A Casalborgone si è svolto sabato 12 febbraio un misterioso convegno sull' "ambientalismo dei sì"... A parte gli organizzatori della locale amministrazione, gli amministratori dei comuni vicini, il sen. Fluttero e qualche curioso della minoranza, non c'era praticamente nessuno (foto). Ma forse il nostro Sindaco ormai guarda altrove, la dimensione comunale gli sta stretta: l'importante sembra stringere rapporti a più largo raggio, che propizino il prosieguo della sua carriera politica. Tutto il resto è noia.
In ogni caso, il convegno avrebbe dovuto ruotare intorno al libro appena pubblicato da Grazia Dormiente, Giorgio La Pira ambientalista dei sì, di cui il Comune ha fatto provvista, acquistandone ben 83 copie. Se ne dovrebbe dedurre che si tratti di un testo fondamentale per avere lumi sulla politica ambientale da sviluppare nelle nostre colline. Niente di tutto ciò. L'autrice tratteggia a lungo la personalità mistico-religiosa del cattolico La Pira, e il suo impegno sociale a favore degli ultimi, dei più poveri, nel contesto urbano, con particolare attenzione a Firenze, di cui La Pira fu sindaco circa mezzo secolo fa. Diciamo la verità: a parte la modestia del lavoro, non si vede il nesso con Casalborgone, né è spiegato che cosa si debba intendere per "ambientalismo dei sì" di cui La Pira sarebbe stato precursore. Anzi, piuttosto sorprendentemente, l'autrice si smarca dal titolo del suo volume, affermando: "il nostro contributo" – non preoccupatevi, è sempre lei, ma usa un contegnoso plurale maiestatis! – è "libero dalla pretesa di aggiungere ai tanti appellativi riferiti a Giorgio La Pira quello di ambientalista dei sì". Ma allora perché dare proprio questo titolo? Perchè dare l'impressione di voler truccare le carte?
Forse la spiegazione si trova nella prefazione di Corrado Monaca che, ritenendo la lettura del saggio della "attenta studiosa" Dormiente addirittura capace di offrire "precise certezze alle future generazioni" ( ci sono certezze imprecise?) così la motiva: "Attenti alla trappola: l'assolutizzazione della natura fisica - l'ecologismo - l'indifferente dignità di ogni forma di vita - biocentrismo - non rispettano l'incondizionatezza della persona umana - l'ecologia umana". Adesso sì che sappiamo come evitare le trappole! Ma quali, non è ben chiaro. Per fortuna del lettore questi svolazzi pseudofilosofici sono preceduti dalla semplice spiegazione di che cosa sia l'ambientalismo dei sì: in sintesi, "non si può dire no al ponte di Messina". E se non si può dire no al ponte di Messina, allora effettivamente non si può dire no proprio a nulla. Così è finalmente tutto più chiaro, senza bisogno di scomodare né San Francesco né San Tommaso, e neppure quell'onest'uomo di Giorgio La Pira.
Ermanno Vitale.
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