Nostro Signore è vivo e lotta insieme a noi, anche se neppure lui riesce, per ora, a fermare il capitalismo...

Segnalazioni.
Il 26 dicembre su RaiNews24 è stato trasmesso un documentario sul gigantesco progetto di dighe in Patagonia. Al progetto si oppone un vasto cartello di associazioni. Ne fa parte Luis Infanti de La Mora, vescovo del vicariato apostolico di Aysen, Patagonia. Il documentario riporta l'intervista a Luis Infanti. Il contenuto dell'intervista è all'incirca il medesimo che potete ascoltare su due video di You Tube i cui link trovate a fondo pagina.
Il vescovo vi spiega che il 95% dell'acqua coinvolta nel progetto è di proprietà dell'ENEL.


Luis Infanti della Mora DACCI OGGI LA NOSTRA ACQUA QUOTIDIANA Un vescovo in Patagonia a difesa del creato
Anno 2010 - pagg. 128
EMI (Editrice Missionaria Italiana)
euro 10,00

«Dacci oggi l'acqua quotidiana» è la lettera pastorale che mons. Luis Infanti ha dedicato all'oro blu e ai «profondi motivi e interessi sociali, etici, politici, religiosi, culturali, economici» che si intrecciano attorno a questo indispensabile elemento. Un j'accuse alla privatizzazione e alla mercificazione dell'acqua, che nella diocesi di Aysén, in Patagonia, si traduce in un drammatico progetto di cinque grandi dighe.

Acque pure e cristalline, ghiacciai e cascate, fiumi maestosi e foreste ricche di biodiversità... Sono le meraviglie naturali dell'Aysén, nella Patagonia cilena. Proprio là, un vescovo in viaggio si ferma un giorno in una stazione di servizio. E constata che un litro d'acqua minerale è più caro di un litro di benzina. Fa indagini insieme ai suoi fedeli, consulta esperti, collabora con le associazioni impegnate nella salvaguardia della natura e dell'acqua, bene comune.

Intorno alla ricchezza idrica della Patagonia si sono formati interessi economici enormi. Esiste un progetto di megadighe idroelettriche (che vede coinvolta anche l'italiana Enel). I ghiacciai già vengono venduti alle multinazionali dell'acqua in bottiglia. Ma chi ne beneficerà, alla fine? Certamente non i patagoni e la loro straordinaria regione, riserva di vita per il pianeta. Ed è un problema che riguarda ogni paese, sostiene l'Autore: fino a che punto è lecito trasformare il Creato in mercato?

Questo libro è una lettera pastorale impegnata su tutti i fronti, da quello dell'analisi e della denuncia a quello teologico e spirituale. Perché il tempo presente richiede una comprensione rinnovata del nostro stare nel Creato.

L'AUTORE
Luis Infanti della Mora
è vescovo del vicariato apostolico dell'Aysén. Originario di Campomolle di Teor (Ud), a 19 anni parte per il Cile. Qui termina gli studi e diventa fratello laico nell'ordine dei Servi di Maria. Ordinato sacerdote in Bolivia nel 1990 su invito del suo vescovo, nel 1995 è a Coyhaique (Patagonia cilena) e tre anni dopo è chiamato a reggere il vicariato apostolico; l'anno seguente è ordinato vescovo. É membro attivo del Consiglio per la difesa della Patagonia, un cartello di organizzazioni e cittadini che si oppone a un progetto di grandi dighe nel cuore della Patagonia cilena, il movimento di protesta più vasto nella storia dei conflitti ambientali in Cile.
Su You Tube intervista in due parti a Luis Infanti de la Mora:

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