Una via d'uscita...

Carissimi, lasciatemi fare alcuni commenti sull'attualità.
Le "riforme", richieste da Confindustria e facenti parte del programma dei partiti sia di governo che di opposizione, comprendono un aumento della flessibilità del lavoro. In altre parole: si vuole ridurre il guadagno dei lavoratori, perché rimanga un maggior guadagno per le imprese... Allora, cerchiamo di capire.
 
1° - L'aumento di flessibilità consentirà alle imprese di ridurre il numero di dipendenti a tempo indeterminato, sostituendoli con contratti a termine e ricorrendo a ditte esterne per determinati lavori aziendali. Normalmente tali ditte si valgono di personale saltuario sottopagato, comprendente: stranieri, ultracinquantenni rimasti senza occupazione, e altri aspiranti lavoratori con ridotto potere contrattuale. Il costo di questa mano d'opera è molto basso, per cui le aziende committenti spendono meno che a farsi "in proprio" le attività esternalizzate. In breve, flessibilizzare vuol dire:
-- ridurre il numero di lavoratori con retribuzione decente;
-- aumentare i precari e i sottoccupati (cioè costringere i lavoratori a guadagnare di meno) per consentire alle aziende di guadagnare di più.
 
2° - Lo scopo del maggior guadagno è di poter resistere alle aziende concorrenti e potersi affermare sul mercato? Niente affatto. Voi non sapete niente se non sapete che:
-- il 50% del Capitale Sociale complessivo di tutte le Società per Azioni è posseduto dai cosiddetti Investitori Istituzionali (enti facenti capo a Banche e Assicurazioni), e pertanto sono loro i veri proprietari delle aziende;
-- a siffatti proprietari delle S.p.A. non interessa nulla del successo aziendale in termini di dimensiona raggiunta, numero di dipendenti, prestigio tecnologico e simili. L'unico parametro che interessa è il guadagno per l'azionista, che è un'entità finanziaria da realizzare entro tempi brevissimi: trimestre  o al massimo un anno. Investimenti ammortizzabili, ricerca, ecc., sono da evitare se non producono un immediato aumento della valutazione in Borsa.
-- i guadagni realizzati aumentando la flessibilità (cioè schiavizzando i lavoratori) sono destinati all'acquisto di proprie azioni per determinarne l'aumento di prezzo, per poi rivenderle realizzando l'utile per differenza.. In questo risiede l'esigenza di aumentare la flessibilità reclamata a gran voce dalla Confindustria: le Riforme! le Riforme!
-- i manager delle aziende sono stati resi complici di questo meccanismo stabilendo la quasi totalità della loro retribuzione in guadagno sulle azioni: solo il 10% è stipendio fisso, il resto è proporzionale agli utili realizzati sulle azioni.
-- anche i partiti, come si puo' dedurre dal loro comportamento, sono complici in questo meccanismo.
 
3° - L'unica ipotesi di uscita da questa situazione di crisi economica, politica, ambientale, sociale, energetica e culturale è offerta dalla teoria della Decrescita, che contempla un radicale cambiamento del modo di produzione, consumo e stile di vita.
 
P.S. - A Chivasso opera un Gruppo della Decrescita, C/O Centro Otelli (0119180043).
Gino Folletti.

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