Bella giornata ieri a Torino. Nata in silenzio col passaparola. Cresciuta tra telefonate e socialnetwork, msm, post su blog di periferia. Ma grande, enorme, immensa.
Noi siamo arrivati un poco in ritardo, verso le 15 in piazza San Carlo. All'inizio abbiamo visto la piazza piena a metà, e già eravamo contenti. "Beh insomma c'è un pò di gente" ci siamo detti.
Poi abbiamo cominciato a risalire via Roma: piena, stracolma. Poi piazza Castello, attraversata da un serpente umano colorato, incazzato, composito.
Donne (tante, tantissime) giovani e vecchie, belle e bellissime nella loro splendida determinazione, nella loro normale incazzatura.
E uomini, di tutte le età, ugualmente incazzati, ugualmente determinati. Abbiamo poi svoltato in via Po, ed anche questa era piena, strabordante. Piena la sede stradale, animati i portici, molte finestre aperte e presenti, con ombrelli aperti e gente, uomini e donne, che applaudivano i passanti.
Siamo infine arrivati in piazza Vittorio, già abitata in gran partedai manifestanti .
Dal palco ci confermano che in Piazza San Carlo c'è ancora gente ferma, che attende di iniziare la marcia.
Noi siamo arrivati un poco in ritardo, verso le 15 in piazza San Carlo. All'inizio abbiamo visto la piazza piena a metà, e già eravamo contenti. "Beh insomma c'è un pò di gente" ci siamo detti.
Poi abbiamo cominciato a risalire via Roma: piena, stracolma. Poi piazza Castello, attraversata da un serpente umano colorato, incazzato, composito.
Donne (tante, tantissime) giovani e vecchie, belle e bellissime nella loro splendida determinazione, nella loro normale incazzatura.
E uomini, di tutte le età, ugualmente incazzati, ugualmente determinati. Abbiamo poi svoltato in via Po, ed anche questa era piena, strabordante. Piena la sede stradale, animati i portici, molte finestre aperte e presenti, con ombrelli aperti e gente, uomini e donne, che applaudivano i passanti.
Siamo infine arrivati in piazza Vittorio, già abitata in gran partedai manifestanti .
Dal palco ci confermano che in Piazza San Carlo c'è ancora gente ferma, che attende di iniziare la marcia.
L'atmosfera è strana, c'è voglia di gridare la propria rabbia, contro chi ha ridotto sia le donne che gli uomini a servi chini di fronte al capo, proni al potere. A chi ha trasformato le donne in corpi da prendere e usare, e gli uomini in allupati consumatori finali.
C'è voglia di uscire da una cultura che ammazza le competenze in nome dell'apparenza, trasformando tutti e tutte in comparse della fiction decisa dai potenti. E questo riguarda tutti. Certo il bersaglio primario è berlusconi e la sua corte dei miracoli, la sua mignottocrazia e il vendere sia il corpo che la mente, elevata a metodo di scelta, tanto le donne che gli uomini.
La voglia è quella di uscire dagli stereotipi estetici di questa società, dai compromessi nel lavoro, nella scuola, nella società.
La libertà che viene chiesta è quella di poter essere cittadini, non sudditi.
C'è voglia di uscire da una cultura che ammazza le competenze in nome dell'apparenza, trasformando tutti e tutte in comparse della fiction decisa dai potenti. E questo riguarda tutti. Certo il bersaglio primario è berlusconi e la sua corte dei miracoli, la sua mignottocrazia e il vendere sia il corpo che la mente, elevata a metodo di scelta, tanto le donne che gli uomini.
La voglia è quella di uscire dagli stereotipi estetici di questa società, dai compromessi nel lavoro, nella scuola, nella società.
La libertà che viene chiesta è quella di poter essere cittadini, non sudditi.
Forse in quella bella piazza c'era un solo limite, a volerlo trovare: quello che in fondo era una grandissima manifestazione di singoli, al massimo di gruppetti.
Mi è sembrato che manchi ancora una capacità di trasformare la rabbia e la volontà presenti in un progetto politico, capace di dare corpo e gambe al desiderio di giustizia, solidarietà e libertà che ieri tutti abbiamo espresso.
Mi è sembrato che manchi ancora una capacità di trasformare la rabbia e la volontà presenti in un progetto politico, capace di dare corpo e gambe al desiderio di giustizia, solidarietà e libertà che ieri tutti abbiamo espresso.
Saturnino
1 commento:
Gran bella giornata, a Torino come altrove. Cio' che manca, come diceva giustamente il sig.Saturnino, è una sorta di direzione politica e la saldatura di questo movimento con altri, x far sì che nasca una nuova risposta sociale alla crisi economica e di valori fondati sull'eguaglianza e i diritti. Con un PD ultramoderato e inciucista. Con una SEL volta solo ad imporre al centrosinistra il suo fenomeno affabulatore Vendola (il politico di moda fra i radical-chìc). Con una IDV che ancora non ha deciso se stare saldamente a sinistra e con una classe poltica in lotta x il potere (vedi il caso-Piemonte con Cambursano e la Bugnano che si scornano sistematicamente x le seggiole). Con un PRC che non riesce a far decollare il progetto per una vera Federazione della sinistra e intento a leccarsi le ferite dall'ennesima scissione. Questo è il panorama della sinistra, di quella che dovrebbe governare la crisi... SOLO dai movimenti sociali puo' nascere una nuova speranza. Dalle lotte operaie di Mirafiori, dai migranti in lotta x la dignità, da chi lotta contro le aggressioni ambientali e speculative (TAV, ponte in Sicilia, nucleare), da chi si oppone dal basso alla criminalità organizzata: da queste lotte deve nascere una nuova e dirompente direzione politica, anche e a maggior ragione dopo la splendida giornata del 13 Febbraio.
AsteriX.
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