando della plastica, domani i giornali scriveranno che abbiamo dato fuoco a qualcosa”, la reazione degli agenti non si fa attendere qualcuno mi chiede se ne sono proprio sicuro, qualcun altro alle mie spalle mi da del bastardo e ritorna la voglia di spaccarmi la faccia.
Arrivano le 6,10 circa, ci restituiscono i documenti, e smobilitano.
Blog: Dopo la tua versione dei fatti, qualche considerazione.
Noi non abbiamo bloccato nessun treno, nemmeno l'abbiamo visto in quanto eravamo gia in stato di fermo. Tutta la zona era circondata da ingenti forze di polizia, ed è alquanto fantasioso che qualche altro manifestante possa essere riuscito a sfuggire alla sorveglianza, andare a prendere qualche copertone, arrivare ai binari e dargli fuoco. Se nessuno ha bloccato il treno, che peraltro gli stessi
romanzieri dei giornali dicono essere transitato in orario come mai i treni pendolari sono stati soppressi o viaggiavano con forti ritardi? A causa di che? Ancora una volta, nonostante la normativa vigente della regione Piemonte preveda che tutti gli abitanti che subiscono questi passaggi debbano essere messi a conoscenza dei possibili rischi, e dei piani di emergenza questo ancora non viene fatto, tutto viene svolto nella massima segretezza alla faccia della tanto sbandierata trasparenza del nucleare.
Blog: Ma questi trasporti atomici sono veramente pericolosi?
Questi trasporti risultano comunque pericolosi e dannosi; le radiazioni che questi rifiuti emettono,sono alquanto penetranti e non vengono fermate completamente dagli scudi dei container del treno, propagandosi per decine di metri dal vagone e mettendo quindi a forte rischio le persone che si trovano nelle vicinanze. Il presidio voleva portare nuovamente alla ribalta la questione
dei trasporti nucleari, ma purtroppo ancora una volta in questo paese la democrazia la si fà a suon di manganello. L'informazione, ormai asservita ad un potere politico/economico svolge il suo ruolo egregiamente bene nel disinformare e manipolare i fatti, ormai impegnati esclusivamente a seguire i vari “bunga bunga” di turno dell'ormai degrandante sistema politico italiano. Una politica incapace di ascoltare le istanze delle popolazioni dei vari territori, e di tramutarle in progetto politico, una politica che su temi cruciali quali lavoro, scuola, energia e ambiente vive alla giornata, incapace di qualsiasi pianificazione e progettualità.
E cosi i cittadini sono chiamati nuovamente ad esprimersi su questioni su cui già avevano espresso chiaramente la loro posizione contraria (nucleare) ma che una lobbi imprenditoriale ha preteso si rimettesse non solo in discussione, ma che la politica cancellasse addirittura il risultato del voto.
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